Il rifugio dello scrittore

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    "A trattar le persone secondo il merito, chi mai si salverebbe dalle frustate?"

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    Un esempio. Nel mio romanzo è descritto un avvenimento secondario simile a quello recentemente avvenuto a Macerata, ma non mi sentirei di postare sui social qualcosa del tipo "Wow! Come avevo scritto io! Leggete il mio libro!"
     
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    :blink:
     
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  3. EmmeTi
     
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    ... non capisco il collage di citazioni :)
     
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  4. Effimera
     
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    CITAZIONE (EmmeTi @ 5/2/2018, 21:56) 
    ... non capisco il collage di citazioni :)

    Ma veramente nemmeno io :o: Stavo rispondendo al post, ma non avendone avuto il tempo necessario avevo cancellato il messaggio iniziato. Poi mi è apparso il collage :huh: Ora ho tolto
     
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  5. EmmeTi
     
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    XD ma sì, tranquilla!
     
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  6. Liborio
     
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    Cerco di capire, allora faccio il punto.
    Perché io, lettore medio, non compro le opere di Tal de’ Tali?
    Ho il timore che il self sia la scorciatoia comoda per pubblicare e così ritrovarmi a leggere storie dalle trame improbabili, dalle costruzioni linguistiche ampollose o, peggio, sgrammaticate?
    Non conosco Tal de’ Tali?
    Oppure ho paura che il romanzo non sia un buon acquisto? E spendere soldi non fa piacere ai più.
    A scatola chiusa compro solo Arrigoni!
    Ve la ricordate? Era una pubblicità di qualche lustro fa (Axum e Al, ve la ricordate, ve’!). forse questa deve essere la nostra partenza. E credo che da qui possa partire la rivincita di Tal de’ Tali.
    In altre parole, l’insegnamento che ne traggo è che devo farmi conoscere.
    E il suggerimento percorre una strada sola: uscire allo scoperto.
    Innanzitutto il romanzo deve parlar di sé (pubblicando magari dei brani).Non basta il titolo, io lettore, voglio di più per crederti.
    Trasmettere agli altri il proprio prodotto. La promozione presso riunioni culturali, feste, reading pubblici…
    Oppure, conosco da qualche anno questo fenomeno, andare ai festival letterari disseminati lungo il nostro stivale.
    Se io sono disposto a comprare Kundera, Benni o Carrisi ci sarà un motivo? Li conosco.
    Non so se ho scritto stupidaggini. Ma mi consola il fatto che anche nello strame ci può essere un seme.

     
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  7. Esterella
     
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    Discussione interessante. Innegabile il fatto che ci siano più scrittori che lettori purtroppo e i social sono invasi da auto pubblicazioni. Anch' io ho una mia pagina dove condivido qualche scritto, ma non ritengo di essere un autrice, in fondo per me è solo un modo per comunicare. Volevo fare comunque una considerazione, nella massa di innumerevoli autori bisogna saper scegliere. Mi sono ritrovata a leggere libri di autori noti che ho trovato deludenti, invece un autore esordiente può riservare delle sorprese...
    Mi è capitato con un amico di cui conoscevo la bravura e anche qui nel sito sto leggendo brani molto intetrssanti. Del resto un libro è anche la somma delle emozioni che riesce a regalare al lettore. :abbraccio:
     
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  8. EmmeTi
     
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    CITAZIONE
    Perché io, lettore medio, non compro le opere di Tal de’ Tali?
    Ho il timore che il self sia la scorciatoia comoda per pubblicare e così ritrovarmi a leggere storie dalle trame improbabili, dalle costruzioni linguistiche ampollose o, peggio, sgrammaticate?
    Non conosco Tal de’ Tali?
    Oppure ho paura che il romanzo non sia un buon acquisto? E spendere soldi non fa piacere ai più.

    Ciao Liborio!
    Allora, prima di tutto vorrei precisare che io e KISHU non abbiamo pubblicato self ma siamo con c.e. :) ma detto ciò, il discorso che abbiamo fatto non cambia nel modo più assoluto.
    La mia critica non era rivolta al lettore in generale che si rifiuta di leggere il mio romanzo, ma verso tutto il sistema a senso unico che è sorto nel "magico mondo degli esordienti". Un mondo in cui sei da solo con la tua storia e i mezzi per farti conoscere sono limitati in quanto, come te, c'è un mare di gente che sta cercando di compiere lo stesso percorso. Inoltre era rivolta alle miriadi di gruppi di fantomatici lettori e scrittori che popolano Facebook, i quali raccolgono centinaia di adepti, ma che nei post di sponsorizzazione presentano due/tre like, dunque nessuna visibilità. Inoltre ti invito a provare a creare una pagina autore: in pochissimo tempo verrai sommerso dalle richieste di amicizia di gente a cui non frega assolutamente niente di te, di chi sei, di cosa hai scritto e di quali siano le tue intenzioni. Loro vogliono soltanto avere un pubblico quanto più vasto possibile a cui propinare costantemente i loro prodotti. Alcuni ti chiedono i like alla pagina senza darti nemmeno il tempo di accettare l'amicizia, altri ti mandano messaggi privati, oppure ti taggano in post totalmente inutili o addirittura scrivono sul tuo diario, come se fossero i tuoi più grandi amici da sempre.
    Insomma, vieni sommerso e ti senti ingoiare e sparire come un coriandolo nell'universo.
    Io non pretendo di essere letta sulla fiducia, né sinceramente lo vorrei. So perfettamente che un appassionato di lettura preferirebbe spendere venti euro in un autore classico o che conosce bene, anziché cinque in un autore sconosciuto come me. Ma credo che questo sia un problema "legittimo" di tutti coloro che si affacciano a questo mondo. Tutti sanno che è difficile emergere e farsi notare, così come lo è per un cantante, un attore o un ballerino, ma i muri che ti trovi davanti sono spesso troppo alti, e ai loro piedi c'è già tantissima gente che si era accalcata prima ancora che tu decidessi di scrivere qualcosa. E nessuno di loro è disposto a condividere o ascoltare, tutti sono lì che aspirano alla fama e da te vogliono soltanto attenzione.

    CITAZIONE
    Volevo fare comunque una considerazione, nella massa di innumerevoli autori bisogna saper scegliere. Mi sono ritrovata a leggere libri di autori noti che ho trovato deludenti, invece un autore esordiente può riservare delle sorprese...
    Mi è capitato con un amico di cui conoscevo la bravura e anche qui nel sito sto leggendo brani molto intetrssanti. Del resto un libro è anche la somma delle emozioni che riesce a regalare al lettore

    Ecco, questo è un esempio, invece, di "buona partecipazione". Tu sei un'appassionata di scrittura, che oltre a scrivere legge e dà la possibilità a un altro scrittore di condividere con lei la sua storia.

    Io penso che per uscire da questo sterile tunnel nel quale tutti gli esordienti si ritrovano, correndo all'unisono senza sapere dove stanno andando, bisogna un attimino fermarsi e guardarsi intorno. C'è molta mediocrità (ma quella si intuisce anche soltanto dai titoli o dalle copertine) ma c'è anche tanta passione e voglia di condividere emozioni.
     
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    EmmeTi io sono self ;)
    Anch'io pensavo funzionassero così i gruppi di autopromozione, ma ho smesso praticamente subito, dopo aver compreso che mi stavo comportando proprio come loro.

    Edited by KISHUSEIKO - 6/2/2018, 15:02
     
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  10. EmmeTi
     
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    Ah scusa! Ero convinta fossi con c.e.
    Ma tanto, come detto, il discorso è identico, anzi fare la differenziazione è quasi superfluo.
     
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    Il prossimo (a qualche editor piacendo) sarà con C.E. :D
     
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  12. Liborio
     
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    Emmeti,
    ah voleva essere solo una denuncia contro FB!
    Che quel social sia un grande abbaglio non avevo dubbi, spesso il livello non è all'altezza. Quindi non è la piattaforma giusta, su questo, mi sembra d'aver capito, abbiamo convergenza d'idee.
    Fai parte di "una scuderia letteraria"? Premetto che non so come funziona, quindi spiegamelo tu come funziona. Il tuo editore ti presenta un piano per farti conoscere?
     
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    Ottima domanda, Liborio. EmmeTi, parlaci della tua esperienza in proposito. Però suggerisco di aprire una discussione apposita, per non mischiare "sacro e profano" :D .
     
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    Madadayo!

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    Emmeti, hai colto l'essenza di un discorso che abbiamo
    spesso fatto in questa ed altra sede: la totale mancanza di
    spirito collaborativo tra gli esordienti, che poi riflette
    il modello ultraindividualista e ossessivamente competitivo
    che muove la società occidentale in generale al giorno d'oggi.

    Sono tutti assiepati al muro, urlando, strepitando e strappandosi
    i capelli a vicenda in una craze darwinista, senza rendersi neppure
    conto che alla fine chi "vince" (ma spesso è una vittoria di Pirro,
    visto che a volte sono meramente cinque minuti di celebrità)
    non è neppure il "migliore", ma il più "commerciabile" e "cost-effective"
    (Questo si vede pure nei films. Girano storia di un livello fanficcionario
    davvero imbarazzante, ma scelte perché a detta dei markettari questo
    è quello che il "pubblico vuole")

    Non capiscono che, se invece di sgambettarsi a vicenda, si mettessero
    a fare una piramide, forse avrebbero tutti più chances se non di arrivare
    in cima, almeno di fare qualche gradino in più.


    Questo spirito cooperativo, posso dire, qui nel forum già in parte alberga
    e dobbiamo continuare ad alimentarlo il più possibile.

    E' un pò l'essenza di una delle mie scene preferite de "I Sette Samurai" di
    Kurosawa.

    Un gruppo di contadini viene addestrato per difendere il proprio villaggio da
    un gruppo di samurai, ma un contadino, quello che ha l'abitazione oltre il
    perimetro, si rifiuta di collaborare adducendo il fatto che la sua casa "brucerà comunque"

    Alché il capo dei guerrieri gli dice "Se tutti voi ora vi disperdete per difendere
    ognuno la propria casa, i banditi imperverseranno comunque e distruggeranno
    l'intero villaggio. Chi salva gli altri salva sè stesso: questa è la natura della guerra"
     
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  15. Effimera
     
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    Io penso che una buona opera, che si differenzi dalla mediocrità, che usi un lessico più profondo, più elegante e più completo, che porti un argomento interessante e mai banale, offra già di per sé un potenziale successo. Ciò che umilia la scrittura odierna, oltre ad una incommensurabile banalità, è la mancanza di arte dello scrivere. La scrittura non è per chiunque. La lingua italiana odierna è divenuta povera come non fu mai; non vengono utilizzati nemmeno un quarto dei più fini vocaboli che essa contiene. La nostra lingua è la più melodiosa al mondo, ricca, e ha dono di sfumature raffinate e complete. Usiamole...

    Riguardo al chiedere le recensioni... E' sicuramente un mio limite, ma non lo domanderei mai ad un estraneo. Non amo domandare.
    Le inserzioni su Fb, ovverosia la pubblicità personale della propria opera, penso sia un buon modo per diffonderla e renderla conosciuta. Ma ogni cosa dipende dal cosa offre l'opera, come viene scritta, e se può interessare. Offrire un qualcosa che si differenzia è il sentiero migliore.
     
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33 replies since 6/11/2017, 23:48   377 views
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