Il rifugio dello scrittore

Chi ben comincia...

INCIPIT 2

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    "A trattar le persone secondo il merito, chi mai si salverebbe dalle frustate?"

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    Partendo da un incipit di una o due righe, si dovrà sviluppare un breve racconto (3000 caratteri al massimo). Sbizzarritevi a indirizzare la trama dove vi porta la fantasia ;)

    INCIPIT 2

    -Un'altra serata da sola- pensò tra sé Eva, sdraiata sul divano a guardare una vecchia commedia romantica in televisione. L'unica compagnia era Purry, la sua gatta nera, che si strofinava contro le sue gambe in una sinfonia di fusa. Ma a lei non bastava, non più.
     
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    “Due cose sono infinite: l’universo e la stupidità umana, ma riguardo l’universo ho ancora dei dubbi.” Albert Einstein

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    K accetto i tuoi input!
    Bella idea d'esercizio
     
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    Idea presa da là, realizzata da una ex utente con cui tutt'ora sono in contatto. Le buone idee vanno portate avanti :)
     
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    «Un'altra serata da sola» pensò tra sé Eva, sdraiata sul divano a guardare una vecchia commedia romantica in televisione. L'unica compagnia era Purry, la sua gatta nera, che si strofinava contro le sue gambe in una sinfonia di fusa. Ma a lei non bastava, non più.
    Fissava come ipnotizzata lo schermo ultramoderno sottile come un foglio.
    Quella televisione costretta a diffondere immagini in bianco e nero, non riusciva a capacitarsene: costruita per rendere milioni di colori con una nitidezza superiore al reale, stava svolgendo un lavoro da tubo catodico anni cinquanta.
    E tutto perché quella Eva, in crisi d’astinenza amorosa, se ne stava buttata sul divano con dei lacrimoni grossi come perle.
    Per non parlare di quel gattaccio nero: quel rumore continuo, ron ron ron, disturbava la perfezione dell’audio.
    «Basta, devo intervenire. Ne va della mia dignità tecnologica. Adesso le faccio vedere io!» pensò la televisione per poi sorridere tra sé e sé: «cioè, non le faccio vedere!»

    «Ehi, Purry, che diamine succede?»
    Le fusa cessarono, e la gattina guardò Eva dolcemente, come in attesa di altre parole.
    «Si è spenta! Da sola!»
    Schiacciò nervosamente il tasto di accensione sul telecomando: inutile. Non dava cenni di vita.
    «Che ci vuoi fare, Purry. Vuol dire che proverò a uscire e fare due passi. Cosa ne dici?»
    Un mezzo miagolio d’approvazione, convinse Eva.

    La tristezza infinita di quelle parole colpirono la televisione.
    «Forse ho esagerato! Devo rimediare!»
    Si concentrò con forza su tutti i suoi circuiti stampati, pensando: «ai tempi delle valvole era tutto più lento, ma più romantico…»
    Al suo interno un led verde segnalò l’avvenuta segnalazione.

    Eva, udì il cicalino del citofono.
    «Purry, chi può essere? Non aspettavo nessuno!»
    La micia la squadrò come capisse le sue parole.
    «Se sento nitrire, magari è un principe azzurro sul suo destriero!» sorrise amaramente aggiungendo, «sono un po’ scema, vero Purry?»
    Aprendo l’uscio di casa, vide il tecnico della televisione fatto salire.
    Ne fu subito turbata.
    Era proprio bello, sembrava il suo ideale di uomo.
    Con una voce profonda e calda, le chiese il permesso d’entrare.
    Le pareva un sogno, ma non voleva illudersi. In fondo era solo un caso che lo aveva portato fin lì, di certo non era venuto per lei.
    Così bello poi, chissà quante gli cadevano ai piedi ogni momento, e per lei sicuramente non poteva esserci storia.
    «Eva, riprenditi, dai!» pensò dandosi una gomitata di realismo.
    «Ma come ha saputo del guasto?»
    Il tecnico, colpito dalla sua dolce tristezza le rispose: «questi moderni televisori, hanno un automatismo che permette loro di far intervenire l’assistenza in tempo reale, ed eccomi qui».
    Dopo aver verificato l’apparecchio, Tom il tecnico esclamò perplesso: «strano, ho verificato attentamente ma è tutto a posto! Adesso funziona a meraviglia»
    «Posso offrirle un té, per il disturbo?»
    «Non dovrei, ma se me lo chiede con quel tono, non posso proprio rifiutare!»
    Una fortissima attrazione reciproca fu complice di quello che avvenne dopo.

    Ora Purry era seduta vicino al televisore, come avesse capito quel che accadeva, faceva fusa a tutto spiano, felice.
    Eva e Tom erano in piena estasi, formavano un tutt’uno sprizzante felicità e desiderio.
    Giocarono all’amore per lungo tempo.

    Il led del televisore, lampeggiava impercettibilmente.
    «Noi televisori dell’ultima generazione, quelli nati dopo il 2050, non solo possiamo chiamare un tecnico in caso di malfunzionamento…»
    Purry guardava il led rosso balbettare, annuendo di gioia per Eva.
    «…ma possiamo anche scegliere quale far intervenire!»


    p.s.
    ma sono l'unico di tutta la piazza a giocare? :(

    KISHUSEIKO ma dove diavolo hai preso il nome del gatto? :woot:
     
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    La poesia non ha bisogno di seguaci, ma ... di amanti

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    Bellissimo Stone! ben scritto e acc. ne hai di fantasia! La cosa mi ha fatto meditare; forse fra qualche annetto la tecnologia ci porterà veramente ad avere simili strumenjti interattivi, già oggi ci stanno provando.
    Spero per gli umani che queste diavolerie non siano in grado di percepire anche i sentimenti, altrimenti saremo/sarete/saranno fritti.
     
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    Grazie al

    mi sa che la padella per la frittura è già sul fuoco!
    La tecnologia corre velocissima... :woot:
     
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    Adoro la tua fantasia!
    Il nome del gatto è "onomatopeico".
     
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    Bello mi piace! Appena ho un momento (o due) gioco anch'io! :)
     
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    Madadayo!

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    Ho deciso di partecipare pure io alla sfida e ho già scritto il 90% del mio contributo che posterò
    domani.

    E' tutto improvvisato sul momento, non è roba da Pulitzer, ma posso dire che scriverlo mi sta
    divertendo parecchio.
     
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    "A trattar le persone secondo il merito, chi mai si salverebbe dalle frustate?"

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    Questo è un esercizio, non una gara quindi vai di fantasia e non formalizzarti :) Magari ti viene pure l'idea buona per un romanzo :D
     
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    CITAZIONE (KISHUSEIKO @ 15/11/2017, 18:42) 
    Questo è un esercizio, non una gara quindi vai di fantasia e non formalizzarti :) Magari ti viene pure l'idea buona per un romanzo :D

    Vero. Del resto ho notato che se mi irrigidisco troppo non mi esce più niente eh eh.
     
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    “Due cose sono infinite: l’universo e la stupidità umana, ma riguardo l’universo ho ancora dei dubbi.” Albert Einstein

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    CITAZIONE (KISHUSEIKO @ 15/11/2017, 17:24) 
    Adoro la tua fantasia!
    Il nome del gatto è "onomatopeico".

    Grazie KISHUSEIKO!

    onomatopeico?! Cos'è, un gatto che si "abboffa" di fagioli?
    più che una "fusa" mi sembra una sc... boccaccia mia statte zitta!

    Amalasunta
    dai buttati!

    Xarthin
    dai ti aspetto
     
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    Madadayo!

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    Ecco qua. A dire la verità era venuto persino più complesso ma ho dovuto tagliare per
    rimanere dentro i 3000 caratteri (sfida terribile per me XD)

    L'ho scritta anche in onore di Kinu, la mia gatta, detta anche "Tortello letale"


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    -Un'altra serata da sola- pensò tra sé Eva, sdraiata sul divano a guardare una vecchia commedia romantica in televisione. L'unica compagnia era Purry, la sua gatta nera, che si strofinava contro le sue gambe in una sinfonia di fusa. Ma a lei non bastava, non più.

    <<cristo che noia!>> Spaventata dallo sfogo improvviso Purry si staccò dalla superficie dei suoi collants come se fossero stati elettrificati.

    Quanto odiava la televisione. Quel tubo di vetro che scaricava senza sosta spazzatura in avanzato stato di decomposizione intellettuale nella scatola cranica di chiunque avesse la sfortuna di toccare il telecomando.

    <<telegiornali, pardon, teletragedie in salsa masochista, stè cazzo di commediette con i tipi che limonano come idrovore, televendite che cercano di farti credere che uno non possa vivere senza un pettinadugonghi a pile. Cercare qualcosa di decente nei programmi è come fare roulette russa con una gatling gun!>>

    Si morse la lingua. Eccola lì, ancora a pontificare sui massimi sistemi dell'etere. Astinenza dalla rete. Un mese e ancora non le avevano attaccato il modem.

    <<"Ci scusiamo per il disagio ma l'installazione della fibra richiede tempo!" Seeeh! Le fibre servivano per non diventare stitici dal nervoso di aspettarli stiqua!>>

    E così si trovava isolata dalla rete: unica oasi di civiltà in quel quartiere che sembrava essere stato disegnato da un architetto sovietico dopo una visita al cimitero monumentale.

    Sentì una sensazione di calore al basso ventre. Purry si era andata ad acciambellare come suo solito tra le sue gambe.
    <<vediamo un pò di cambiare va!>> disse premendo a caso un tasto appiccicoso sul telecomando.

    Al posto di Rosita pronta a tagliarsi le vene dinanzi al malefico Don Gesualdo a testimonianza del suo folle amore per il bello, e pure danaroso perché no, Romualdo, apparve la testa pennuta di una allodola.

    - Documentario naturalistico...wow- pensò roteando gli occhi.

    Fece per cambiare canale quando una fitta di dolore la bloccò. Durò solo un istante, quindi si sentì improvvisamente più leggera. Purry doveva aver lasciato la sua posizione in gran fretta.

    <<purry? Ehi tortello dove sei?>>

    Con la coda dell'occhio intercettò un flebile movimento sul pavimento. Strinse gli occhi: una macchietta scura procedeva con fare guardingo rasoterra alla moquette scura.

    <<purry che stai facendo?>>

    La micia la ignorò, continuando la sua avanzata inesorabile verso il suo obbiettivo. Eva alzò gli occhi e capì finalmente cosa avesse catturato così completamente l'attenzione del suo pet. Sullo schermo l'allodola era intenta a nutrire la sua nidiata.

    <<no Purry no!!>>

    La piccola silhouette nera venne scossa da un fremito, e spiccò un balzo avventandosi sulla sua preda, squarciandone con gli artigli la sottile pelle di plastica.

    <<ma guarda che casino hai combinato Puffy! Cazzo!>> gridò infuriata. La piccola pantera si dileguò dietro uno scaffale, lasciandola a raccogliere la carcassa della televisione rovinata al suolo.

    Fece per rimetterla sul mobile quando notò un altro oggetto sul pavimento. Era un topolino di peluche attaccato ad un bastoncino con una corda. Recava ancora il prezzo in bella vista.

    - Questo era il gioco che avevo preso per Purry a Natale. L’avevo infilato dietro la tv e...- Era finita col dimenticarsene, nell’isterico tran tran di tutti i giorni.

    <<anche tu devi soffrire la solitudine eh Purry? Ogni giorno sola come un cane, ogni sera a sorbirti le mie scenate>>

    Scartò il giocattolo e iniziò a farlo roteare per aria.

    <<su furia letale. Fammi sapere cosa sai fare.>> La piccola tigre accettò la sfida con un miagolio entusiasta.
     
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    Dunque, tu invece hai scelto l'approccio pessimista. Curiosità: avete scritto di getto?
     
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    Bravissimi tutti e due! Un vero piacere leggere questi mini racconti :)
    Spero domani di trovare il tempo per buttar giù qualcosa anch'io ;)
     
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37 replies since 14/11/2017, 00:41   384 views
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