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.SPOILER (clicca per visualizzare)Salve come va? Ultimamente scrivendo mi annoiavo, quindi ho deciso di scrivere qualcosa di nuovo. Niente di originalissimo come trama, però per me è una sfida visto che in genere non scrivo in prima persona. Spero vi piaccia e spero di continuarlo visto che ho molte idee per la testa.
P.S. Che ne pensate di Edmondo? Odioso vero?
(Anche se ha le sue ragioni)
Io odio i videogame!
Non smetterò mai di ripeterlo. Io odio i videogame!
Forse è proprio per questo che ora mi ritrovo in questo luogo… in questo inferno.
Ma fatemi raccontare la storia dal principio. Mi chiamo Edmondo, sono un padre ed un nonno, ed ormai ho passato gli ottant’anni. Ero sul mio letto d'ospedale quando accadde. Al mio capezzale c'era mia figlia Claudia che mi raccontava di quanto fosse duro il lavoro, e dei sempre più frequenti litigi avuti con il mio genero. Seduti alle sue spalle c'erano quei debosciati dei miei nipoti, Giulio e Lara, sempre rincoglioniti con quegli apparecchi elettronici, persino quando venivano a trovarmi non si scollavano un secondo da quelle diavolerie. Ai miei tempi si portava rispetto per gli anziani, mentre i giovani d'oggi non sanno nemmeno cosa sia.
Comunque. Arrivò il mio genero per prendere i bambini ma come suo solito iniziò a lamentarsi con mia figlia, l’irresponsabile avrebbe preferito andare alla partita piuttosto che venire a prendere i suoi figli, ancora oggi mi chiedo cosa fece innamorare Claudia di questo perdente. Iniziammo a litigare, io gli dissi di uscire e di andarsi a cercare un lavoro piuttosto che perdere tempo in cazzate, quello che disse lui non lo ascoltai e quindi non lo ricordo però mi ricordo che alzò la voce ed i bambini iniziarono a piagnucolare, quelle grida stridule mi fecero andare su tutte le furie, la macchinetta della pressione iniziò a suonare all'impazzata, mia figlia allarmata prese di forza i bambini per farli uscire, nel farlo però fece cadere lo stupido giochino di Giulio, il moccioso si mise a gridare ancora più forte. Da quel momento non ci vidi più; letteralmente.
Ero come addormentato, pensavo fosse giunta la mia ora, ucciso dai lamenti di un bambino viziato; dovetti ricredermi, riuscii ad aprire gli occhi ma quello che vidi non fu la mia stanza d'ospedale, ma bensì un baratro oscuro con un'enorme scritta lampeggiante che mi roteava attorno.
“Caricamento…”
Dopo pochi attimi la scritta cambiò ed iniziai a cadere nel vuoto.
“Benvenuto in World Life!”
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Si vede che è un testo gettato giù molto di getto, ma debbo dire che
il tema è molto, molto interessante.
Di storie con gente che finisce nel mondo dei videogames ne abbiamo
viste, ma sono davvero curioso di vedere cosa accadrebbe a un ottanta-novantenne
lontano anni luce dalle generazioni cresciute con i videogames (anche se, a dire
il vero, conosco dei settantenni gamers eh eh).
Sviluppala assolutamente.. -
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Grazie, mi hai dato la motivazione per continuarlo 
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Grrrr... Non ho capito il finale, nel senso che da te mi aspetto sempre qualcosa su cui riflettere ma stavolta, a furia di riflettere, sono andato in loop fotonico!
Il nonno non ha mai giocato, quindi è... posseduto? Vive in un vg e non lo sa? La dipartita lo trascina in una partita?
Il fatto è che io non ho mai giocato a niente, nemmeno negli anni ottanta, quando Guglielmino Cancelli lanciò un home computer con cui facevo musica in MIDI con una scheda di espansione; poi registravo il tutto - in diretta - su audiocassetta.
Cioè... sì, ora che ci penso, giocavo - nel 1983 - con un vichingo sparatutto e con un archeologo che passeggiava su scale stilizzate nel sottosuolo di una piramide. Ah, sì... poi c'era Galaga, della Konami. Ciò che ricordo meglio è il forte senso di frustrazione che provavo quando sbagliavo. Da quel momento smisi di giocare persino alle "corse in auto Rally", e decisi che giocare ai vg era solo una forma autoinflitta di masochismo psicologico. Da lì, non mi sono mai mosso oltre.
Se volevi sapere come te la cavi in prima persona, ho buone notizie, perché la gestisci con padronanza.
La carenza che ho trovato concerne solo l'interpunzione e qualche D eufonica di cui ti potresti privare tranquillamente. Se vuoi, posso mostrarti - in un secondo momento - ciò di cui parlo. Ah... Dapprima i ragazzi sembrano adolescenti (ci starebbero, come età) e Edmondo dice la sua, e la dice proprio bene, perché gli ottantenni hanno visto - da piccoli - le miserie della guerra. Però poi si scopre che sono bambinetti e dunque il "debosciati" del nonno perde di logica, proprio perché un debosciato è un adulto, o almeno "quasi" che si comporta come un inetto senza nerbo.
Il caricamento che nonno Edmondo vede "roteargli attorno" è davvero un'immagine fortemente suggestiva, una roba da 3D o da realtà aumentata! Immedesimandomi in lui, ho sentito un brivido di paiiiuuuura.
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Liborio.
User deleted
SPOILER (clicca per visualizzare)All'inizio avevo paura di non riuscire a calarmi in un genere per me nuovo. Ma niente nomi strani,niente trucchi.. tutto è filato liscio. Bravo!
Un racconto "che prende". Tuttavia 'due' appunti.
Le d eufoniche, ma è strano che tu non l'abbia già sentita 'sta norma. Secondo me, il tuo è stato uno strappo alla regola.
"piuttosto che perdere tempo in cazzate", io credo che u vecchio signore non pronunci 'ste parole, ma è un mio pensiero.
"ma bensì", avrei messo io ma oppure bensì.
Continuala 'sta storia!. -
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Veeero! Non me n'ero accorto. Grazie Liborio per la segnalazione di quel dettaglio. Infatti "ma bensì" è un vero pleonasmo, così come lo è: "ma però". 
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Prima di tutto, grazie, davvero GRAZIE! Sono molto contento che vi sia piaciuto, e comunque si xarthin, l'ho scritto di getto senza pensarci troppo, riletto al massimo 2 volte.
AxumSPOILER (clicca per visualizzare)è proprio così, la dipartita lo trascina in una partita. (Questa te la rubbbbo)
Il finale l'ho scritto così per 2 motivi. 1° Non vedevo l'ora di pubblicare. 2° volevo scrivere qualcosa di semplice per non inciampare nella "prima persona".
I ragazzini (che ho immaginato di età compresa tra i 10 e 12 anni) sono i tipici ragazzini di oggi, nel quale tra l'altro mi ci rivedo. Ho voluto scrivere qualcosa da un punto di vista diverso rispetto al solito, dal punto di vista che in genere (nella vita reale) è "contro" di me. Però l'ho scritto anche perché io penso che è quello che diventano tutti. Per spiegarlo semplice, anche io un giorno romperò le balle ai miei nipoti dandogli de debosciati e non capendo il loro modo di fare, la loro vita, usando me stesso come metro di paragone per quello che devono e dovranno essere. (Debosciati magari lo uso in modo scorretto, però in buona fede perché a casa mia si usava per qualsiasi età).
Poi grazie per le correzioni, dovrei dare più di uno sguardo al testo.
Liborio grazie anche per il tuo commento, sono contento ti sia piaciuto.
Per quanto riguarda la frase volgare, l'ho messa apposta, volevo che rendesse l'idea (per esperienza personale le persone più anziane non sono sempre sante, anzi ne dicono di peggiori. Naturalmente poi è soggettivo). Volevo che si capisse davvero l'astio e il rancore e scritta così mi suonava meglio.
P.S. la prossima sfida sarà passare dal passato al presente.
Edited by Daverio - 6/2/2019, 08:30. -
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Direi che è una storia che trasmette bene lo stato d'animo del protagonista. .
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