Il rifugio dello scrittore

Consiglio

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  1. mister bradipo
     
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    Ciao a tutti.
    Secondo voi è corretto scrivere a metà strada tra X, Y e Z? Oppure metà indica necessariamente solo due termini di paragone?

    Esempio:

    Il colore del suo abito era a metà strada tra il verde, il blu e l'indaco.

    Grazie
     
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  2. ¤Mamma Lupa¤
     
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    Direi di no... Citando la Treccani
    CITAZIONE
    Metà: Una delle due parti uguali (esattamente o approssimativamente) in cui una qualsiasi cosa o quantità può essere divisa, o che unite insieme formano l’intero.

    Tuttavia, se portiamo il problema in geometria, e immaginiamo X, Y e Z come i vertici di un triangolo isoscele e tracciamo l'altezza H (in questo la caso la "strada"), e ci fermassi a metà di essa segnando il punto C. Potremmo dire che il punto C si trova "a metà strada tra X,Y e Z" ovvero, equidistante dai suoi vertici.

    Qui dire che si, si può dire, a patto che X, Y e Z sia elementi logici, facenti parti di uno stesso "intero" (nell'esempio i vertici di un triangolo).

    Per provare a rispondere direttamente alla tua domanda:
    CITAZIONE
    Oppure metà indica necessariamente solo due termini di paragone?

    Come scritto sopra, metà indica le parti di un intero. Non sono due cose diverse tra loro, ma due parti di uno stesso oggetto, senza una "parte" l'oggetto non sarebbe completo.

    Spero di esserti stata d'aiuto ^_^


    -MammaLupa-
     
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    Il cavaliere tenace

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    Una cameretta perennemente disordinata.

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    Magari scrivendo "una via di mezzo" anziché "a metà strada" eliminerebbe il problema.

    "Equidistante" sarebbe meglio, ma funziona solo per elementi geometrici, per l'esempio dei colori non andrebbe bene.
     
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  4. mister bradipo
     
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    Ragazzi allora questa è la frase "incriminata". Se vi viene in mente come aggiustarla senza violentarla, avrete la mia riconoscenza.

    Volti dai tratti sfumati, luci dense e nebbiose, immagini di stanze bagnate dal sole e corridoi avvolti nelle tenebre, profili di bastioni solitari e mura diroccate, frasi spezzate e rumori confusi si alternarono in un carosello convulso, balenando davanti ai suoi occhi in un connubio di visioni a metà strada tra ciò che era stato, ciò che avrebbe potuto essere e ciò che non sarebbe stato mai.
     
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    Sulla seconda, non mi ci metto nemmeno, perché tu sospetti violenza e dunque mi dileguo immantinente.

    Quanto segue, vale per la prima domanda:
    {MODE gelo-polare on}
    Che ne diresti di un "tra"?
    {MODE gelo-polare off} :D

    Voglio dire: pensi che in quel tratto del testo l'espressione metaforica sia indispensabile? Lo dico perché sembra addirittura pensata, voluta per qualche motivo che - forse - deve fare da aggancio con qualcosa che sta prima oppure dopo. Se questa ipotesi non va da nessuna parte, allora eviterei la metafora della strada poiché mooolto meno applicabile di "via", che si presta meglio, a più situazioni metaforiche, a partire dall'inflazionatissima: "via di mezzo", ma... sempre riferita a due cose, non a tre.

    Da un punto di vista logico: la metà concerne due parti che fanno l'intero, mentre i tuoi fattori cromatici sono tre.
    Se con lei non c'è nessun'altra persona con cui sta confrontando il vestito A col vestito B, lascerei nella tastiera anche: Il colore del suo vestito era...

    A parte l'immaginazione fotografica che ti contraddistingue, quanto tempo pensi che ci impiegherà il lettore per cercare di capire dove tu vuoi condurlo, con: tra il verde, il blu e l'indaco? Credi a zio: non capirà mai di quale tinta tu stia parlando (troppo faticoso e - verosimilmente - poco importante), e ciò potrebbe distrarlo. La concentrazione del lettore regge soltanto finché non trova:
    cose inutili
    cose incomprensibili
    cose scritte in modo pomposo-ampolloso-da oratore in preda a delirio narcisistico in stile Nerone con cetra (non immagini quanti ne ho visti)
    cose stucchevoli, ritrite, troppo particolareggiate
    cose troppo forbite
    cose troppo mirate "a chi conosce l'argomento di nicchia" (documentarsi... distrae).
    cose che s'avvitano in fatto di espressioni "annidate"
    cose ripetute più d'una volta
    cose luuunghe
    cose...
    cose... ...
    cose che non stanno né in cielo né in terra. (l'ultima è una boutade). ;)
     
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  6. mister bradipo
     
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    Axum, cosa ne pensi di questa carta della semplicità che ho giocato:

    Volti dai tratti sfumati, luci dense e nebbiose, immagini di stanze bagnate dal sole e corridoi avvolti nelle tenebre, profili di bastioni solitari e mura diroccate, frasi spezzate e rumori confusi si alternarono in un carosello convulso, balenando davanti ai suoi occhi in un connubio di visioni tra ciò che era stato, ciò che avrebbe potuto essere e ciò che non sarebbe stato mai.

    Ps la prima frase (i colori) era un esempio sballato che non c'entra nulla coi miei scritti, ergo possiamo pure soprassedere!!! :D
     
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    È diversa da quella sopra? Se sì, già detto: mi dileguo lo stesso... ;)

    Ti segnalo soltanto: avvolti dalle tenebre. Semplice logica tra ciò che avvolge e ciò che riceve l'avvolgimento.
     
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  8. mister bradipo
     
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    si che è diversa!

    (...) in un connubio di visioni -HO TOLTO A META' STRADA- tra ciò che era stato, ciò che avrebbe potuto essere e ciò che non sarebbe stato mai.
     
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7 replies since 11/11/2017, 15:33   65 views
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