Il rifugio dello scrittore

Il brunconiglio e il cignobianco

Sword and sorcery

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    Marchese di Albacremisi

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    Potente e munifico impero di Roma

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    Si tratta di uno sword and sorcery ambientato nell'antica Roma.

    SINOSSI
    In un altro spazio e in un altro tempo, un impero romano persiste convivendo con magia e tecnologia del XXI secolo, lacerato dai conflitti religiosi tra pagani e cristiani. Marfisa, una filosofa guerriera con il talento per la magia, per dimenticare la morte dell’allievo, decide di raggiungere il fratello, Rodegario, nella città di Sicca. Nonostante la difficoltà nel lasciarsi il passato alle spalle, Marfisa accetta di aggregarsi a un gruppo di archeologi alla ricerca di libri perduti, grazie ai quali torna alla serenità di un tempo, almeno fino a quando un evento tragico non rafforza in Marfisa la convinzione di essere inutile. Fra tragiche scomparse e inaspettati ritorni, le cose sfuggono dal controllo, costringendo Marfisa a intraprendere una volta per tutte la strada per ricominciare a vivere.

    ESTRATTO
    Il caldo vento del sud sollevò la soffice terra rossa, creando lievi nubi colorate su un paesaggio montuoso e frastagliato che si contrapponeva alle verdeggianti terre del nord più vicine al mare. Nonostante la lontananza dalla macchia verde che seguiva le coste del Mediterraneo, la valle era una delle più fertili della regione ed al centro di quell'avvallamento stava la città di Sicca Veneria. Un tempo conosciuta col nome di Cirta, capitale del regno di Numidia, durante il tempo di re Giugurta, era ora capoluogo della provincia romana di Africa Nova. Un tempo era stato un centro prospero, ora a malapena sopravvivente grazie al suo avamposto militare.
    Seduta su una moto da corsa nera chiamata affettuosamente Cavalcavento, una figura femminile osservava dalla cima di una collina la città che timidamente si nascondeva dietro alle proprie mura. Indossava una giacca scura di varie tonalità di nero con una bordatura dorata, con la cerniera aperta mostrante una maglietta viola che le scopriva l'ombelico. La giacca aveva delle corte maniche nero chiaro, mentre il resto del braccio era coperto da guanti lunghi oltre il gomito e senza dita e il resto della giacca proseguiva in due lunghe code rettangolari bordate d'oro. Indossava anche dei pantaloncini neri, delle lunghe calze viola e degli stivaletti. Si tolse il casco, rivelando una chioma dorata raccolta in tre code e degli occhi viola incorniciati in uno sguardo che pareva più appropriato a quello di una tigre, eppure il suo sguardo era pensieroso; ma difficile era comprenderne il motivo. Guardava la città, tuttavia non era essa il centro dei suoi pensieri. Estrasse dalla tasca il cellulare e controllò i messaggi rimasti in segreteria.
    < Ciao, tesoro io… ecco, volevo che sapessi che se hai bisogno di parlare puoi sempre contare sul tuo papà > lo sguardo di Marfisa si fece triste.
    < Qui è la mamma, come sta andando il viaggio? Sai, non c'è nulla di male se hai cambiato idea, non è colpa tua ciò che è successo > Marfisa abbassò lo sguardo ancora più triste.
    < Come sta la mia sorellina -ina -ina? Qui tutti non vedono l'ora di conoscerti, non vedo l'ora che tu sia qui > Marfisa spense il cellulare, non c'è la faceva più ad ascoltare e si rimise il casco, ma prima di infilarselo completamente decise di sfilarselo di nuovo per ascoltare gli ultimi due messaggi.
    < Marfisa! Sono tuo fratello… l'altro fratello, tu sai quale fratello… forse non c'era bisogno di specificare che sono tuo fratello, cioè tu sai che sono tuo fratello… comunque! Volevo dirti che ti voglio bene >.
    < Sono Nigidia, io… > disse una voce, ma Marfisa, spense il cellulare prima che ella potesse continuare.
    Seccata si rimise il casco. Ingranò la marcia e sentì una fitta dolorosa al cuore. Una serie di immagini affollò la sua mente: un uomo dai capelli neri, una battaglia e poi… Marfisa chiuse gli occhi e ingranò di nuovo la marcia cercando di sfuggire a quel ricordo. Discese rapidamente la collina, tuttavia dalle nubi di terra rossa cominciò ad emergere un fumo nero che si condensò in un liquido atro, il quale prese la forma di cani infernali dalla chioma composta da serpenti.

    LINK PER L'ACQUISTO
    www.santellieditore.it/product/il-...il-cignobianco/

    Edited by albacremisi - 11/11/2019, 10:03
     
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