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Fabio e Peter e Amanda, sono dei giovani adolescenti. Si conoscono da sempre. La loro vita è stata sempre basata sul divertimento, senza troppi pensieri.
Un giorno, appena usciti dal liceo, vedono una vecchia zingara che cammina a malapena reggendosi con un bastone. I tre giovani si scambiano un'occhiata e subito s'intendono al volo. Fabio agguanta il bastone della zingara e lo getta via, la zingara cade malamente a terra urlando per il dolore. I tre giovani ridono allegramente divertiti. Una ragazza, anch'essa appena uscita dal liceo, cerca di soccorrere la vecchia. Poichè la vecchia non riesce più ad alzarsi, la regazza chiama, col cellulare, il pronto soccorso. I tre giovani riconoscono subito la ragazza: «Ma quella è Gloria. Gloria la tonta! Ti è piaciuto quando ti abbiamo alzato la gonna e postato sul social network?». Fabio mostra divertito lo smartphone con il video che ritrae Gloria, mentre gli altri due continuano a ridere fragorosamente.
Gloria non risponde. La vecchia , sussurra dopo un po', delle parole, lentamente. Queste parole non vengono capite da nessuno, infatti poichè ella si sente così priva di forze, parla talmente piano, che le parole non si odono chiaramente.
Finalmente arriva l'autombulanza, ma i tre se la sono già data a gambe, continuando a ridere.
Fermatosi, Peter dice: «Avete sentito cosa ha detto la vecchia?».
Fabio: «Ma se non si capiva niente! Ma come parlava? Rincoglionita!».
Amanda: «Quella zingaraccia! Ci avrà scagliato addosso qualche maledizione!».
Peter: «Ma sai quanto me ne può fregare! A noi le maledizioni di quella vecchiaccia non possono certo farci paura! Che dite ragazzi?».
Rispondono in coro gli altri due: «Certo!».
E giù tutti a ridere nuovamente.
L'indomani mattina Amanda a casa sua, decide di farsi il bagno, come ogni mattina. Ma stavolta mette il fon, con la presa attaccata alla corrente, sopra il bordo della vasca, in bilico. Lo fa in gesto di sfida, perché pensa che nessuna maledizione può farle male. La notte l'aveva passata insonne pensando alla maledizione, ma adesso vuole rassicurare se stessa che nessuna vecchiaccia con nessuna ridicola maledizione può farle male. Canta divertita mentre strofina con la spugna le bianche spalle.
Ad un tratto si odono delle spaventose risate. Fortissime risate. Amanda resta immobilizzata dal terrore. Poi, dal nulla, appare un mostriciattolo, rosso, con ali nere e corna bianche. Tiene in mano un piccolo tridente. Vola continuando a ridere. Amanda, quasi piangendo: «Chi sei? Cosa vuoi? Vattene via! Vattene via!».
Il diavoletto risponde: «Sono venuto ad assistere allo spettacolo della tua morte!», continuando sempre a ridere. Quella risata riempie tutta la stanza.
Amanda alza il braccio per scacciare il diavolo che sta su di lei, ma facendo ciò non si accorge di urtare il fon, già in precario equilibrio. Il fon cade nell'acqua della vasca. La scarica elettrica toglie la vita alla giovane.
La notte precedente, Peter era salito sul ponte che attraversa la sua città. Aveva ancora in mente la maledizione della vecchia zingara. In quel momento gli venne in mente quelli che fanno bungee jumping e pensò che per scacciare la paura della morte, non c'era nulla di meglio che imitare un po' costoro. Così si sporse dal parapetto del ponte. Guardava il fiume scorrere sotto ed urlava: «Nessuna maledizione può farmi del male! Nessuna maledizione!», poi scoppiò a ridere. Ma la sua risata si arrestò bruscamente, perché qualcuno stava ridendo più forte di lui. Una risata che faceva accapponare la pelle.
Peter guardò su e vide un diavoletto rosso. Volava sopra di lui, ridendo in continuazione. La sua risata era così forte da far male alle orecchie.
Peter era terrorizzato, giallo in volto. Il diavolo gli disse: «Sono venuto ad assistere allo spettacolo della tua morte.»
Peter non ne poteva più di quella risata, allungò il braccio per scacciare il diavoletto, ma così facendo perse l'equilibrio e cadde giù.
Il corpo di Peter sparì tra le acque tormentate del fiume.
Il suo corpo è stato ritrovato solo in tarda mattinata. Fabio è sconvolto dalla morte dei suoi amici. Anche lui ha bene in mente quella maledizione, l'aveva turbato per tutta la notte.
Decide così di andare a trovare la zingara in ospedale.
Fabio:«Zingara, per colpa tua, i miei amici sono morti. Ti prego toglimi quella maledizione!».
La zingara: «Quale maledizione?».
Fabio: «Quella che ci hai lanciato!».
La zingara: «Io non vi ho lanciato nessuna maledizione!».
Fabio: «Ma hai farfugliato qualcosa prima che ti portassero in ospedale!».
La zingara: «Ho solo pregato il Signore perché avesse pietà di voi.»
Fabio restò sorpreso.
La zingara: «Tu invece dimmi perché ti diverti così tanto a far del male alla gente.»
Fabio: «Perché... perché... perché è divertente. E' divertente far del male a te, è divertente far del male a Gloria, è divertente far del male a Peter, Amanda e Fabio!».
Fabio scoppia ridere.
La vecchia zingara lo guarda dritto negli occhi e gli domanda: «Scusa, ma...con chi sto parlando?».
Edited by salvom77 - 24/6/2018, 13:21
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BitFrau.
User deleted
Efficace! 
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Grazie, sono contento che questo racconto ti sia piaciuto.. -
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Se l'intento consisteva nella comunicazione della morale, ci sei riuscito, Salvo. So anche che a te importa poco o nulla sulla forma della prosa (infatti, di tuo, sei un vero poeta), e dunque non farò come faccio di solito: non ti tedierò con tutte le cose che avrei da segnalarti.
Ti dico solo che è "raccontato", come se tu lo narrassi sotto forma di storiella rapida, direttamente a voce.. -
.Se l'intento consisteva nella comunicazione della morale, ci sei riuscito, Salvo. So anche che a te importa poco o nulla sulla forma della prosa (infatti, di tuo, sei un vero poeta), e dunque non farò come faccio di solito: non ti tedierò con tutte le cose che avrei da segnalarti.
Ti dico solo che è "raccontato", come se tu lo narrassi sotto forma di storiella rapida, direttamente a voce.
Grazie per il tuo commento e soprattutto grazie per il "vero poeta". Cercherò, umilmente, di essere degno di questa definizione!
Quanto dici che è "raccontato come storiella rapida, direttamente a voce", devo darti assoluta ragione, è uno dei miei limiti di quanto scrivo in prosa, non riesco mai a dare una certa "profondità" .
Comunque lieto che la morale del racconto sia stata recepita e compresa, era infatti la mia preoccupazione principale.. -
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Della serie: "chi la fa l'aspetti"! Grazie per averlo ricordato! . -
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a me questo racconto è piaciuto. Solo che...potresti cambiargli il titolo per favore? Te lo chiedo perchè io ho un racconto omonimo, infatti mi era venuto un colpo quando l'ho visto...credevo mi avessi copiato. l'unico neo che posso trovare al tuo racconto sai qual'è? Che non pretende neanche di essere una perla, non ci hai provato..è scritto molto bene?Sì.è bello da leggere e si lascia leggere in velocità e scorrevolezza?Sì1Ma gli manca quel quid....tu non ci hai neanche provato a farlo riplendere come un sole e questo si percepisce. SPer dirti io ho scritto vari racconti ma ho condiviso online solo quei pochi che giudico vere prle, capisci cosa intendo spero. Comunque non te la rendere perchè rimane sempre bello e ti supplico cambiane il titolo...
Post scriptum. sono lieta di ritrovarti anche qui Lady...avrei dovuto accorgermene prima ma poco male, modificando il mio ultimo post rimedio. allora stai scrivendo un Haiku come ti avevo consigliato?
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La maledizione |
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