Il rifugio dello scrittore

Agente letterario?

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  1. Effimera
     
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    Buonasera a voi tutti. Amerei domandare cosa ne pensate della figura dell'agente letterario per la divulgazione di un'opera. So che all'estero nessuno scrittore lavora da solo, ma ognuno si affida ad un agente affidandogli l'incarico di mediatore. Amerei sapere se qualcuno di voi ha avuto esperienza di questo.
     
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    Posso dirti, con parole mie, cosa fa, come agisce e a cosa serve. Ne conosco una manciata, ma nessuno ha mai lavorato per me, in quanto non sono mai stato nemmeno un velleitario della scrittura. Quel che mi piace è leggere e valutare. Da grande farò il critico antipatico. :D

    Un agente letterario è un rispettabile libero professionista, uno che ha almeno una laurea mirata alla letteratura (non accetto domande del tipo: "Tipo"?) :D e conosce bene le cosiddette pubbliche relazioni (è un venditore sapiente, pure lui/lei). Conosce a menadito anche le leggi che regolano l'editoria e le situazioni contrattuali, nello specifico e in generale.
    Svolge due funzioni principali: tenta di persuadere l'editore per una pubblicazione, e "vanta," ovunque gli sia propizio, il/i proprio/i cliente/i.
    Si occupa di tutte le pratiche burocratiche; lo fa perché uno scrittore, salvo eccezioni, è uno che crea soltanto se lavora in un luogo e in una vita tranquilla, fuori dalle beghe "basse", o meramente venali, della società. Un bravo agente letterario ha letto "cose che noi umani non...". Conosce almeno tre lingue straniere, perché, nel suo lavoro, servono tutte (meglio se più di tre).

    Se la prima volta un agente letteraio è una sorta di investimento al buio (lo paghi anche se non ottienii "nulla"), può accadere che, dopo qualche pubblicazione e dopo qualche buona tiratura, l'agente diventa indispensabile, perché diventare uno scrittore - semplicemente - noto, oppure famoso, non è "una vita facile", nel senso che la semplice notorietà potrebbe destabilizzare la vena creativa dello scrittore, facendolo diventare due cose che, seppur diverse, danno gli stessi risultati: l'inerzia e il distacco dalla realtà;
    - un pallone gonfiato che riposa sugli allori (necessita di supporto psicologico professionale)
    - un incredulo del successo (paura di vincere) e dunque una persona "disturbata", incapace di creare altre, nuove, cose (necessita di supporto psicologico professionale).
    Se hai qualche soldo da investire, procuratene uno che sa dimostrarti "quel che ha già fatto", ma non escludere a priori i nuovi, perché talvolta si svenano per "te", più di quelli affermati (inutile che io ti spieghi la ragione dello svenamento).
     
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  3. Effimera
     
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    Grazie Axum per la tua esaudiente risposta. Quello che proprio non mi aggrada è pagare per la valutazione di un eventuale libro che non venga dipoi accettato. Pare che il prender denaro per questo sia un uso tutto italiano. Riterrei molto più equo ed onesto accettare di leggere alcuni passi dell'opera, le più rappresentative, per mezzo del quale non è difficile comprendere se un'opera può essere valutata presentabile e vendibile.
    Nel mio caso penso sia ancora più difficile poiché il libro che ho scritto non è un romanzo, né può dirsi un saggio, ma può intendersi un libro politico, sebbene difforme dall'usuale. E non saprei dove poter trovare colui che potrebbe avere interesse a pubblicizzarlo, che sia esente da ideologie. Terreno difficile da proporre...
     
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    Dal punto di vista emotivo capisco cosa intendi, ma...
    L'equità consiste nella formula: "io" faccio un lavoro per "te"; tu mi paghi in proporzione al tempo dedicato e alla perizia occorrente (lo fanno anche i medici: anche se risulti sana, paghi lo stesso), e questo vale anche per la lettura valutativa.
    Poi ci sono accordi a iosa, nel senso che farsi leggere un libro è chiedere all'altro di lavorare, ma non per questo devi mettere l'agente "a stipendio". Puoi fare un contratto a missione, ma quello è un lavoro, e dunque merita una retribuzione pecuniaria.
    Capisci che miniera di gratuità rappresenta il forum? Ok, ci sono pochi professionisti, ma intanto tu puoi ottenere un riscontro spassionato "dal mondo", che è meglio di nulla.

    Se il tuo libro consiste in un trattato, o altra cosa di tipo politico (che parla dei politici o della politica), è sempre nella Saggistica. Tuttavia, come da regolamento, qui non si può postare materiale di quel tipo. :(

    In sintesi: non puoi chiedere "cose gratis" a un professionista, non sarebbe giusto, né fattibile.

    Ovviamente: non sto parlando solo con te persona; ho scritto cose potenzialmente utili anche a... chiunque passi da questo thread. ;)

    :fiori:
     
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  5. Svyat
     
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    CITAZIONE (Axum @ 9/3/2018, 23:12) 
    Ne conosco una manciata, ma nessuno ha mai lavorato per me, in quanto non sono mai stato nemmeno un velleitario della scrittura. Quel che mi piace è leggere e valutare. Da grande farò il critico antipatico. :D

    Ma non ci credo NEANCHE MORTO che non hai mai scritto nienti!!!
    La "vena" con qui introduci i tuoi "Penna contro penna" ti sgama in fragranza!!!
    CITAZIONE
    Un agente letterario è un rispettabile libero professionista, uno che ha almeno una laurea mirata alla letteratura (non accetto domande del tipo: "Tipo"?) :D

    Emm... Tipo? No, davvero. Io non lo so.
    CITAZIONE
    lo fa perché uno scrittore, salvo eccezioni, è uno che crea soltanto se lavora in un luogo e in una vita tranquilla, fuori dalle beghe "basse", o meramente venali, della società.

    Il periodo d'oro... La penzione... Io non ce la farò ad aspettare per così tanto :cry: :schianto:
    CITAZIONE
    Un bravo agente letterario ha letto "cose che noi umani non...". Conosce almeno tre lingue straniere, perché, nel suo lavoro, servono tutte (meglio se più di tre).

    Toc-toc! Quindi mi dici che tipo di laurea serve?
    CITAZIONE
    Se la prima volta un agente letteraio è una sorta di investimento al buio (lo paghi anche se non ottienii "nulla"), può accadere che, dopo qualche pubblicazione e dopo qualche buona tiratura, l'agente diventa indispensabile, perché diventare uno scrittore - semplicemente - noto, oppure famoso, non è "una vita facile", nel senso che la semplice notorietà potrebbe destabilizzare la vena creativa dello scrittore, facendolo diventare due cose che, seppur diverse, danno gli stessi risultati: l'inerzia e il distacco dalla realtà;
    - un pallone gonfiato che riposa sugli allori (necessita di supporto psicologico professionale)
    - un incredulo del successo (paura di vincere) e dunque una persona "disturbata", incapace di creare altre, nuove, cose (necessita di supporto psicologico professionale).

    Il caso di Salinger. E come si fa a non uscir di testa?
    Lo so: rintanarsi nello sgabuzzino-zen. :schianto:
     
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  6. Effimera
     
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    Axum, se io vado da un medico ho comunque un riscontro ed un risultato per quel che pago. Così come per qualunque professionista; non vado via con niente. Come già ho detto, tramite la lettura di un paio di passi, e non di tutto il libro, si può capire perfettamente se può interessare oppure no, senza dover leggere l'intera opera.
    "Non puoi chiedere cose gratis a un professionista, non sarebbe giusto né fattibile"; mi domando perché invece all'estero lo sia.
    E... riguardo al mio libro, non avevo alcuna intenzione di postare qualcosa... (E non avrebbe neanche senso farlo.)

    Comunque buona serata
     
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    CITAZIONE (Effimera @ 10/3/2018, 22:31) 
    Axum, se io vado da un medico ho comunque un riscontro ed un risultato per quel che pago. Così come per qualunque professionista; non vado via con niente.

    Anche con un professionista che ti legge tutta o parte dell'opera tu vai a casa con un riscontro e con un risultato: sa dirti se è materiale valido o se non lo è. Il lavoro è lavoro.

    CITAZIONE (Effimera @ 10/3/2018, 22:31) 
    Come già ho detto, tramite la lettura di un paio di passi, e non di tutto il libro, si può capire perfettamente se può interessare oppure no, senza dover leggere l'intera opera.

    Quindi se il medico ti dà solo una guardatina negli occhi, senza misurarti almeno la pressione, non andrebbe pagato? Fossero anche 5 minuti, il lavoro, qualsiasi tipo di lavoro, si misura in: tempo, conoscenza e risorse; nessuna di queste cose può essere gratis, perché il lavoro è lavoro; le cortesie sono cortesie.

    CITAZIONE
    "Non puoi chiedere cose gratis a un professionista, non sarebbe giusto né fattibile"; mi domando perché invece all'estero lo sia.
    E... riguardo al mio libro, non avevo alcuna intenzione di postare qualcosa... (E non avrebbe neanche senso farlo.)

    Riguardo al testo: era ed è solo una precisazione sulla nostra linea, né più né meno che quello.

    Quella a cui ti riferisci è una pratica che si applica per mera pubblicità, come fanno gli avvocati di primo pelo: la prima consultazione, se vogliono, può essere gratuita, ma non può essere una pretesa oppure "un modo assodato di fare" altrimenti i professionisti potrebbero passare l'intera carriera nel leggere "tratti in modo gratuito poiché brevi". Non è escluso che ci sia qualcuno che lo faccia, ma la cortesia non può diventare una pretesa o un: Così fan tutti. Perché il professionista risponde: Bene, allora vada da "tutti". ;) Parlo, in generale, del concetto intrinseco de il lavoro, non dei modi in uso agli operai o ai professionisti.

    CITAZIONE
    Comunque buona serata

    È strano: nonostante la premessa, sembra che tu l'abbia presa sul personale. :(
     
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    Ho un amico che è un autore in contesto anglosassone
    e lui non apprezza troppo la politica del leggere "passi
    rappresentativi", che spesso si limita alla lettura delle
    prime righe-max prima pagina per vedere se questa ha
    capacità di "aggancio immediato", quindi forse non
    sarebbe d'accordo sulla possibilità di comprendere una
    intera opera in base alla mera lettura di "passi rappresentativi".

    Ad ogni buon conto non pensavo che la saggistica fosse
    un genere così bisognoso di agenti. Forse sbagliando la
    ritenevo una cosa più comune in ambito di narrativa.

    Edited by Xarthin - 28/3/2018, 16:59
     
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    Infatti il qui pro quo è sorto dal fatto che chi lo fa gratis, lo fa per autopromuoversi, ma non è una sorta di obbligo né un rito deontologico; al massimo può essere un'usanza, acquisita oppure non applicata. Ma all'inizio io dicevo che "li paghi lo stesso, anche se non ottieni risultati", riferendomi all'intero rapporto lavorativo, fino allo sbocco o al suo contrario.
    Persino io, che agente non sono, posso capire la qualità già solo dall'incipit, ed è ciò che fanno tutti i professionisti, compresi quelli che sono pagati dall'editore per valutare un testo o un intero libro.
    Per ottenere una sicura lettura gratuita, e magari completa, è meglio riferirsi direttamente all'editore. Se dice no, il mondo non cade. Se dice sì, allora il mondo resta - semplicemente - in piedi. ;)

    Xarthin: la pianti di stravolgere il contenuto della tua risposta? :schianto:
    Sto scherzando come uno zio col nipote, perché è così che ti sento: vicino, parente acquisito. ;)
     
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    CITAZIONE (Axum @ 28/3/2018, 17:02) 
    Xarthin: la pianti di stravolgere il contenuto della tua risposta? :schianto:
    Sto scherzando come uno zio col nipote, perché è così che ti sento: vicino, parente acquisito. ;)

    Ach mi hai beccato.

    :schianto:
     
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    Io cj ho i poteeeeri! :D Io so' maco. :schianto: [cit.: D. Abatantuono]
     
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    In quanto persona che non ha mai pubblicato neanche un libro, io mi rivolgerei agli agenti che prendono non più di tot per una lettura e poi una percentuale in base alle vendite.
    Ce ne sono un po' di agenti che fanno così, perché sanno che non tutti - soprattutto gli esordienti - hanno 600-800 euro da sganciare per una lettura.
    Alcuni fanno schede valutative in ogni caso: ti dicono i punti di forza e quelli da sistemare.
    Gli agenti sono tutti diversi, ma quello che non deve essere confuso è il non lavoro con il tentativo andato a vuoto: se un agente prende il tuo libro, lo legge e si offre per portarlo alla porta di chissà quanti editori... a prescindere dal risultato, lui ha lavorato e quel tempo è giusto che venga pagato, altrimenti avrebbe lavorato gratis e immaginiamo tutti che abbia anche lui una famiglia e delle necessità (come cibo, acqua, luce, gas).
    Se l'agente non riesce a trovare un editore, non si può dare la colpa solo a lui: potrebbe aver ricevuto un libro valido, ma che al momento non rientra in nessuna politica editoriale, che al momento non tira perché non c'è la "moda" (il marketing ha delle sue leggi ben precise, non basta scrivere un libro ben fatto per dire automaticamente che venderà) e tante altre cose.
    Insomma, se fallisce nel trovare un editore non è tutta colpa sua: una percentuale di responsabilità è anche dell'autore.
    A livello emotivo è una cosa che fa impazzire: paghi perché l'agente trovi un editore disposto a pubblicare e poi non ce la fa. Ma più che vederla così, va vista come "pago un agente perché mi presenti a un editore". Tra presentare l'opportunità e trovarla al 100% c'è un abisso, e se gli agenti fossero dei sensitivi-veggenti... probabilmente invece che tentare un guadagno così giocherebbero al Lotto tutti i giorni :lol:
    Comunque, sì, il tempo che un agente spende per presentarti agli editori è tempo che va retribuito. Per questo è un salto nel vuoto, e io opterei solo per quelli che chiedono una cifra minima per leggere/valutare e poi una percentuale sulle vendite. Così credo che sia abbordabile per chiunque :)
     
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  13. Luca Aratak Morandi
     
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    Io so, per esperienze dirette di amici, di alcuni cattivissimi agenti letterari (uno in particolare), non posso vociferare per agenti che lavorano bene.
    L'unica cosa che posso dire è: valuta sempre con chi hai a che fare, guarda i libri che sono passati tramite lui/lei da chi sono stati pubblicati (se trovi solo piccole ce ti stai già dando una risposta negativa) e cosa chiede.

    L'esempio che faccio io:
    Agente letterario X non si fa pagare la valutazione MA si fa pagare un editing sull'unghia fior fior di quattrini, editing mirato non a migliorare l'opera bensì a renderla pubblicabile (tagliando le battute, rendendola più simile ai generi in voga al momento...).
    Dopodiché presenta il tuo libro a n case editrici e i risultati, sponsorizzati sul sito dell'agente in questione, sono: n° x case editrici piccole o microscopiche e n° 2 case editrici a pagamento.

    In un caso così l'agente in questione è sempre da eliminare.


    Sulla questione del pagamento anticipato per la lettura... va bene, è un servizio, ma piuttosto fammi pagare un tot in più e scrivo direttamente una scheda del libro con forze, debolezze e cosa migliorare in generale.
    Pagare solo per una lettura senza che poi ci sia effettivamente un contratto è sì giusto verso il professionista che svolge il lavoro ma, nel contempo, lascia l'autore completamente in balia di un nulla cosmico...
     
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  14. Svyat
     
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    Lo so che non è il mio post, però vorrei ricevere anch'io qualche rispostina :P
    Mi conviene aprire una discussione, Admins?
     
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    @svyat: risposta su cosa? :)
     
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17 replies since 8/3/2018, 23:38   260 views
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