Il rifugio dello scrittore

Festa del patrono

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    Pensando a cosa butto e cosa tengo... questo ancora mi piace, mi scuso con chi l'avesse già letto. :)


    Indossavi un dolcevita blu, un paio di jeans scoloriti e le scarpe da ginnastica: abbigliamento poco adatto agli austeri corridoi affrescati della Prefettura.
    Ma era la festa del Patrono, in piazza vociavano gli ambulanti dalle loro bancarelle e l’odore dello zucchero filato saliva fino al terzo piano degli uffici deserti e chiusi al pubblico.
    E io avevo appuntamento con te nel tuo ufficio: chiuso al pubblico, aperto per me.

    “Domani ho appuntamento con Luca nel suo ufficio” avevo detto a Camilla il giorno prima.
    “Sei scema Ester”, era stata la sua risposta.
    Avevo riso e ribattuto:
    “Ma dai Camilla, è un appuntamento di lavoro, che credi… non sono così scema. Sono una serena e vecchia e felice donna sposata. E Luca non è niente.”
    “Raccontala a qualcun altro: sei serena, vecchia, felice e sposata, d’accordo. Ma è Luca. E non è Niente.”
    “Camilla quanto la fai lunga, non ti facevo così sentimentale. Guarda che è passato un secolo e un millennio da allora, e, se non ricordo male, non è successo granché: una cotta adolescente, triste e solitaria, di cui nessuno ha mai saputo niente, tanto meno lui; solo tu ne eri informata, in qualità di fortunata mia compagna di banco.”

    Quando quel giorno ti ho visto arrivare sorridente dal fondo del corridoio, col dolcevita blu e i jeans scoloriti, non lo so cos’ho sentito, forse niente, forse solo un pugno nello stomaco che mi torceva le budella e quella sensazione di leggera vertigine, prontamente rimossa, che solo tu nei decenni sei sempre riuscito a farmi provare, tutte le volte che ti ho incrociato più o meno per caso nella mia vita.
    Perché mi sembravi così giovane? Forse erano i jeans scoloriti fuori luogo, o i capelli corti tagliati da poco, o la risata che avevi stampata in faccia mentre mi venivi incontro, e facevi cenno al poliziotto in portineria di lasciarmi passare.
    “Ciao Ester, vieni, passiamo da questa parte, è la strada più corta per il mio ufficio” e mi hai baciato leggero sulle guance.
    “Ciao Luca, il tuo amico all’ingresso non mi voleva fare passare: cosa pensava, che fossi pronta a mettere una bomba? Ho anche aperto il cappotto per far vedere che non indossavo cinture di tritolo”
    Hai riso: “E’ colpa mia, non l’ho avvisato che aspettavo visite: oggi gli uffici sono chiusi al pubblico, e c’è nervosismo in questi giorni, dopo che il Ministero ha inserito le Prefetture tra gli “Obiettivi sensibili”. Non che qualcuno pensi davvero che questi uffici polverosi possano interessare a qualcuno…”
    Ci siamo avviati sulla scala settecentesca di marmo, e mi sentivo Rossella O’Hara in “Via col vento” mentre stringevo la mia cartelletta di documenti e dati statistici che dovevo sottoporre alla tua approvazione, e tu ridevi e mi raccontavi delle ultime trovate di tua mamma con le sue manie culinarie, e di tua moglie improvvisamente diventata vegetariana, e io parlavo e parlavo, non mi ricordo bene di cosa, ricordo solo la sensazione di sospensione temporale che ho provato, quando tu hai strisciato il badge per entrare nel tuo ufficio e per un’ora abbiamo parlato dei miei documenti e di qualsiasi altra cosa ci sia venuta in mente, e ogni tanto io mi perdevo nel suono della tua voce, e guardavo dalla finestra le bancarelle colorate nella piazza e pensavo: adesso mi schiodo di qua, adesso vado, devo andare. Devo.
    Mi sono ritrovata un’ora dopo in mezzo alla piazza, in mezzo alla folla che mi premeva da tutti i lati, e ho pianto per mezz’ora per la tensione accumulata in quell’ora con te, e in tutti gli anni prima, senza te.
    E oggi che sono passati cinque anni da quel primo appuntamento, e ce ne sono stati altri di appuntamenti, sempre di lavoro certo - o quasi - e altre parole, e altre cene e uscite con gli altri; oggi che ci sono di nuovo le bancarelle in piazza, e c’è di nuovo il sole in questa giornata chiara e tiepida che cerca la primavera, non lo so se sei ancora nel tuo ufficio al lavoro, mentre gli ambulanti gridano dalle bancarelle e l’odore di zucchero filato bruciato appesta l’aria.
    Oggi ancora non lo so cosa provo per te, cosa è giusto che io provi, cosa mi posso permettere di provare.
     
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    Orbetello

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    Il tuo stile è inconfondibile Amala.
    Descrivi senza risultare pesante, racconti facendo vedere.
    Ero presa dalla lettura, ma non ho visto refusi o altro da segnalare.
    È sempre un piacere leggerti :)
     
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    Grazie Trammy, sono contenta che tu abbia "visto" quel che ho scritto! Baci!
     
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    Il cavaliere tenace

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    Una cameretta perennemente disordinata.

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    Bello, Amala.
    Sei molto intensa quando scrivi, forse da donna hai una più spiccata sensibilità che ti permette di descrivere queste situazioni con una tale destrezza.
    Breve e fulminante, piacevole e diretto. Qualità invidiabili.

    Neanche a farlo apposta, oggi qua è il giorno del patrono! :lol:
     
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    È vero! Sant'Ambrogio! Sei stato alla fiera degli "obej... obej" ?Quando studiavo a Milano l'ho sempre persa perché tornavo a casa appena possibile! Adesso invece a Milano torno spessissimo!
    Grazia della lettura! :)
     
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    sì, non ho dubbi: in questo pezzetto mi piaci. che però è l'unico tuo che io abbia letto.

    ho trovato una piccola inconguenza, eccola: le parole "austero" e "affrescato", riferite ad un unico soggetto (qui un corridoio), sono un poco in contraddizione fra di loro.
    austero è sinonimo di essenziale, severo, disadorno. mentre un affresco è, per un muro, la quintessenza stessa dell'essere adornato.

    (so' pesante, teso', lo so. ;) )

    a parte questo, e nonostante che i "racconti per signorine" mi stiano sull'anima (di sicuro quelli di una volta, in cui 'lei' si limitava a fremere e a far da tappetino all'avanzata di "lui"), questo pezzetto mi si è fatto leggere in un soffio.

    me lo sono goduto: chiaro, significativo, sentito, accattivante, attrattivo.

    tanto che ora son qui a chiederti: e poi?

    p.s. non capisco perché tu l'abbia messo nei "rosa". può tranquillamente far parte di un romanzo.
    di un bel romanzo!
     
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    La sezione Rosa, che mi sa molto telenovela, non piace neanche a me, ma se parla di sentimenti, dove devo mettere quello che scrivo?
    Romanzo non sono capace, sono tutti frammenti. Per quanto riguarda l'affresco che rende un corridoio non austero... mah... secondo me un affresco in un palazzo del settecento può comunque rendere un ambiente austero, non necessariamente frivolo. Una mia collega abita in un palazzo settecentesco affrescato, ti assicuro che non è affatto frivolo... a me fa impressione...
    Comunque grazie, sono molto contenta che tu l'abbia letto e goduto! :)
     
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  8. Giulia Glorani
     
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    Complimenti per quello che hai scritto, sei capace di emozionare con le tue descrizioni! Brava!
     
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    Grazie Giulia, felice ti sia piaciuto. Grazie del passaggio! :)
     
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    La poesia non ha bisogno di seguaci, ma ... di amanti

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    L'ho letto anche io! Chissà perchè gli amori di gioventù, quelli che se ne sono andati per strade diverse, poi se li rincontri ti emozionano ancora ed a volte ti mettono a disagio...ma non sempre!
    Anche io una volta ho ritrovato il mio primo amore, ma non mi ha preso quel dolce sconvolgimento, che tu descrivi così bene in questa tua breve chicca.
    Sono rimasto deluso, e mi sono detto: " come ho fatto allora ad innamorarmene?" Era ormai donna e, completamente diversa da come l'avevo nel frattempo idealizzata nella mia mente.
     
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    Grazie Al, è solo una storia, non è la realtà, solo la rappresenta per qualche aspetto. La vita è sempre diversa. Più complicata o più facile. Dipende.
    Grazie del passaggio. :)
     
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  12. Liborio
     
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    L'altro ieri ero con un netbook che uso poco, avrò compiuto casini! Il commento si è perso.
    In aggiunta al commento-vagabondo aggiungo ciò che non ho scritto.
    Come al solito, le tue storie mi piacciono; hanno un'impronta tua. Catturano il lettore. Le tue storie di fantasia raccontano sempre un'autentica realtà.
     
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    Grazie Liborio, felice come sempre dei tuoi commenti, anche quando vanno persi! Ciao! :)
     
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12 replies since 3/12/2017, 08:41   102 views
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