Il rifugio dello scrittore

Blue Moon

Prologo

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  1. Poppy.Rose
     
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    << Qualcosa non va? >> Chiese, ma l'altro non perse tempo a rispondere e annullò immediatamente ogni distanza che c'era tra loro. Era un bacio, un bacio differente da quei pochi che Ebony aveva dato e ricevuto fino ad allora. Questo non aveva nulla del bacio casto, educato o cortese, oh no: era un bacio che sapeva sì d'alcol, ma era anche un bacio avido, avido di assaporarla in ogni suo essere, spinto così come era la voglia di lui stringerla fra le sue braccia fino a stritolarla. La voleva. Peter la voleva e allo stesso modo lei voleva lui.
    Se fosse stato sobrio neanche l'avrebbe guardata. Annie, la minore delle sorelle Carter, non aveva nulla della bellezza leggiadra di Moesha, la sua fidanzata, ma non era neanche come la dolce Rosemary, la sorella di mezza, meno avvenente di Moesha ma comunque molto bella anche lei. Annie no invece: pallida come un morto, aveva dei tratti insignificanti e perfino la sua voce era gracchiante e fastidiosa, ben lontana da quella calda e sensuale della sorella maggiore. Questo pensava di lei Peter, eppure eccolo là, mentre tutti gli altri erano di sotto a far baldoria si era introdotto furtivamente al piano di sopra della grande villa e aveva bussato alla porta della sua stanza.
    Non era stato facile sfilarle di dosso
    Da un istante all'altro si erano ritrovato avvinghiati l'uno all'altra fra le lenzuola, i loro corpi che si cercavano.
    << Sei così morbida ... >> Mormorò Peter. La sua voce la solleticò sulla parte della pelle che stava esplorando con l'ausilio della bocca, e le provocò un brivido che la percorse lungo tutto il corpo: non era abituata, Annie, tutte quelle cose che lui le stava facendo erano una nuova scoperta, e si aggrappò a tutte le sue forze - e al suo coraggio - per avvertirlo. Ansimava, sotto il corpo di Peter, e sentiva il cuore che palpitava così tanto che quasi le scoppiava. Si inumidì le labbra per dire qualcosa ma quello che ne uscì non fu che un balbettìo appena udibile.
    << F-fai piano, io ... non ho m-m-mai >> Ma non terminò che una sentì una spinta dentro di lei, brusca e decisa, che le strappò via un gemito sofferente che le uscì dalla bocca come un soffio leggero. E lui, malgrado fosse ubriaco, capì: rimase immobile dentro di lei, permettendole di abituarsi a quelle nuove sensazoni. E dopo un lasso di tempo che sembrò ad entrambi lunghissimo - ma che in realtà non si trattò che di qualche momento - si accorse che quei sospiri non erano più di dolore.
    I riflessi di un nuovo giorno filtravano dal vetro della finestra e punzecchiava i visi assopiti dei due. Beh, era vero che Peter dormiva ma non Clarissa: non aveva chiuso occhio per tutta la notte, e se adesso li teneva socchiusi solo perché temeva che l'altro potesse accorgersi che era sveglia. Dentro sentiva percorrere tutte le emozioni possibili ed immaginabili, tante e contrastanti. Si sentiva come febbriciante, ma riusciva lo stesso a restare immobile per paura di svegliarlo. E ciò avvenne, e non andò come aveva immaginato.
    Aveva cercato le parole migliori, qualsiasi cosa, ma alla fine non le servì a nulla: sotto gli occhi semichiusi di Clarissa, Peter si era alzato e aveva ciondolato per la stanza a prendere le sue cose, e a passo felpato era uscito via. Lo aveva sentito, era stato un risveglio piuttosto traumatico per lui, probabilmente aveva allargato gli occhi per lo spavento di essersi ritrovato a fianco lei, nuda e con qualche chiazza di sangue sulle lenzuola.
    Era andato via senza dire nulla. Incredula, Rissie non sapeva cosa pensare e aveva gli occhi annebbiati dalle lacrime. Da un momento all'altro la svegli le avrebbe ricordato che era ora di alzarsi, ma stranamente non le importava.
    Si accorse di avere le gambe e le braccia infreddolite, e prese uno dei peluche che dai piedi del letto per la foga di qualche ora prima erano erano caduti a terra. Lo strinse a sé e si raggomitolò nel letto, cercando di addormentarsi.
     
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  2. Liborio
     
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    Scritto da cellulare, forse?
    Per i dialoghi è preferibile utilizzare: i caporali bassi《 e 》(sul computer ci sono i tasti-scorciatoie Alt+0187 e Alt+0171. Ma ogni softawre ha le proprie combinazioni). ; o, più raramente, i trattini. Axum, scrisse un ottimo tutorial su questo argomento. i caporali alti " e ". O il trattino lungo — e — (sul mio pc: Ctrl+Alt+segno - sezione numerica). La scelta è condizionata da alcune variabili
    ma anche dalle preferenze di chi legge
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    "Non era stato facile sfilarle di dosso"... frase tronca, ve'?
    Una scena "colorata", va avanti.
     
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1 replies since 16/8/2018, 02:54   52 views
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