Il rifugio dello scrittore

Intervista ad Akira Kurosawa

Il segreto della scrittura secondo il grande regista.

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    Madadayo!

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    Nato a Shinagawa, Tokyo, nel 1910 e morto il 6 Settembre 1998, Akira Kurosawa è uno dei più celebri ed influenti registi della cinematografia mondiale. Appassionato di cinema sin dalla più tenera età, la sua carriera ha attraversato quasi 57 anni di storia giapponese e mondiale, producendo più di trenta pellicole: tra queste "Yojinbo", su cui Sergio Leone basò "Per Un Pugno di Dollari", o "La Fortezza Nascosta", che consentì al giovane George Lucas di trovare la giusta ispirazione per "Guerre Stellari"


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    Vorrei che lei inviasse un messaggio alle nuove generazioni di registi e aspiranti registi giapponesi, che sono piuttosto numerosi.


    « La cosa che più enfatizzo, quando parlo con gli aspiranti registi che vengono a bussare alla mia porta, è questo: fare film oggi richiede molto denaro, ed è difficile diventare registi. Bisogna apprendere molto e fare esperienza di varie cose per poter divenire un regista; non è un obbiettivo così semplice da raggiungere.

    Ma se vuoi davvero fare film, allora scrivi sceneggiature. Tutto quello che ti serve per scrivere una sceneggiatura sono carta e matita. E' solo scrivendo sceneggiature che puoi apprendere le specifiche della struttura di un film, e che cosa sia il cinema.

    Questo è quello che gli dico, eppure questi non scrivono. Trovano scrivere troppo difficile. E lo è: scrivere sceneggiature è un lavoro duro. Tuttavia, Balzac disse la medesima cosa agli scrittori, inclusi i romanzieri. Ciò che è più necessario e essenziale nella scrittura è la pazienza di affrontare il tedio di porre una parola dietro l'altra. Questa pazienza è il primo requisito per qualsiasi scrittore. E quando consideri la mole di scritti lasciati da Balzac con questo principio in mente, è assolutamente stupefacente, perché ha prodotto una quantità di materiale che non riusciremmo a leggere in una vita.

    E sapete come scriveva Balzac? E' davvero interessante. Buttava giù qualcosa, poi lo spediva allo stampatore seduta stante. Il testo veniva stampato su una pagina grossa così. E quando riceveva indietro quello che aveva fatto stampare, si metteva a fare revisioni a margine, finché non rimaneva poco o nulla del testo originario. Quindi reinviava allo stampatore i testi revisionati. Questo è un buon modo di lavorare, anche se era dura per lo stampatore. E' usando questo metodo che è stato capace di scrivere così tanto. Naturalmente, questo è solo uno dei tanti ingredienti della scrittura, ma la cosa più importante resta riuscire a scrivere una parola per volta, finché non si arriva alla lunghezza desiderata.

    Troppe persone non possiedono quella pazienza, ma una volta che ci fai l'abitudine, sarai capace di scrivere senza problemi. Ti serve solo una matita e un foglio per scrivere una sceneggiatura. Quando io e Naruse (Naruse Mikio, altro regista) stavamo in un hotel per scrivere, andavo a trovarlo nella sua stanza. Aveva sempre sul tavolo un foglio e una matita e, mentre parlavamo, ogni tanto scribacchiava qualcosa. Quelle note si tramutavano poi in una delle sue magnifiche sceneggiature.
    Una volta gli chiesi cosa stesse scrivendo e lui, ridacchiando, mi disse che aveva scritto che -questo e quel personaggio erano in una certa stanza a fare qualcosa-. Solo qualcosa, niente di specifico, perché a Naruse quella descrizione bastava per girare il film anche se, a ben pensarci, quel "qualcosa" faceva davvero sorridere.

    Ma il tedioso compito della scrittura deve divenire, per te, come una seconda natura. Se ti siedi e ti metti a scrivere tranquillo tutto il giorno, scriverai almeno due o tre pagine, anche se sarà stata una lotta. E se continui a farlo, finirai eventualmente per avere qualche centinaio di pagine. Penso che i giovani d'oggi non riescano a capire il senso della cosa: partono e vogliono arrivare subito alla fine. Quando devi scalare una montagna, la prima cosa che ti dicono è di non guardare la vetta, ma di tenere gli occhi giù sul terreno man mano che sali. Devi continuare pazientemente a salire, un passo alla volta, perché se ti fermi a guardare in alto ti sentirai frustrato. Penso che scrivere sia la stessa cosa. Devi abituarti al compito della scrittura.
    Devi fare un grande sforzo per vederlo non come qualcosa di doloroso, ma come una abitudine.

    Ma buona parte delle persone tende a mollare a metà. Ai miei assistenti registi sono solito dire che se mollano anche solo una volta, allora sarà la fine: perché rinunciare rischia di diventare una abitudine, e finiranno sempre per mollare alla prima difficoltà. Dico loro di continuare a scrivere, a qualsiasi costo, fino a quando non giungono ad una qualche sorta di finale.
    Gli dico di non mollare, anche se le cose si fanno difficili a metà strada. Ma quando arrivano le difficoltà, questi rinunciano.
    Inoltre, i giovani d'oggi non leggono libri. Non penso che nessuno di loro sia particolarmente ferrato in letteratura russa.
    E' importante che si dedichino ad almeno una certa quota di letture. Se non si ha un ricco patrimonio interiore, non si può riuscire a creare nulla. Ecco perché dico spesso che la creazione nasce dalla memoria. La memoria è la fonte della tua energia creativa. Non si può creare nulla dal niente. Che venga da ciò che leggi, o dalla tua esperienza, non puoi creare nulla a meno che tu non abbia qualcosa già dentro di te. Ed è per questo che è importante leggere sempre una certa varietà di cose: i romanzi attuali vanno bene, ma penso che si debbano leggere anche i classici. »

    Edited by Artemis. - 12/5/2018, 14:30
     
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    Ciao, ho dato anche io il mio piccolissimo contributo a questa chicca: mi sono permessa di sistemare la formattazione del post, perché c'erano righe troncate (credo a causa del programma con cui hai eseguito la traduzione). Ora sono tutte compatte, divise solo per paragrafi, e la lettura è molto più semplice :)

    Riguardo il post: ho già detto di là cosa ne penso, ma lo dico anche qui: è un pensiero bellissimo, Akira è un genio. Non mi metto a guardare i suoi film di punto in bianco perché sento che sono delle perle da guardare in un determinato momento - anche se non so quale. Magari, quando riprenderò in mano il romanzo ambientato nel Giappone del periodo Tokugawa, mi saranno d'ispirazione (anzi, ne sono sicura). Avevo iniziato Sogni, ma ogni "sogno" andava metabolizzato. Così l'ho guardato a pezzi, letteralmente, con qualche intervallo tra un giorno e l'altro.

    Edited by Artemis. - 12/5/2018, 14:34
     
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    CITAZIONE (Artemis. @ 12/5/2018, 14:31) 
    Ciao, ho dato anche io il mio piccolissimo contributo a questa chicca: mi sono permessa di sistemare la formattazione del post, perché c'erano righe troncate (credo a causa del programma con cui hai eseguito la traduzione). Ora sono tutte compatte, divise solo per paragrafi :)

    Nah, nessun programma:
    La traduzione l'ho fatta io parola per parola, quando però ho copiato il testo dal vecchio post al nuovo
    me l'ha impaginata così.

    Grazie ^^
     
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  4. Liborio
     
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    Xarthin, l'ho letta ieri ma non volevo commentarla, non trovavo le parole. E poi che c'è da commentare? Ha ragione su tutti i fronti. Una lezione importante; ognuno attinge alla bisogna.
    Oggi,mi viene da scriver qualcosa. Mi convinco sempre più che questo cammino è duro, durissimo. E soprattutto invisibile. Dietro ci sono ore e ore di lavoro; e non tutti ne hanno contezza. Sgobbare sempre umilmente e in silenzio.

    Edited by Liborio - 17/5/2018, 14:51
     
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  5. Luca Aratak Morandi
     
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    Xarthin, grazie.
    Effettivamente la pazienza di cui parla è qualcosa che a me manca quasi completamente.
    Devo impegnarmi e mettermici...
    Devo crescere e migliorare.

    Grazie della condivisione, è di sprone.
     
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    Sovrana di Bellezza

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    Non deve essere una cosa dolorosa scrivere ma un'abitudine...
    Questo regista ha detto una cosa sacrosantamente vera! La faccio mia questa frase perchè è compito di ogni scrittore non solo scrivere con la memoria ma anche con il cuore...
     
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  7. pber
     
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    1000 grazie Xarthin,
    consigli utili e meravigliosamente espressi.
    Mi devo censurare: non sta bene iniziare a blaterare le proprie idee/impressioni/ipotesi/suggestioni/ricordi/desideri/esperimenti
    in presenenza del maestro.
    un inchino
     
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    Aggiungo a questo già importante post un filmato di quando
    Kurosawa ritirò l'Oscar alla carriera nel 1990.

    Non stupitevi se a consegnarglielo sono degli (allora ancor giovanotti)
    Spielberg e Lucas, poiché la generazione anni '70 dei registi americani
    avevano per Kurosawa una vera venerazione.

    E quando senti uno che ha così tanto dato al mondo del cinema affermare
    che "Non sono sicuro di meritare questo premio, poiché ancora non ritengo
    di comprendere il cinema", quella è la prova della vera grandezza.

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  9. JessicaGoldfish
     
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    Ciò che dice è davvero molto bello, di grande ispirazione :tmd:
     
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8 replies since 12/5/2018, 12:48   361 views
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