Il rifugio dello scrittore

Il viaggio di Magda

seconda parte

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  1. Svyat
     
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    CITAZIONE
    Sta volta ho dovuto "costruire" ma non m'é dispiaciuto, importante é cominciare. Strano, adesso penso solo a Magda. Mi sta troppo simpatica. L'attende un lieto fine. Per ore mi resta da decidere se incontrerà 2 o più persone per la sua strada. Se volete suggerirmi un'altro personaggio, sarò felice di valutare la sua implementazione nella storia.
    Grazie del tuo tempo Amico/a :D

    ...



    «Buongiorno? Buonuomo? Ma con chi parli mocciosa?» si guardò attorno come se cercasse qualcuno.
    «Non è forse una bella giornata oggi? Non è forse un buon uomo lei?» sedé vicino, allungandosi per guardare nel bicchiere di carta. Non gradiva l’odore che emanava quella bevanda. Sperava che il colore le sarebbe piaciuto.
    «Primo: sta per piovere, l’hanno detto alle previsioni stamani. Secondo: potrei essere il più malvagio tra gli uomini, e tu mi dai del buono…» trasse un sorso dal suo bicchiere «Ma tu come mai parli con uno sconosciuto. Non ti hanno insegnato che è pericoloso? Bah!»
    «Pericoloso!?» scandì lentamente ogni sillaba con il faccino perplesso. Non riusciva davvero a capire cosa intendesse. Al Tre Decimo regno, ogni sconosciuto veniva visto come la persona più entusiasmante del paese. Aveva tante storie da favoleggiare , tante notizie da raccontare. Alcuni cantavano, altri ballavano. C’era chi mostrava le sue abilità atletiche, chi recitava degli incantesimi più strambi di propria invenzione, chi condivideva il proprio sapere secolare. Decise di lasciar perdere pensando: «Chissà come sono gli sconosciuti in questo mondo?» Era rimasta così stupita che si scordò cosa, quest’uomo, le aveva risposto. Avrebbe avuto da ridire anche riguardo la pioggia.
    «Sei proprio strana.» gloglottò le ultime gocce, schiacciò con veemenza la carta e l’andò a buttarla nel bidone.
    «Scusi,» lo segui, pensando che se ne sarebbe andato «io vorrei sapere chi ci abita dentro questo castello e perché è così alto.»
    «Vedi quella scritta?» additò verso il primo piano del grattacelo dove c’era una insegna luccicante, questo signore non aveva voglia di andarsene. Qualcosa lo stuzzicò in quella bambina, il suo vestito, il suo linguaggio... Era troppo energica, troppo viva in confronto ai suoi coetanei. Assicurandosi che Magda guardava proprio lì dove indicava proseguì: «Guarda su internet, i primi risultati dovrebbero darti una risposta esaustiva.»
    «J-P-Na-grom» lesse senza fatica.
    «Brava!» finse di lodarla «Ora digita i caratteri sul browser e scoprirai tutto» riandò a sedere sulla panchina, sicuro che la bambina lo avrebbe seguito.
    «Io non ho un broslel, e poi, vorrei sentirlo da una persona saggia come lei! Sono sicura che non ci sarà scritto da nessuna parte quello che lei pensa del proprietario di questo castello.»
    «Che diav…!?» non s’aspettava proprio una risposta del genere. Era inorridito e spaventato allo stesso tempo. Per un attimo pensò a quante parolacce e imprecazioni gli sarebbero servite per esprimere la sua sincera opinione e a cosa gli avrebbe fatto il suo dirigente se l’avesse sentito in quel momento. Ora si che voleva quella ragazzina insolente fuori dai piedi. «Vedi i tuoi coetanei, con le schiene gobbe, che lasciano cadere il moccico sui loro schermi a cristalli liquidi.» indicò due ragazzini sulla panchina in fondo alla piazzola «Fai come loro. Perché sei così curiosa, dov'è il tuo palmare? Guardaci lì!»
    «Io non ho un palmale.» si spaventò arrotondando lo sguardo «Perché si arrabbia?»
    «Ma come? Non hai un palmare!? Dove sono i tuoi genitori?» il signore abbassò il tono della voce temendo di farla piangere e attirare su di sé l’attenzione dei pochi passanti e colleghi sparpagliati per la piazzetta.
    «Mi sono persa.» balbettò Magda.
    «Hai scelto un posto sbagliato per perderti. Qui i grandi si odiano, si offendono, si picchiano, si maledicono. E non succede solo tra loro. Sono così lontani dal concetto di “amare” che tutto questo lo fanno a loro stessi! Per questo ogni grande possiede una doppia personalità e una miriade di maschere sempre a portata di mano.» si sentì in confidenza con la piccola. Voleva arrivare al punto. Niente ormai lo avrebbe fermato. Era in preda alla collera più odiosa. «Forse, ancora non ti sei accorta dell’esistenza della vocina che al mattino, appena suona la sveglia, comincia a lamentarsi. La senti uscir fuori ogni volta che senti un ennesimo “non te lo compro!”, “stai zitta!”, “ubbidisci!”. Non potresti mai confonderla con la voce della coscienza. La prima fa star male per pochi istanti. Invece gli effetti della coscienza sono duraturi, fanno uscire la lacrime vere.
    Ebbene sì, noi grandi le diamo così tanta importanza che a volte prende il sopravvento su noi stetti. Per questo ci servono le maschere, ci aiutano a nasconderla dagli altri meno che da noi stessi. Sai come si sentono le persone che soffrono dentro, costretti a sorridere in ogni dove?» Magda era all'estremo, non sapeva proprio cosa significhi “soffrire dentro”. Era desolata. Aveva gli occhi rossi e faceva fatica a deglutire. Voleva parlare ma non sapeva cosa dirgli. Magda era in preda al panico. Non poteva credere a ciò di cui era convinto questo pover uomo.
    «E con tutto questo peso addosso non facciamo in tempo a vivere. Siamo costretti a passare la parte più bella della giornata lavorando. E sono fortunati coloro a cui piace il proprio lavoro, persone che non si sentono come se fossero degli schiavi fino in fondo, perché per la maggior parte di noi è proprio così. Siamo pronti ad accettare tutto questo solo per guadagnare questi maledetti soldi!» tirò fuori il portafogli e cominciò a scuoterlo in aria «E più ingoi di questo orrore, più guadagni. Più guadagni e più potere hai. Più potere hai e più gli altri hanno paura di te, più fingono di aver rispetto nei tuoi confronti odiandoti con ogni cellula del proprio corpo e invidiando il tuo successo. Guarda quel cassiere al supermercato» indicò col dito l’enorme vetrata del palazzo che avevano di fronte. Dietro quella, un giovane sorrideva mentre impacchettava la spesa di una vecchietta che gli parlava «Guarda il suo sorriso. Pensi che sia sincero?»
    Magda guardò negli occhi del ragazzo. Non voleva credere a ciò che l’è stato detto. Voleva dimostrare il contrario a tutti costi. L’uomo pazientò, concedendole tutto il tempo di cui aveva bisogno per provare l’amarezza d’una delusione. Sapeva perfettamente come sarebbe andata a finire: il ragazzo prese delle banconote miste con qualche spicciolo protesigli dalla signora, la salutò augurandole buona giornata e poi accadde. Il sorriso svanì, come se non ci fosse mai stato. Un’imprecazione, un’altra, probabilmente stava offendendo il magazziniere che raccoglieva delle scatole dal pavimento.
    «Visto?» chiese soddisfatto di sé.
    Magda, con gli occhi pieni di lacrime, rimase a pensare in silenzio per qualche secondo. L’uomo la guardava con la coda dell’occhio.
    «Cosa sono questi soldi?» sussurrò con la voce tremolante «Perché ne fate l’uso dopo tutto quello che vi fanno? Dateli al fuoco se sono così maledetti!»
    «Tu non capisci…» pensò un attimo su come meglio spiegarlo «I soldi sono delle cifre, degli zero e degli uno scritti nei computer delle banche a nome d’ogni persona che abita nella nostra società. Senza quelle cifre non potremmo avere niente: non potremmo vivere dentro le nostre case, non potremmo permetterci dei vestiti caldi, comprarci da mangiare, bere l'acqua pulita. Io lavoro in una di queste banche. Il “castello”» sottolineo con la voce la parola utilizzata in precedenza da Magda «del quale mi avevi chiesto prima, è una banca. Io vado tutti i santi giorni in quel “castello”» risottolineò quella parola con disprezzo sta volta «per spostare quelle cifre da un conto all'altro. Non creo niente ma posso distruggere facilmente la vita di una persona. Io sono un finanziere! Capito!? E ora ricordami come mi hai chiamato all'inizio: buonuomo? Ti sbagli, ragazzina! Sono il più malvagio tra gli uomini!» fece un lungo inspiro ed espirò , soddisfatto del suo monologo.
    «Tu sei un uomo buono ma non fai altro che nasconderti dietro il tuo titolo nobiliare. Hai già tutto quello che serve per cambiare in meglio la vita delle persone. Ci saranno sempre i muratori che costruiranno le case nuove. Ci saranno sempre dei sarti che cuciranno dei vestiti. Ci saranno sempre dei contadini che coltiveranno la terra, ci sarà sempre l'acqua dolce da bere se smettete di sporcarla. Non avete bisogno dei soldi per vivere felici.»
    «Forse t’ho capita…» rilassò la fronte corrugata prendendo il portafogli «Ti faccio i miei complimenti, sei stata davvero brava, mi avevi quasi convinto.» le protese una banconota da dieci «Ora aria…» s’alzò e andò verso la banca.
    Magdalena l’afferrò senza capire cos’è realmente successo. In testa aveva solo una frase che le riuscì ricordare bene: «Gli uomini hanno smesso di ascoltare e parlare per imparare a ignorare e strillare».



    Edited by Svyat - 9/3/2018, 06:29
     
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    Come capirai, è una pillola sulla lingua:

    Particelle nominali
    possono trovarsi davanti al verbo ma anche in finale di verbo
    mi [si usa con: io, lui/lei + verbo] e anche con significato: [a lui, a lei quando il verbo è participio passato oppure gerundio] {errato: a me mi + verbo}
    Io mi avvicino/avvicinai
    (Io) Avvicinatomi a lui/ei, guardai...
    (Io) Avvicinandomi a lui/lei, guardai...
    ci [si usa con: noi + verbo] e significa: [a noi] {errato: a noi ci + verbo}
    vi [si usa con: voi + verbo] e significa: [a voi] {errato: a voi vi + verbo}
    si [si usa con: loro + verbo] e significa: [a loro] {errato: a loro gli + verbo}
    (lui/lei) Avvicinatosi a lui, guardò... (se il soggetto della frase è lei, allora il verbo diventa: avvicinatasi
    (lui/lei) Avvicinandosi a lui/lei, guardò...
    ti [si usa con: tu + verbo] e significa: [a te] {errato: a te ti + verbo}

    Per ricordarle subito, memorizza: mici (gatti) e visi (volti): mici-visi-ti

    Edited by Axum - 8/3/2018, 21:33
     
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  3. FraScribit=Frau
     
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    Fai un po' a cazzotti con i tempi verbali, però la storia è carina :)
    Se avessi tempo e voglia te lo editerei, ma in questi giorni non ce la faccio, sorry :unsure:
     
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  4. Svyat
     
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    Ingoiata! Grazie Axum!
    Sto raccogliendo le tue pillole. Tra un po' diventa un bel libro di grammatica by Axum :D

    Fra! Infilo la cappa allora... :D
    Grazie del pensiero, apprezzo già solo per questo. :fiori:
     
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  5. FraScribit=Frau
     
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    CITAZIONE (Svyat @ 8/3/2018, 21:31) 
    Fra! Infilo la cappa allora... :D
    Grazie del pensiero, apprezzo già solo per questo. :fiori:

    In tempi migliori, però, ti assisterò! :ci si vede:
     
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    Svyat: se l'hai copiata, copiala un'altra volta, perché nel frattempo ho riformulato qualche punto.
    Sei encomiabile, perché: se io fossi russo, con la lingua italiana andrei sicuramente e direttamente al manicomio. In europa occidentale, complicata come la nostra, è soltanto il francese :wacko: (che adoro).

    Edited by Axum - 8/3/2018, 21:43
     
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  7. Svyat
     
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    Non chiedo di meglio!
    Hahh, che faremmo senza voi Donne... :aff:
     
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  8. FraScribit=Frau
     
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    CITAZIONE (Svyat @ 8/3/2018, 21:42) 
    Non chiedo di meglio!
    Hahh, che faremmo senza voi Donne... :aff:

    :tmd:
     
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  9. Svyat
     
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    Grazie, Axum.
    L'italiano è una lingua bellissima!
    Solo che m'è difficile "andare ad orecchio" perché, in giro, è molto "sporca"...
    Dai che la voglia di imparare non mi manca :D

    P.S. Perdona ma non ho trovato a quali casi ti riferivi nel testo :P
    Rileggerò meglio domani, con la testa più lucida. :sbadiglio:

    Edited by Svyat - 8/3/2018, 23:57
     
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8 replies since 8/3/2018, 20:17   64 views
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