Il rifugio dello scrittore

La fata dell’isola

Dedicata a...

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    C’era una volta una fata piccina, che viveva su un’isola piccina, vicino una terra grande, stretta e lunga più di mille miglia.

    Da piccola aveva ammirato la magia dei pensieri, e così andò a scuola fino a che alcuni stregoni, riuniti per ascoltarla, le diedero lo scrigno che conteneva la sapienza dei pensieri nascosti.
    Mentre studiava, pensava alle mille storie che le galoppavano nella testa come cavalli liberi, con criniere lucenti, e scriveva tutto con una macchina magica, regalo del suo papà.

    Per molti anni ebbe cura del nonno brontolone, un orco buono, che le sorrideva soltanto quando lei dormiva. Le zie facevano tante torte, però, loro stesse, le mangiavano subito!

    Artemina voleva tanto bene al suo papà, che catturava le immagini più belle e poi gliele mostrava, dicendole: «Sei tu, bambina mia, quando hai suonato il tuo violoncello davanti a quegli sconosciuti che ti hanno fatto “clap - clap” con le manine».
    La fatina non capiva, perché non sapeva com’era era brava quando suonava quello strumento celestiale. Col violino, invece, aveva bisticciato, perché quello strumentino si dava le arie e pretendeva, a voce alta, che Artemina suonasse le musiche che a lei non piacevano.
    Un giorno vide una fata grande mentre suonava una musica magica dell’Irlandrizia e ne restò come stregata, quindi volle il violino grande grande, così lo chiamava, ... ché parla soltanto quando suona!

    Artemina cucinava come fosse una cuoca, perché nella sua casetta c’erano tante bocche da sfamare; lo faceva senza magia né polverine, tranne quella di pepe scarlatto. A volte però si sentiva come la ragazza del libro che, grazie all’aiuto di una fata rinomata, era riuscita, dopo tutta la cenere maneggiata per anni, a sposare il principe azzurro.
    Un giorno, il cavaliere della terra dei rossi si presentò col suo destriero e con tutti i libroni che portava con sé. Ad Artemina, quel ragazzo piacque subito, però fece finta di nulla, per non farlo sentire troppo importante. Il bellimbusto insisté, perché aveva sentito l’amore della fatina con tutto sé stesso, perché era uguale al suo, e dopo un po’ la baciò; la fatina vide un ciuffo di stelle che non erano nel cielo.

    Passarono gli anni: il cavaliere studiava assieme a lei, per un altro scrigno, ma tante volte giocavano, e la stanza diventava come una nevicata di piume; dopo un po’ di stupore negli occhi di entrambi, scoppiavano a ridere, e poi si abbracciavano.

    Andarono a vivere insieme nella terra lunga e stretta, in una casetta piccina piccina, che sembrava grande grande.
    «Adesso è ora di andare a nanna!» borbottò lo stregone lontano, ma sempre vicino alla fatina.

    Edited by Axum - 14/12/2018, 12:26
     
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    Oddio! :cry:
    è la cosa più bella del mondo! :wub: :wub: :wub:
    Penso che alla fatina non bastino le parole, neanche quelle più belle che ha imparato, per dire quanto è felice grazie a questo bellissimo pensiero. :wub:
    È da incorniciare e fissare alla parete della casetta piccina piccina che sembra grande grande!

    E già che ci siamo... ho sentito il vento raccontare di questa fatina! So per certo che ora si prodiga anche con lo strumento da... fatine irlandesi! Uno strumento ancora più grande del violoncello, grande quasi più di lei, con tante corde e la voce celestiale... per far danzare gli avventurieri e poi metterli a nanna! È davvero una fatina indecisa e pasticciona con la musica :gioia: :tmd:



    Grazie! :wub:

    :abbraccio:

     
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    Quando vengono dal cuore, le parole si formano da sole e ri raggruppano assieme, come se si tenessero per le manine.
    Concepita e scritta in 40 minuti, e so che tu mi credi sulla parola.

    Ossignur... il contrabbasso? :o: Se sì, bene: saprai domare anche quello, perché se vuoi simulare un battito cardiaco, quello è lo strumento più adatto. Se tu non lo conoscessi, ti segnalo Dave Holland (un mago... appunto).

    EDIT: Ah... l'arpa celtica! Sì, perché il contrabbasso, di corde, ne ha solo quattro! :D

    :gioia:
     
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    Sì, le cose fatte col cuore fluiscono! :wub: E si vede che ne hai uno grande come una casa grande grande, ma che è ancora più grande!


    Proprio l'arpa celtica! Ho optato per uno strumento "autosufficiente" :gioia:
     
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  5. mario cotrozzi
     
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    Adorabile!
     
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    Affettuoso direi soprattutto!
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    Una storia dolce, ricca d' amore è tenerezza. Quasi una favola di Natale, 🌹😍
     
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6 replies since 11/12/2018, 23:48   685 views
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