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Liborio.
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Non c'è molto da dire, o meglio da dire ci sarebbe "Al cuore non si comanda."
Sono diverse le cose che mi attirano di questo personaggio. Una su tutte, per esempio: quell'aria di normalità di cui si veste, alle quali fanno da contrasto doti intellettive univoche che lo disegnano figura eccellente.
Oppure quella goffaggine che esibisce nella quotidianità -"il passo del pinguino"-, si trasforma in un'abile dribbling da numero 10 tra reati e omicidi.
Vizi? Sì, ne ha. Mi viene in mente la sua esagerata vanità per i baffi; e i suoi capelli? Sempre schifosamente in ordine impeccabile.
David Souchet?
Certo, lui è "il terzo numero di un terno".
Leggerò il libro. Qualcuno lo ha fatto?.