Il rifugio dello scrittore

La miglior strada da seguire

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  1. Okrim
     
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    Come già anticipa il titolo, mi sono sempre chiesto quale sia la strada migliore da seguire per pubblicare un libro.

    Ho cercato di capire, sfogliando virtualmente innumerevoli siti, quale sia il modo più "giusto" per raggiungere la pubblicazione.
    Tutti però sembrano avere un'opinione differente sull'argomento.
    C'è chi dice senza ombra di dubbio che il metodo più sicuro, anzi l'unico metodo, sia inviare il racconto alle case editrici.
    Chi invece suggerisce di contattare direttamente un agente letterario, poiché quest'ultimo non si farà di certo sfuggire l'occasione di uno scrittore promettente, dando al contempo utili consigli nel caso non vi ritenga pronti alla pubblicazione.
    Infine c'è chi suggerisce di partecipare a concorsi letterari e, possibilmente, vincerli per essere notati dalle case editrici.

    Insomma vi grande confusione e poca chiarezza. Ma secondo voi, qual'è il metodo migliore?
     
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  2. Artæ
     
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    No, non esiste un metodo sicuro, semplicemente perché esistono migliaia di casi diversi, scrittori diversi, opere diverse. Quello che va bene per un libro potrebbe non andare bene per un altro dello stesso scrittore, anche. Ad esempio, io sono riuscita a pubblicare uno dei miei romanzi, e so che l'editore è interessato anche agli altri, ma non alla mia tesi di laurea o al mio libro fantasy-parodico.
    Dipende tutto da cosa vuoi tu, da cosa puoi permetterti, e anche da che libro hai tra le mani.
    Ti dico quello che penso sui vari metodi.

    - Casa editrice: metodo sicuro ma di difficile realizzazione (almeno per le medio/grandi). Se pubblichi con una CE, insomma, hai certamente meno pensieri (purchè sia una CE seria e gratuita, come è giusto che sia). Non devi occuparti della distribuzione e, se vendono, hai un incasso minore, ma sicuro. Puntare su una CE è un po' come prendere la strada lunga, ma non in salita, più semplice. Magari arriverai a destinazione a 50 anni, ma se tieni duro e ce la fai, ci arrivi.

    - Self publishing: c'è chi invece preferisce la scorciatoia. Che è breve, sì, perché puoi pubblicare con un click, ma è molto più in salita. Ti devi occupare di tutto tu. Questo non è necessariamente un male: se sai di saperlo fare, guadagnerai di più che con una piccola casa editrice, deciderai tutto da solo e avresti le tue soddisfazioni. Ma bisogna starci dietro giorno e notte, notte e giorno, e non tutti ne hanno il tempo, la voglia o la capacità. Però sarebbe un buon metodo, ad esempio, per piazzare quei libri "impiazzabili", tipo il mio parodico, la poesia, le raccolte di racconti o anche i fantasy che, salvo che dalle CE dedicate, ancora vengono tanto snobbati dal panorama editoriale Italiano, o almeno così mi sembra.

    - Agente Letterario. Questa è la strada sia corta che semplice, nel nostro esempio, ma... ma devi avere soldi. Ora, non so le tariffe precise, sicuramente è una strada che si può tentare mettendo da parte qualcosa, ma non tutti possono. Se puoi, sta' solo attento che l'agente sia serio.

    - Concorsi. Eh, qui io ho brutte esperienze e quindi sono portata a parlarne male. Sembrano belli da fuori, ma ti sfiancano quando ci sei dentro. Io direi che è la strada più lunga e più difficile, nonostante io sia stata notata grazie a un concorso. Innanzitutto, spesso i concorsi sono a pagamento. Poi, una volta iscritto, spessissimo ci sono requisiti idioti da soddisfare, di lunghezza o anche di modalità di invio. Ad esempio, ho partecipato al concorso Rai "La giara", e volevano 6 (SEI) copie cartacee. Il che ovviamente escludeva la possibilità di partecipare con libri più lunghi di 100 cartelle, proprio per costi di stampa e spedizione. Nonché il cd, quasi fosse una presa in giro (a questo punto, usa i file, perché chiedere i cartacei? Giusto per sprecare carta?). Hanno tempi di risposta lunghissimi e la delusione che ne consegue è molto più grave di quella di una non-risposta di una CE, a me personalmente mettono davvero troppa ansia, e credo non li farò mai più per questo motivo. E, infine, di solito ai concorsi vincono i soliti noti. Non voglio fare di ogni erba un fascio, e nemmeno dire che ci siano delle raccomandazioni, perché mi fanno sembrare una perdente inacidita. Quando mi riferisco a "i soliti noti", intendo proprio i generi letterari: quando un concorso è pubblico e con un minimo di seguito, tendono a vincere libri impegnati, solitamente genere mafioso e scritti metà in dialetto. Non so perché, credo sia per "far fare bella figura al premio" (è meglio far vincere un libro come "Gomorra" piuttosto che La storia infinita, pur essendo anche quest'ultimo un libro serio e bellissimo). Per quel che è la mia esperienza, c'è davvero poco spazio per l'inventiva.


    Insomma, questo è quanto, e ricorda che sono mie opinioni basate su quello che a me è successo. So che è un po' come sbolognare la domanda, ma essenzialmente devi scegliere tu, secondo quello che tu ritieni meglio. Non c'è giusto e sbagliato, quello che è andato male a te può andare benissimo a me, e viceversa. Solo, provaci, qualsiasi sia quello che tu vuoi fare, e... in bocca al lupo! :)
     
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  3. Okrim
     
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    Grazie per la tua opinione e crepi il lupo!

    Insomma alla fine mi sembra che tu stia dicendo come infondo siano tutte strade valide a loro modo.

    Vorrei solo esprimere il mio pensiero sui concorsi:
    Personalmente li ho sempre visti con occhio dubbioso, non tanto perché sia difficile vincerli anche come hai giustamente detto per strane raccomandazioni ma, soprattutto, per le richieste assurde che mettono sul tavolo appunto.
    Tralasciando quelle che letteralmente non riesco a capire contenenti strani formati e altre amenità, alcune sono semplicemente stupide. Come hai detto tu che senso ha chiedermi il formato digitale assieme al cartaceo? E poi il formato cartaceo, sul serio? Nel 2017? Posso anche capire per i concorsi gratuiti, ma in quelli a pagamento proprio no. Chiedimi cinque euro in più e stampale tu a sto punto. Poi in generale gli organizzatori sono molto poco comunicativi, nel senso che i più seri ti mandano al massimo una mail dicendoti che non hai vinto. Fin troppo gentili visto come vanno le cose ultimamente. Ma in ogni caso, uno scrittore non saprà mai se ciò che ha scritto non ha vinto per sue mancanze, o invece non ha vinto perché non ha rispettato una delle strane regole.
    Per i concorsi a pagamento c'è anche da considerare il costo a lungo termine, ce ne sono alcuni che chiedono venti euro costi di spedizione dello scritto esclusi, ovviamente.
    Riassumendo, i concorsi non mi piacciono :P
     
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    "A trattar le persone secondo il merito, chi mai si salverebbe dalle frustate?"

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    Grazie Artae, un quadro ben definito. Chiaro e senza mezzi termini. Utilissimo a chi verrà qui nel rifugio in cerca di aiuto :)
     
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  5. Artæ
     
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    CITAZIONE (Okrim @ 29/11/2017, 13:57) 
    Grazie per la tua opinione e crepi il lupo!

    Insomma alla fine mi sembra che tu stia dicendo come infondo siano tutte strade valide a loro modo.

    Vorrei solo esprimere il mio pensiero sui concorsi:
    Personalmente li ho sempre visti con occhio dubbioso, non tanto perché sia difficile vincerli anche come hai giustamente detto per strane raccomandazioni ma, soprattutto, per le richieste assurde che mettono sul tavolo appunto.
    Tralasciando quelle che letteralmente non riesco a capire contenenti strani formati e altre amenità, alcune sono semplicemente stupide. Come hai detto tu che senso ha chiedermi il formato digitale assieme al cartaceo? E poi il formato cartaceo, sul serio? Nel 2017? Posso anche capire per i concorsi gratuiti, ma in quelli a pagamento proprio no. Chiedimi cinque euro in più e stampale tu a sto punto. Poi in generale gli organizzatori sono molto poco comunicativi, nel senso che i più seri ti mandano al massimo una mail dicendoti che non hai vinto. Fin troppo gentili visto come vanno le cose ultimamente. Ma in ogni caso, uno scrittore non saprà mai se ciò che ha scritto non ha vinto per sue mancanze, o invece non ha vinto perché non ha rispettato una delle strane regole.
    Per i concorsi a pagamento c'è anche da considerare il costo a lungo termine, ce ne sono alcuni che chiedono venti euro costi di spedizione dello scritto esclusi, ovviamente.
    Riassumendo, i concorsi non mi piacciono :P

    Sì esatto, sono metodi tutti validi alla fine, dipende dal tuo gusto e, anche se è brutto... dalla fortuna!
    Eh, vedo allora che quella per i concorsi non è antipatia solo mia :D


    @KISHUSEIKO: di nulla!
     
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4 replies since 28/11/2017, 12:58   121 views
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