Il rifugio dello scrittore

Non ho ancora in mente il titolo per la mia storia

Prologo

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    Forse ho letto di fretta e mi sta sfuggendo qualcosa, ma mi pare che sia cambiato davvero poco rispetto alla versione precedente
    Mi scuso se non commento tutto, ma purtroppo ho poco tempo al momento, ti espongo solo un dubbio sulla parte magica: come ti ho detto sopra, non capisco cosa significhi "richiamare le emozioni", il personaggio si sta concentrando sulla rabbia/amore/paura/altro sentimento? come? secondo me è lo stesso che dire "attinse al suo innato potere magico", visivamente io lettore cosa devo immaginare? il personaggio si sta concentrando, ha gli occhi serrati, le spalle incurvate, suda freddo ed ha la faccia rossa per lo sforzo? porta avanti ed indietro la mano un paio di volte e basta, magari fischiettando nel mentre, ed esegue l'incantesimo in modo tranquillo e spensierato?
    Sempre per la parte "passaggio attraverso il muro": perché fa una cosa del genere, tanto più che lo lascia spossato, invece di volare dall'esterno fino al condotto di aerazione ed entrare da lì? Dal testo pare che l'incantesimo per levitare sia più semplice e meno stancante, quindi perché non usarlo anche all'inizio, visto che vede il condotta quando si avvicina all'edificio?
    Ultima domanda: ha evocato un "duca degli inferi", titolo che mi fa pensare ad un essere di un certo potere, perché non gli ha ordinato semplicemente di rubare l'uovo?
     
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    CITAZIONE (BardoBlu @ 10/2/2020, 08:43) 
    Forse ho letto di fretta e mi sta sfuggendo qualcosa, ma mi pare che sia cambiato davvero poco rispetto alla versione precedente
    Mi scuso se non commento tutto, ma purtroppo ho poco tempo al momento, ti espongo solo un dubbio sulla parte magica: come ti ho detto sopra, non capisco cosa significhi "richiamare le emozioni", il personaggio si sta concentrando sulla rabbia/amore/paura/altro sentimento? come? secondo me è lo stesso che dire "attinse al suo innato potere magico", visivamente io lettore cosa devo immaginare? il personaggio si sta concentrando, ha gli occhi serrati, le spalle incurvate, suda freddo ed ha la faccia rossa per lo sforzo? porta avanti ed indietro la mano un paio di volte e basta, magari fischiettando nel mentre, ed esegue l'incantesimo in modo tranquillo e spensierato?
    Sempre per la parte "passaggio attraverso il muro": perché fa una cosa del genere, tanto più che lo lascia spossato, invece di volare dall'esterno fino al condotto di aerazione ed entrare da lì? Dal testo pare che l'incantesimo per levitare sia più semplice e meno stancante, quindi perché non usarlo anche all'inizio, visto che vede il condotta quando si avvicina all'edificio?
    Ultima domanda: ha evocato un "duca degli inferi", titolo che mi fa pensare ad un essere di un certo potere, perché non gli ha ordinato semplicemente di rubare l'uovo?

    Beh, per quanto riguarda su come funziona la parte magica, un beta reader mi aveva detto che dovevo descrivere come funziona la magia, e quindi l'ho fatto. Per quanto riguarda il duca, gli ha ordinato di creare un diversivo per rubare l'uovo invece di farglielo rubare direttamente perché, anche se lo controllava con l'anello, non si fidava completamente di lui. Per quanto riguarda il non entrare nel condotto direttamente, non poteva sapere cosa avrebbe trovato entrando dall'esterno, e non poteva sapere se lo avrebbe portato dove voleva lui. Se appunto, entrando direttamente da lì, avrebbero potuto vederlo arrivare o altro. Quindi ha preferito andare sul sicuro, entrando dall'esterno, in modo da avere la certezza che quel condotto fosse collegato direttamente dove voleva lui.
     
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    Ha ragione il beta reader che devi descrivere come funziona la magia, ma proprio per questo torno a chiedere: cosa sta facendo questo personaggio quando "richiama le emozioni"? scritto come è nel racconto, secondo me, non è molto diverso da "lanciò l'incantesimo"

    Se posso permettermi di farti un esempio, mostrerei in qualche modo cosa fa il personaggio per richiamare queste emozioni che gli danno il potere, qualcosa del genere: "richiamò alla mente il sorriso di sua moglie, le risate di sua figlia, chiuse gli occhi e si concentrò nel ricordare l'odore del pane caldo fatto fa suo padre; quelle immagini, la gioia che gli facevano nascere nel petto, gli permisero di fare l'incantesimo"; esempio tanto per dire, e soprattutto per capire se ho compreso quello che ho letto o meno
     
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    Capisco. Sai, un'altro utente in un altro forum invece mi ha detto questo.


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    Ancora non ci siamo, I.pallad.
    Manchi sempre di descrizioni approfondite.
    Non per fare il maestro di scrittura, ma ho provato a riscrivere a modo mio il contenuto del tuo libro (fino ad un certo punto) in un modo che meglio si avvicina ad una forma di scrittura corretta e coinvolgente.
    Non che quello che ho scritto io sia ancora lontanamente accettabile per l'editoria, ma fai il confronto e vedi dove stanno le differenze:
    La notte era da poco scesa sulla città di (Nome città dei draghi).
    La sole fonte di luce proveniva dalle infinite stelle visibili nel firmamento, e in mezzo a quel esteso velo nero e scintillante non era possibile anche solo intravedere la Luna.
    (Nome città dei draghi) poggiava su di una vasta vallata arida e circondata per buona parte del suo perimetro da catene montuose, ricolme di riolite marrone e dalle vette inarrivabili che davano l'impressione di poter graffiare il cielo. Un solo valico adiacente al sentiero principale (Nome delle città dei draghi) separava i due versanti della catena, e lo stesso sentiero che si delineava sopra di esso si collegava direttamente alla strada dissestata che passava per l'ingresso sigillato ad arcata della città, realizzato con grossi blocchi di minerale liscio al tatto, lucente e dal colore che spaziava dall'azzurro al viola chiaro. Le mura che circondavano la città, rimanendo adiacenti alla catena montuosa, erano del medesimo materiale.
    Chi si sarebbe girato per osservare il valico non avrebbe visto altro che una strada che portava ad un'inquietante coltre di oscurità; ma di converso, la città vista da dentro le mura offriva una visione del tutto diversa. Le case dai tetti spioventi, prive di qualsivoglia camino, erano costruite con la stessa riolite marrone e ruvida al tatto delle montagne che avvolgevano la città, rette da pilastri in acciaio. Le abitazioni più grandi, appartenute forse ai cittadini più facoltosi, erano invece realizzate con lo stesso minerale azzurrino delle mura posizionato a blocchi, senza un singolo accenno di vegetazione volto ad abbellire gli spazi esterni.
    Il groviglio di strade vuote realizzate con blocchi di pietre bianche mostravano vistosi segni di graffi dall'origine ignota, dato che la cittadina non teneva carri da traino, né tanto meno stalle o allevamenti per bestie da carne.
    (Nome della città dei draghi) appariva come una città fantasma e silente. L'unico rumore udibile, parecchio flebile, proveniva da una figura misteriosa che si aggirava in modo furtivo sui tetti delle case più umili. Ella indossava un lungo mantello nero con cappuccio rialzato, a fare ombra sul suo volto giovane, che arrivava fino alle ginocchia. Sotto di esso indossava una veste di lana nera, leggera e ideale per il clima caldo anche nelle ore più buie della vallata. A coprire le gambe vi erano dei calzoni in cuoio anch'essi neri, assieme a calzature in pelle di stambecco ideali per attutire il rumore dei suoi passi. Col tale vestiario si era garantito una perfetta mimetizzazione con la notte. La mano destra stringeva saldo un catalizzatore di bamboo, mentre nella sinistra indossava un anello d'oro decorato con una stella sopra cui era incastonata una pietra di lapislazzuli.

    Che ne pensi?

    Edit:

    Ho modificato di nuovo seguendo i tuoi consigli, anche se non ancora quelli di lui, e non so ancora che ne pensi. E questa volta ho modificatola cosa principale, dato che non erano eccessivi cambiamenti.

    Edited by l.pallad - 10/2/2020, 17:22
     
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    Se devo essere brutalmente sincero: concordo con l'utente dell'altro forum.
    Le descrizioni ci sono, per carità, ma molte sono vaghe ed appena abbozzate, non rendono per nulla l'idea di cosa si sta leggendo né prese dal punto di vista di un narratore esterno, né da quello del personaggio

    CITAZIONE
    Camminando verso la montagna le spirali diventarono sempre più grandi, fino a quando lo sovrastarono completamente.
    La figura incappucciata si fermò all’angolo di un incrocio riparato da una recinzione. Si concesse di ammirare lo spettacolo offertogli da quel posto.

    Questo è un residuo della prima stesura, ma lo stacco è davvero troppo netto tra le due azioni: il mago prima si incammina verso la città, la riga dopo è già arrivato ad un incrocio; come ha fatto? dove è passata? (domanda che nasce spontanea alla fine del prologo) come diamine ha fatto a non farsi scoprire dai draghi mentre si infilava nella loro città?

    CITAZIONE
    enormi edifici, senza porte né scale, ma solo delle grandi finestre che si alzavano imponenti in cielo, un fiume scorreva nel bel mezzo di quella che pareva una strana città fino ad una cascata, gli alberi aggiungevano un tocco decorativo alle strade di pietra compattata insieme. Ciò che saltava più nell’occhio era il fatto che la città era gigantesca e fuori misura rispetto a lui. Edifici, strade, tutto enorme sproporzionato e fuori misura, facendolo apparire piccolo ed insignificante in quel posto glorioso, anche se questo non gli avrebbe impedito di mettere in atto quello che aveva in mente.

    qui descrivi davvero in maniera troppo frettolosa la città, non ti soffermi su nessun dettaglio e ti limiti ad elencare gli elementi più visibili; come sono fatti questi edifici? sono grossi palazzi simil condomini, piramidi, pagode, torri, altro? di cosa sono fatti, legno, pietra, ferro? in che modo gli alberi danno un tocco decorativo alle strade, e cosa ha per apparire "gloriosa" questa città? è come se, descrivendo il Colosseo, tu dicessi "un grosso edificio in rovina dalla forma ovale", non fai trasparire nulla dell'aspetto e come risultato non si riesce a visualizzare nemmeno l'oggetto della descrizione

    CITAZIONE
    L'animale aveva il muso da rettile, denti e corna appuntiti ed era ricoperto di squame color giallo.

    stesso concetto di prima, un drago "ridotto", se mi passi il termine, a queste poche parole, come se fosse il millesimo orchetto a pagine ottocento di un libro qualsiasi; è la prima volta che il lettore incontra un drago, serve caricare la descrizione con qualche altro elemento, fargli capire che non si tratta di un incontro normale ma eccezionale, di un essere potente e straordinario che potrebbe uccidere il protagonista in meno di un secondo se si accorgesse di lui
    CITAZIONE
    cominciò a pensare a qualcosa di terribile che scatenasse la sua rabbia, ma anche a qualcosa di felice per tenerla sotto controllo

    a cosa pensa il personaggio? cos'è questo qualcosa di terribile che scatena la sua rabbia? una persona si infuria quando gli passano davanti alle poste, un'altra se trova i calzini spaiati, le emozioni sono qualcosa di molto soggettivo e troppo astratto per essere liquidate così. te lo faccio notare perché ad un certo punto scrivi, parola per parola, i pensieri del personaggio, quindi il narratore esterno è abbastanza onnisciente da "leggere la mente" del personaggio, quindi può anche descrivere cosa sono queste cose terribili che lo fanno arrabbiare

    CITAZIONE
    C’erano miriadi di tesori e gioielli sparsi sul pavimento. Intere montagne di ricchezze a perdita d’occhio, monete d’oro e d’argento, pietre preziose, armi rare e di pregiata fattura, illuminate solo dalle luci di flebili fiammelle. Ignorò tutto quanto come se si trovasse davanti ad una montagna di banale ciarpame.

    questa, secondo me, per come l'hai impostata è la miglior descrizione del brano: si capisce che il protagonista non è interessato a quel tesoro, non si sofferma a guardarlo e non si cura nemmeno di memorizzare cosa vede e cosa no, è un elenco semplice e diretto giustificato dal modo in cui viene visto dal personaggio, modo in cui dovrebbe vederlo anche il lettore; a questo punto, o il personaggio è abituato a vedere anche duchi infernali e draghi, enormi e gloriose città fuori scala per lui, oppure anche le loro descrizioni devono in qualche modo rendere il modo in cui il personaggio le osserva

    Altra nota: i dialoghi; davvero sono molto "recitati", paiono le battute di un film o di un copione, non cose che un individuo direbbe realmente in quelle situazioni
    CITAZIONE
    «Ma non pensate che sia strano? Non erano dei demoni di grado eccessivamente alto, e non erano così numerosi da attaccare e distruggere la città. Oltretutto come sono arrivati qui? Non possono averci trovati da soli. E non pensate che sia stato troppo facile?»

    qui il drago parla proprio come un "libro stampato", non si sente il dubbio, il sospetto di un individuo che è stato svegliato nel cuore della notte, ha appena finito di lottare per la propria vita e, adesso, realizza di poter essere stato imbrogliato

    Torno sulla parte più "logica" del racconto:
    Il mago non sapeva dove sbucava il condotto d'aerazione, ma sapeva quale muro prendere? se conosceva la piantina dell'edificio avrebbe dovuto conoscere anche il condotto, se no tanto valeva andare lo stesso a caso, ma entrare dal condotto in modo più sicuro e meno faticoso; pensa solo se, rimaterializzandosi di colpo, in quel preciso momento fosse passato il drago giallo

    Questa magia "demoniaca", lo chiedo perché ho dato un vago sguardo agli altri due pezzi, avrà un ruolo nel racconto? chiedo perché è molto diversa dalla sua rappresentazione "classica": non c'è un pentacolo, un sigillo, ciotole d'incenso o altre sostanze repellenti, il mago si limita a recitare la formula e si espone in prima persona a marchiare a fuoco un mostro, avvicinandosi così tanto che potrebbe tranquillamente beccarsi una zampata in piena faccia. Altro quesito: va bene che il demone è il "demone dei ladri", ma allo stesso modo perché rivelargli dettagli del piano, peraltro sfruttandolo in un attacco frontale per un diversivo? evocare un tizio più battagliero, dirgli di voler radere al suolo la città e congedarlo una volta rubato l'uovo?

    queste sono osservazioni personali, s'intende, sei libero di ascoltarle o no, come anche di ignorarle per seguire altri consigli che ritieni più correnti
     
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    Curioso che tu mi dica questo quando i miei genitori pensano che sia stato troppo descrittivo.
     
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