Il rifugio dello scrittore

OMNI

Capitolo 1, parte 2

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    Il Fulmine Verde

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    The Thinger Factory

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    Cap I


    vai a parte 1

    Sto notando che nei tempi dei tempi facevo periodi molto lunghi, riguarderò sicuramente i capitoli.
    Scusatemi, ma per rispettare i limiti consentiti (14 mila caratteri) devo dividere in parti.



    Spiccai il volo con estrema facilità! Abbassai le braccia tenendole libere durante la partenza, udendo il ringraziamento di quella persona, continuando ad alzarmi fino a raggiungere le nuvole!
    Per me era molto semplice volare, usare il mio flusso di poteri per raggiungere velocità eccezionali in circostanze eccezionali, fare cose straordinarie superando tutti coloro che possono definirsi poterici, ma soprattutto fare ogni cosa impossibile.
    Rallentai un poco, guardando dall'alto la cittadella marittima, osservando da quella mostruosa distanza che qualcuno aveva notato la mia scia salire alla velocità di qualche centinaia di metri al secondo per stupirsi.
    Sorrisi nel vedere le facce di tutti coloro che non potevano distinguermi da quella distanza, rimasi ancora un poco sopra la città notando che finalmente, la scia del mio flusso di poteri, si stava formando ai miei piedi...
    Lentamente, un involucro bianco composto da aria e pura energia mi stava avvolgendo partendo dalle gambe, dolcemente giunse fino al mio volto fino a farmi somigliare ad una meteora che entra nell'atmosfera e, sorridendo un'ultima volta, decisi che era il momento di impegnarmi...
    Con un suono rumore sordo e tuonante ruppi la barriera del suono in un istante! Dritto verso l'entroterra, guardando strade, case, colline e persone che diventavano sempre più piccoli al mio arrivo.
    All'esterno di un mulino a vento, cinque persone mi videro in lontananza ed alzarono le mani in saluto di un poterico in viaggio (io) e ricambiai, semplicemente, con un cenno che nessuno avrebbe visto.
    Sprofondai in qualche nuvola, bucandola, perforandola ad una velocità ben maggiore di quella del suono, ma quell'involucro d'aria mi rendeva intoccabile e quindi evitai di bagnarmi.
    Nel vedermi, molte persone mi avevano dato nel tempo soprannomi di vario genere, in fondo nessun poterico può raggiungere la mia velocità, nessun “essere” può fare quello che posso fare io, così, con il tempo accettai un solo nome: Omni.
    Chi sono? “Cosa” sono? Sono tutte domande che mi faccio assiduamente, senza nessuna risposta, ma soprattutto, senza nessuno che mi risponda.
    Da qualche anno mi interrogo particolarmente su chi io sia, ma nulla, non ho mai risposto alla domanda nonostante e miei sforzi.
    Era tempo che non rispondevo ad una chiamata, sperando che non sia un lavoro lungo, in fondo... ufficialmente non esisto, solo i “grandi” delle nazioni, forse, sanno della mia reale esistenza e come tale non ho alcun dovere verso di loro.
    Superai velocemente una serie di colline, rallentando, sentendo che il bisogno d'aiuto diminuiva pian piano, ciò significava solo che non era un'urgenza poi così grande, ma ormai ero in viaggio.
    Facendo qualche conto per esperienza, avrei impiegato un paio d'ore per raggiungere l'altra parte del mondo in volo, quindi la mia ricerca interiore avrebbe atteso ancora un po'...

    -Unità anti-creaturale UAC-56, chiedo conferma della vostra posizione-
    -Qui parla il capitano, comandante! Ci dirigiamo verso l'obbiettivo a nord della città, ma i miei sembrano leggermente agitati... vuole che le portiamo quella “cosa” alla sua festa di compleanno?!-
    -Ah ah, come regalo voglio solo che torniate tutti alla base. Aspetto solo voi prima di iniziare!-
    -Come lei desidera, signore. Chiudo il collegamento, le farò un rapporto vocale al termine della missione!-
    Il soldato chiuse il collegamento con il superiore, mentre un brusco scossone fece traballare l'aeronave da trasporto a “qualche chilometro” da me (milletrecentoventi per l'esattezza).
    Sembrerà difficile crederlo, ma riuscivo chiaramente a vedere quello che facevano e di conseguenza sentivo ogni cosa che si dicevano...
    -Allora, ragazzini, avete sentito quale torta di compleanno vuole il “capo”? Agite da procedura, non sforate gli standard e restate dentro il limite consentito!-
    La piccola aeronave che li ospitava era appena più grande di un autobus, fortunatamente non erano gli unici diretti verso l'obbiettivo o mi sarei dovuto sbrigare.
    La città era lontana ancora qualche chilometro rispetto a loro, naturalmente avevano rallentato per non disperdere l'unità completa e la notte fonda si faceva sempre più cupa con la presenza di nuvole che oscuravano la luce lunare.
    L'oceano, poco prima della metropoli, rendeva ancora più nero il tutto e le luci (sempre rispetto a loro) si avvicinavano a velocità esponenziale con il raggiungere i grandi palazzi
    -Il capo ha detto qualcosa sull'obbiettivo?-
    -No, sarà un tonante o qualcosa del genere, non mi aspetto grandi target in una città statunitense!-
    -Ehi, Ghim! Ti ricordi in Islanda? Cinque tonanti e nemmeno un'abitante, almeno questa volta qualcuno può anche ringraziarci!-
    -Ah, non farmici pensare. Ah ah!-
    Quei soldati ridevano, all'interno dell'aeronave l'ambiente era tranquillo, le pareti d'acciaio li proteggevano completamente e differenza mia: travolto dalle intemperie.
    Sette di quei veicoli volanti si dirigevano a pieno regime verso la città, finalmente, dopo qualche minuto, raggiunsero il punto prestabilito per la cattura.
    L'unità anti-creaturale non mi era mai stata antipatica, la loro direttiva è preservare la quiete pubblica turbata dalla presenza di una creatura al di fuori del proprio habitat, sfortunatamente non riuscivo ancora a sentire o vedere quale creatura fosse...
    A differenza del target, sentivo chiaramente la presenza di una ventina di poterici nell'unità, così, appena arrivarono, le navi scesero lentamente diminuendo l'intensità dei quattro propulsori che possedevano.
    Le aeronavi erano una specie di “automobile”, al posto delle ruote possedevano quattro propulsori cilindrici e facilmente regolabili per la direzione della spinta dovuta ad una coda di missile dalle striature blu elettrico e rosse.
    Il muso era leggermente più schiacciato della parte posteriore, il pilota era nascosto dietro solidi vetri oscurati, antiproiettile ed antiplasma, mentre dalla pancia, tramite un portello posteriore, uscirono circa sette soldati per navetta
    -Qui è il capitano, non lasciate la zona, restate in volo in caso di intervento aereo. Ma soprattutto chiamate il cargo per portare via la creatura al termine della missione!-
    -Ricevuto, capitano. Resteremo distanti dal cerchio di recupero di almeno trecento metri!-
    Il loro capitano alzò una mano in segno di poter partire, le aeronavi aumentarono la potenza dei propulsori e lentamente lasciarono la zona, mentre il diluvio disturbava il loro segnale radio.
    Il capitano dell'unità era piuttosto giovane, nella speranza che non abbiano bisogno del mio aiuto nel mio giorno libero rallentai, essendo a quasi ottocento metri dal target...
    Ogni soldato apriva a fatica gli occhi, si pulivano con la manica dell'uniforme per poter togliere tutta quell'acqua e quell'appannamento che impediva loro la piena vista attraverso la visiera del casco semi-integrale.
    Le loro armature all'acciaio temprato erano impermeabili, ma era inevitabile bagnarsi con la pioggia insistente che batteva sulla città.
    I pali della luce emanavano una luce appena fioca, qualche finestra ancora accesa, appartenente ai grandi palazzi, si spegneva per non attirare l'attenzione della creatura che girovagava tra le strade.
    Loro, zuppi, armati fino ai denti con vere e proprie armi d'assalto automatiche calibro venti, si guardavano attorno nella speranza di vedere qualcosa...
    I palazzi rafforzati con spigoli d'acciaio temprato, il cemento armato che costituiva i marciapiedi ed i grossi sostegni per i lampioni erano l'evidente risposta alla presenza di grandi creature che incombevano talvolta nelle città.
    Il silenzio regnava sovrano, nessuno girava per le strade, le poche luci rimaste si spensero, compresi i lampioni al neon, mentre un fioco bagliore perforò le nubi illuminando la città quel poco che serviva.
    Trattenendo un respiro, quella quarantina di soldati continuava a voltarsi, restando curva, pronta ad abbattere il bersaglio con l'occhio sul mirino termico, ma nulla si fece vedere...
    -Unità aerea, mi sentite?!| Unità aerea “UAC-56”, mi sentite?! Abbiamo bisogno delle coordinate dell'obbiettivo!-
    Nonostante i vari sforzi, nessuno rispose alla domanda, un soldato del gruppo, grosso e robusto dalla pelle nera e con due pistole alle mani, si avvicinò all'amico per farlo calmare
    -Con questo tempo il segnale potrebbe essere debole. Non abbiamo bisogno di loro, probabilmente con un quantitativo poterico così grande tra poco la creatura si farà vedere...-
    -Capitano?! La creatura!-
    Un soldato li richiamò, indicando velocemente a tutti il fondo della strada, dove un'ombra brancolante ed immensa si muoveva nell'oscurità, ma a breve un lampo seguito da un tuono illuminò quella bestia sovrannaturale...
    Trattenendo un sobbalzo, il loro capitano prese un grande respiro per comunicare a tutti dell'entrata in scesa del loro silenzioso obbiettivo
    -VESPATORE!!-
    Un lampo illuminò la città, mentre la maestosa creatura alzava il muso verso la tempesta dichiarando il suo dominio con un verso acuto, soffocato e mostruoso
    -Un lavoretto da nulla, eh?!-
    Finalmente conoscevo il mio target: un grosso vespatore, era l'allenamento ideale non avendone visto uno per mesi, infatti, non vedevo l'ora di essere lì, con loro, per osservare quella fantastica creatura da vicino.
    Un vespatore è alto in media sui sette metri, lungo undici senza contare la coda, solitamente vivono in sciami, ma a quanto pare quello si era distaccato dal gruppo.
    Dotati di quattro lunghe e robuste zampe da due articolazioni, i vespatori sono estremamente pericolosi quando non si trovano nel loro habitat naturale, sono come immensi insetti che restano in silenzio fino a quando non hanno un nemico da affrontare che minaccia il loro territorio.
    Il loro esoscheletro esterno è in chitina, così come un normale insetto quali api o formiche, ma naturalmente la loro corazza è estremamente spessa e necessitano colpi di carrarmato per perforarla.
    Sono lunghi, piatti, hanno un busto lungo e cilindrico, coperto da una peluria aguzza e rigida che usufruiscono per percepire variazioni energetiche, termiche, sonore e per sentire piccoli spostamenti d'aria, infatti, una volta adulti, chiudono gli occhi fino a farli diventare parte del cervello...
    La loro bocca possiede tre file di denti ad aghi, è lunga, ma non larga, ma la cosa pericolosa non è certo quella... la loro coda, lunga in media sugli otto metri, è liscia e possiede un'estremità che si può aprire come un fiore, serve per difendersi, riprodursi ed addirittura afferrare gli oggetti.
    Come detto precedentemente: viaggiano in sciami, infatti i vespatori volano
    -Joule, Ghim, Riss, agite secondo la procedura. Non voglio poteri, utilizzate le cariche ed attivate il campo di prelievo, tutti gli altri con me. Abbattiamo velocemente questo ragazzone e torniamo a casa!-
    I tre soldati richiamati all'appello agirono secondo quello detto dal capitano, si allontanarono dal gruppo restando curvi e prendendo una specie di pesante disco metallico posizionato sulla cintola per posizionarlo a terra.
    Mentre loro sistemavano il generatore per il cerchio, il vespatore udì distintamente l'odore dei loro poteri attraverso il suo sviluppatissimo muso, così, un lungo silenzio si susseguì all'alzarsi della creatura verso la tempesta...
    -Dannazione, ci ha sentito! Puntate il bersaglio!-
    Prima ancora che il capitano della squadra finisse la frase, la bestia aprì le fauci urlando al cielo quel verso imponente, dominante, acuto, soffocato e degno dell'immenso re dei cieli che era!
    Il suono coprì ogni rumore, i tuoni stessi vennero coperti e nell'intera città si udì l'echeggiare di quel grido battagliero, nulla a che vedere con il misero miagolio di un leone
    -Aprite il cerchio!!-
    I tre soldati premettero contemporaneamente i loro corrispettivi dischi, ma, preciso ed inevitabile, il vespatore puntò la sua coda aprendone l'estremità che all'improvviso, all'interno, si illuminò come se qualcosa stesse per uscirne
    -LASCIATE I GENERATORI, LASCIATE I GENERATORI!!-
    Un singolo colpo al plasma fuoriuscì dalla coda infrangendosi contro il terreno! L'esplosione fece pochi danni, ma sufficienti per danneggiare gravemente i tre dischi, mentre i soldati rimasero illesi riprendendosi immediatamente dall'onda d'urto
    -Siamo senza limitatore di danni, non abbiamo un cerchio di prelievo né tempo per organizzarci, mirate bene e FATE FUOCO!-
    I soldati annuirono all'ordine cominciando a sparare! I colpi illuminarono la strada, mentre il vespatore, facendo un breve, ma intenso urlo cominciò a muoversi nella loro direzione incassando tutti quei proiettili con le fauci aperte.
    In un lampo, nuovamente il vespatore aveva la coda puntata su di loro, in fondo difendeva solo il suo nuovo territorio, personalmente penso che avesse tutto il diritto di difendersi e senza pensarci, ruggendo ancora una volta, aprì la coda per fare fuoco su di loro...
    -Joule, neutralizza il colpo-
    -Ai suoi ordini, capitano!-
    Tutti smisero di sparare, un sodato magrissimo e senz'armi, ma dotato solo della sua armatura di ferro e kevlar (tessuto noto per grande resistenza e flessibilità) avanzò davanti a tutti ponendo le mani di fronte a sé ed il vespatore colpì.
    Il colpo al plasma raggiunse immediatamente il poterico, in un lampo le dita delle sue mani si allungarono prendendo quella sfera bianchissima e lentamente, continuando a comprimerla, essa svanì all'arrossire degli occhi del ragazzo
    La luce aveva riabituato i loro occhi alla vista diurna, ma appena quella scomparve, lasciando solo il lieve bagliore lunare coperto dalle nubi e dalla pioggia, l'immenso muso della bestia si era fatto tanto vicino da toccarlo...
    -VIA, VIA, VIA!!-
    I soldati cercarono di allontanarsi. Qualche sparo era inevitabile ed il vespatore si mosse repentinamente pestando l'asfalto con i suoi dirompenti arti, mentre la coda dell'essere si muoveva infrangendo numerose vetrate!
    L'unità si stava sparpagliando, la bestia si voltò urtando un'automobile che venne schiacciata sotto il peso di una sua zampa dai tre artigli che affondavano nella lamiera, la coda si muoveva, mentre le ali frastagliate e trasparenti restavano fisse sul dorso coperto da peli ispidi e rigidi come spine.
    Qualche civile emerse dai vicoli, probabilmente qualcuno curioso di vedere un'unità UAC in azione, ma si ritrovò solo a scappare sotto la pioggia.
    Nell'osservare che la situazione si stava facendo piuttosto pericolosa, decisi che era giunto il momento di intervenire...
    -Capitano... mi sente, capitano?!-
    -Unità aerea?! Qual'è la vostra posizione?! Il segnale è disturbato!-
    Il vespatore aprì improvvisamente le ali scrollandosi di dosso l'acqua che si accumulava sul dorso, un urlo riecheggiò tra le vie, mentre un nuovo attacco da parte della bestia faceva esplodere un'automobile nelle vicinanze
    -Capitano, i radar rilevano una forte entità poterica che si sta muovendo verso di voi. Uno dei suoi sta sorvolando la zona?!-

    Vai a parte 3

    Edited by Axum - 30/10/2017, 00:25
     
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