Il rifugio dello scrittore

Thriller senza titolo

Capitolo I del romanzo

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    Il cavaliere tenace

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    In assenza di una vera e propria sezione thriller lo posto qui, che forse è ciò che più si avvicina al genere.

    Ecco il primo capitolo del mio romanzo ancora senza nome... Corretto! Forse qualcuno l'ha già letto, tempo fa, ora ho inserito le varie correzioni che utenti molto disponibili mi avevano segnalato.
    Spero possa dilettarvi e, mi raccomando, recensite senza pietà! Ogni parere è ben accetto :D

    CAPITOLO I

    Basilea, 9 Novembre 2034

    Herbert batté il pugno sul tavolo senza distogliere lo sguardo da quel maledetto schermo.
    "Non farlo Mary...!" Pensò stringendo i denti. Sua moglie era ormai poco distante dalla casa e presto avrebbe aperto la cassetta della posta, come faceva sempre; avrebbe toccato la pistola e le sue impronte ci sarebbero inevitabilmente rimaste impresse.
    -Allora, cosa vuoi fare? Non credo ti resti molto tempo per salvarla, caro signor Murphy...-
    L'uomo al di là del vetro lo stava fissando con sguardo altezzoso. Occhi chiari, barba curata, capelli castani, ordinati al punto da dare il voltastomaco e un'aria da perfettino che faceva saltare i nervi ancor di più. Il damerino inclinò il corpo verso di lui tenendo le mani dietro la schiena e alzò un sopracciglio con superiorità.
    Se avesse potuto, gli avrebbe volentieri stracciato quel vestito elegante per poi malmenarlo come si faceva con le pigre reclute dell'esercito. Purtroppo, con quella parete infrangibile in mezzo ai coglioni non avrebbe potuto fare alcunché.
    Doveva pensare alla sua Mary, a quando l'avrebbero incastrata per quell'omicidio, alle pene d'inferno che le avrebbero inflitto: così facendo, però, avrebbe messo in gioco la sua stessa vita.
    Un buon militare non dovrebbe avere pensieri così egoistici, come poteva saltargli in mente di mettere sua moglie e la piccola Stephanie nei guai? Quella povera creatura non poteva subire una pena simile prima ancora di venire al mondo.
    Strinse i pugni talmente forte che le unghie gli segnarono i palmi delle mani, poi si decise, rassegnato, lasciando che il sudore delle tempie gli bagnasse gli angoli delle labbra.
    -Accetto, accetto!- gridò frustrato, aggiungendo una bestemmia.
    L'altro uomo si toccò la clavicola per azionare il comunicatore e sfoggiò il suo francese. –Il a accepté.-
    Herbert, con ansia, ritornò allo schermo: un uomo incappucciato era sbucato dal retro dell'abitazione e, come un ladro agile ed esperto, digitò un codice per craccare la cassetta di sicurezza incastonata nella parete esterna, per poi impossessarsi dell'arma che conteneva, infine sparì nuovamente nell'ombra. Herbert tirò un sospiro di sollievo. Se non altro aveva salvato il resto della sua famiglia.
    -E così il nostro cast è al completo.- osservò l'uomo elegante con soddisfazione. Herbert non poteva sopportare quell'accento franco-svizzero, che sporcava la sua amata lingua madre.
    Si portò al centro della grande sala sgombra, dove si affacciavano altri quattordici piccoli vani simili a quello riservato a Herbert: probabilmente in quegli anfratti sedevano altre povere, ingenue vittime di quel fatale inganno.
    -Non mi resta che spiegarvi le regole- riprese, con un ghigno inquietante e gli occhi che gli luccicavano. -Così potrete iniziare a divertirvi... Finché riuscirete a sopravvivere.-
    Herbert non sapeva cosa aspettarsi da quel pazzo, ma era sicuro che in ogni caso non sarebbe stato nulla di buono.
    -Il mio nome in codice è Aries, e come vi era stato anticipato dalle e-mail, d'ora in poi voi quindici lavorerete per me e per il resto della mia associazione... criminale.- concluse, passeggiando in circolo e mantenendo sempre le sue maledette mani dietro la schiena.
    -Tecnicamente…- intervenne una voce modificata da uno degli altri scomparti -…l'ultima parola non era mai comparsa nell’invito.-
    -Cosa c'è di più bello di una sorpresa inaspettata?- ribatté l’altro con un sorrisino irritante. -Ma non siate infelici, il vostro impiego sarà tutt'altro che noioso. Si tratta di un gioco, una gara per la precisione, basata sul l'accumulo di punti. Per ottenerli, dovrete semplicemente commettere dei crimini. Più questi saranno gravi, più il vostro punteggio salirà alle stelle.-
    -È ridicolo...- Herbert aveva appena sbattuto le mani sul tavolo con veemenza tale da far sussultare Aries. -Anzi, è sadicamente disgustoso!-
    Dopo dieci anni di servizio militare, Herbert non poteva diventare un criminale. Maledisse se stesso per essersi lasciato incuriosire da quel messaggio il mese precedente: lo avevano ingannato, spacciando la cosa per un normale colloquio di lavoro. Lo stipendio sarebbe stato estremamente profumato, non avrebbe potuto resistere alla tentazione di garantire un futuro roseo alla sua neonata famiglia.
    Eppure lo sapeva: in questo mondo nessuno regala nulla. Soprattutto quando si ha a che fare con la famiglia mafiosa del momento, temuta pressoché dal mondo intero.
    -Non siate frustrati, dopotutto abbiamo bisogno di qualcuno che faccia il lavoro sporco.-
    -A che scopo una simile fesseria?!- borbottò una seconda voce metallica. -Tutto questo non ha alcun senso!-
    -Oh sì, invece! Ma a voi bassi collaboratori non è dato conoscere gli obiettivi dell'operazione. Chissà, se la cosa vi dovesse appassionare, potreste anche ricevere una promozione...- Aries si riportò al centro della sala ridacchiando sotto i baffi.
    -Io mi rifiuto, è inconcepibile! Rovinarsi la vita così, chi me lo fa fare!- si ribellò la stessa voce. -Credete di poter sfuggire a quello che meritate semplicemente passando il testimone a nuovi emissari?! Beh, se è così ti sbagli di grosso, rampollo mafioso! Non sperare che la polizia non ottenga informazioni riguardo il vostro nascondiglio!-
    -Bene, vedo che abbiamo qualche personalità piccante...- Aries non sembrava essere turbato da quelle minacce. -Voglio ricordarti con chi stai parlando... Forse dovresti fare attenzione al fatto che nelle nostre mani ci sono ancora i fili che vi legano a ciò che più amate. O forse lo avevi dimenticato? Un solo passo falso. Uno solo e non avrete nemmeno il tempo per pentirvene.- Fece trascorrere qualche silenzio, nessuno avrebbe dimenticato facilmente quell’ultima frase. -Certo, siete liberi di sottrarvi al vostro compito quando desiderate, ma sappiate che se il mondo teme me e la mia famiglia, forse avreste ragione di farlo anche voi in seguito a una diserzione.-
    Il tono di Aries si era spogliato di tutta la sua ironia e quegli avvertimenti suonavano come profezie di castighi divini che fecero calare definitivamente il silenzio. Notato con piacere gli effetti della sua eloquenza, Aries tornò a sfoggiare il suo ghigno strafottente.
    -Procediamo con le regole. Nessuno di voi conosce gli altri concorrenti, né ha informazioni sul loro sesso, età, provenienza o professione: come potete notare, abbiamo pensato a tutto. Per questo, per non rovinare il vostro anonimato assegnerò ora un nome in codice a ciascuno, che sarà quello con cui vi conoscerete anche tra voi, fino a quando non scoprirete la vera identità del suo possessore. Chiaro?- Il silenzio fu la risposta a quella domanda. Aries puntò il dito verso una delle piccole stanze a sinistra di Herbert.
    -Viper- dichiarò, per poi spostare il braccio verso la cella successiva -Caiman, Hyena, Spider- il dito di Aries giunse quindi a Herbert, che lo fissava con sguardo inceneritore. -Panther-
    Se non altro, aveva un animale dignitoso.
    -Mantis, Salamander, Jackal, Moray, Eagle, Fox- continuò così il suo ridicolo giro come se stesse preparando l'arca per il diluvio universale. Non solo, si permetteva di chiamarli in inglese, storpiando quasi tutte le pronunce.
    -Jaguar, Shark, Lynx, Wolf.-
    Herbert ormai li aveva già dimenticati tutti, eccetto il suo. Non aveva tempo di pensare allo zoo quando era stato costretto a ingoiare l’amaro boccone di una nuova e indesiderata vita, sempre che potesse ancora definirla tale.
    -Logicamente dovrete poter tenere sott'occhio la classifica costantemente.- Riprese Aries -Per farlo vi installeremo un bracciale interattivo di riconoscimento. Vi consiglio vivamente di tenerlo d'occhio, perché per chi sta in fondo ci sono brutte sorprese.- disse sopprimendo un'orrenda risatina.
    -Cosa intendi con brutte sorprese!?- gracchiò una voce preoccupata.
    -Non vorremmo certo che dormiste sugli allori, Eagle, così vi sproniamo ad agire perché non siate l’ultimo della lista, dal momento che sarà con questo che noi supervisori ci accaniremo, favorendo la sua cattura da parte della polizia... O la sua morte, condizioni per le quali sarete fuori dai giochi, per ovvie ragioni che non faticherete a comprendere.- E qui un'altra risatina irritante.
    Herbert era davvero sull'orlo di una crisi omicida. Chissà, forse uccidendo il suo datore di lavoro avrebbe commesso un crimine da primo posto in classifica. Respirò profondamente e tornò in sé mentre la porta sul retro si aprì per condurlo all'installazione del bracciale.
    "Al diavolo questa stupida gara! Che muoiano tutti, così me ne torno a casa, se Dio vuole!" Chiuse gli occhi per un istante e si concentrò sull'obiettivo. Aveva scelto lui di fare il militare, no? Andava sempre dicendo che avrebbe avuto la forza di uccidere degli esseri umani per il bene della sua famiglia, degli Stati Uniti e del mondo intero. Frasi gloriose, certo, ma ora che il destino gli chiedeva di metterle in pratica si mostravano per la loro impietosa crudezza.
    A soli ventotto anni di età, Herbert Murphy non aveva ancora avuto l'occasione di scendere sul campo di guerra, dunque questa sarebbe stata la prima esperienza, anche se non era proprio come se la sarebbe aspettata: non ci sarebbe stato un nemico spietato da eliminare, ma solo innocenti civili che lottavano per il suo medesimo obiettivo pacifico. Una carneficina ingiusta, insomma. Ma non si sarebbe tirato indietro, non se avesse potuto vedere Stephanie nascere e crescere con un padre al suo fianco.

    Dopo interminabili minuti di attesa per il suo turno, Herbert fu condotto da un pallido dipendente lungo i corridoi del covo verso la sala per l'installazione del bracciale. Non poté fare a meno di notare quanto quei mafiosi fossero ossessionati dal colore blu: le pareti, i pavimenti e perfino il soffitto sfoggiavano tonalità sempre più tendenti all'azzurro man mano che si alzava lo sguardo.
    Quando entrò nella stanza, c'era una donna di spalle ad attenderlo, la quale stava armeggiando con quegli strani aggeggi tecnologici disposti sul bancone trasparente davanti a lei.
    Il suo abbigliamento era in netto contrasto con quegli oggetti: indossava un cappellino piumato e una pelliccia, senza averne infilato le maniche. I toni di marrone erano perfettamente equilibrati, probabilmente la famiglia in generale doveva essere fissata con i colori. La donna si voltò tenendo in mano un bracciale nero e arancio dall'ampio display quadrato. Lo squadrò, sprezzante, e piegò il labbro in un sorrisino che smascherò le rughe sul suo volto.
    -Panther, dico bene? L'ultimo pesce ad abboccare all'amo. O forse sarebbe meglio dire l'ultima bestia caduta nella rete.- disse alzando un sopracciglio. Herbert le si avvicinò minacciosamente, fulminandola dall'alto del suo metro e ottantacinque e gonfiando il petto massiccio.
    -Se solo dovessi provare a toccarmi ti salterà il cervello.- sibilò quella. -Ti conviene stare buono come hanno fatto i quattro prima di te e farti mettere questo accessorio al polso.-
    Nonostante fosse alta la metà, non rinunciò a puntare i suoi occhi scuri sul viso di lui, ma anzi, tratteneva chiaramente ghigni di scherno.
    Herbert porse il suo braccio sinistro -Non mi sorprenderebbe se fossi la madre di quello stronzetto. Deve aver ereditato da te quel sorriso snervante.-
    -Lo sono.- rispose mentre cercava di allacciare il bracciale. -Io sono Libra. Mio figlio ha ancora tante altre cose da ereditare da me.- aggiunse dopo aver terminato l'operazione. -In confronto alla mia, la sua fedina penale è più pulita della sua stanza.-
    -Me ne fotto delle tue storielle.- Herbert si voltò con fare burbero. -Tienitele per quando sarai dietro le sbarre.- disse, facendo per uscire.
    -Una cosa, Panther.- Lo fermò la megera facendolo immobilizzare. -Non vestirti di azzurro. Non si intona con i capelli rossicci.-
    Herbert sputò per terra disgustato, poi riprese a camminare.
    -Essere così irrispettoso ti metterà in guai seri, caro!- gli gridò ad alta voce mentre si allontanava.
    -Allora voglio un punto in classifica per oltraggio ai superiori.- replicò lui a gran voce allontanandosi con passi lunghi.
    Se volevano degli schiavetti da sottomettere facilmente avevano preso la persona sbagliata. Ora sarebbe tornato da Mary, si sarebbe gustato il vero fast food americano e solo allora avrebbe pensato a quel nuovo lavoro di merda.
     
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  2. Gonran
     
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    Ciao Showmaster!
    Ho appena finito di leggere questo capitolo. Ora io non sono un esperto in quanto a giudicare la forma, però posso azzardare un parere sul contenuto, mi è piaciuto, è interessante e cattura da subito l'attenzione: ottimo incipit. Sarebbe interessante vedere lo sviluppo della trama, perciò spero che pubblicherai anche gli altri capitoli.

    A persto!

    Gonran.
     
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    Screeech! ;)
    Il Thriller è figlio americano del Giallo che, per pochi aspetti, si differisce anche dal Noir, e si riferisce alle sceneggiature destinate alla visione. Tranq... errore comune, mezzo gaudio. Tutta colpa di quelli che Umberto Eco definiva come: internettari da bar (o qualcosa del genere).
     
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    Il cavaliere tenace

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    Una cameretta perennemente disordinata.

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    Grazie Gonran per gli apprezzamenti! Un bell'incentivo a proseguire ;)
    Sicuramente pubblicherò anche il secondo capitolo, i successivi dovrò decidere in base a quanto possano essere utili per il forum, non mi va di intasare con cose che poi magari non legge nessuno perché sono troppe.

    E grazie anche ad Axum, oltre che per l'illuminante spiegazione sul genere, per i suggerimenti dati a suo tempo.
    Se questo primo capitolo risulta ora più accurato e verosimile è anche grazie a te!
     
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    Ri- letto, mi piace molto. Lo stile è pulito, continua così :)
     
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    Show! Ma un Thriller, che bello! Mi piace tanto questo genere e da come hai iniziato tu direi che promette proprio bene.
    Lo stile mi piace, fa sentire molto chiara la rabbia del protagonista e mi piace il fatto che inizi subito, senza preamboli senza niente, nel bel mezzo dell'azione. Ora sono curiosa di sapere come continua :D
     
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    La poesia non ha bisogno di seguaci, ma ... di amanti

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    Molto, molto sorpreso Showmaster, direi che è una delle migliori cose che ho letto in questi ultimi tempi, parlando di capitoli di apertura di un libro, che giustamente, come sottolinea Gonran, debbono immediatamente catturare l'attenzione del lettore e sopratutto dargli quell'intensa voglia di continuare a leggere, per vedere di capire di più.
    Nel presente caso mi hai fatto altresì alleare subito con Herbert, l'interprete principale ed anche ad odiare quel fetente di Aries.
    In più mi è rimasta la curiosità, di sapere come si svolgerà il gioco, anche se si capisce già da queste prime righe che gli altri avranno filo da torcere da Herbert che ha evidentemente un buon addestramento e anche buone motivazioni a rimanere vivo.
    Di certo tu hai già in mente come, le ambientazioni, le armi che useranno, sicuramente non ci saranno solo i ben addestarti, ma anche i furbi, quelli che giocano sempre sporco.
    Non dico che non mi sia già capitato, in altre letture di rimanere coinvolto in trame simili a questa, per cui penso che proprio da quello che ho detto prima, la tipologia dei crimini da commettere, le ambientazioni, le furbizie, gli scontri e la giusta e finale violenza degli stessi, faranno la differenza.
    Armalo bene Herbert, ma sono convinto che essendo un militare se la caverà bene anche solo con le sue mani e le sue tecniche di combattimento.
    Come vedi sono già un lettore che, pur usando un termine non elegante, sbava dalla voglia di leggere il seguito e non me lo perderò stanne certo...hai già un fan! L'unica cosa che so già che mi dispiacerà è che se il romanzo non lo hai già scritto in gran parte, lunghi saranno i tempi di attesa e poi penso che non sarà nemmeno brevissimo, visto il numero dei partecipanti...belli i nomi incodice e bella l'idea del bracciale dal quale vedranno la loro classifica, questo indurrà sicuramente qualcuno a commettere passi falsi, sia che siano primi o ultimi.
    Ma forse ho travisato un po', forse non dovranno combattere anche gli uni contro gli altri oltre che commetere altri crimini, ma poi invece penso di sì, perchè una volta che avranno scoperto le identità, chi proibisce loro di eliminare un avversario, anche quello è un crimine, poi se l'avversario è un potente anche socialmente varrà anche di più come crimine.
    E vaiiiiiiiiii!
     
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    Il cavaliere tenace

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    Ciao Al!
    Sono sorpresissimo dal tuo commento e non sai quanto piacere mi abbia fatto!
    Da quello che hai scritto vedo che hai colto in pieno l'essenza di quello che volevo far passare con questo romanzo, la tua attenzione è stata catturata proprio dagli stessi dettagli che mi hanno portato a idearlo e scriverlo. :gioia:
    Mi fa molto piacere vedere tutta questa curiosità, sai, è quello che mi dà lo sprint necessario a proseguire, dato che al momento sono un po' in difficoltà riguardo la credibilità e la verosimiglianza di alcune parti.
    La lunghezza preoccupa anche me, in effetti la trama che ho ideato necessiterà molte pagine per arrivare al termine, e spesso mi viene il dubbio che forse per la mia gamba sia un passo troppo lungo.
    Invece riguardo la tua preoccupazione sulle lunghe attese... direi che puoi abbandonarla, in archivio ho già ben altri 20 capitoli! Solo non ero certo di pubblicarli tutti qui sul forum, perché dipende da quanto attecchiranno.
    Il secondo arriverà a breve ;)
    Grazie di nuovo per aver letto e apprezzato!
     
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    Madadayo!

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    Con enorme ritardo rispetto agli altri (mea culpa, visto che spizzico assai più
    la sezione Fantasy rispetto ai gialli) ecco anche il mio feedback sulla storia che
    divido per punti.

    1- Fantastica idea quella di "incastrare" la moglie del protagonista con la pistola
    dentro la cassetta delle lettere. Una tecnica davvero molto sottile, visto che sfrutta
    bene come l'istinto di chiunque di noi sarebbe di toccare un oggetto estraneo e una
    volta che le proprie impronte sono sull'arma...

    2- L'idea di una sorta di "gioco" mortale e/o costretto è certamente un "trope" celebre,
    ma sono curioso di vedere come lo girerai a tuo modo. Solo una cosa: più avanti ti consiglierei
    di inserire flashbacks o comunque punti che diano un pò più di informazioni sul rapporto
    tra il protagonista e la sua famiglia, così da rendere ancora più straziante la situazione
    del suo "sacrificio" per loro.

    3- "Herbert non poteva sopportare quell'accento franco-svizzero, che sporcava la sua amata lingua madre."
    Dal nome del personaggio e da queste affermazioni avevo pensato inizialmente che si trattasse di un francese, o
    perlomeno un ex-membro della Legione Straniera, piuttosto che di un americano. Ora, è vero che in particolare
    in Louisiana e negli stati del Sud può capitare di avere persone con cognomi francesi, visto come parte di quelle
    zone fossero originariamente colonie francesi poi vendute da Napoleone agli States, ma renderei più chiaro quale
    sia la vera nazionalità e/o lingua madre del protagonista visto che da qui non appare chiaro.

    Questo commento è ancora monco, visto che non ho ancora letto gli altri capitoli, ma spero che possa comunque
    esserti utile.
     
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    Il cavaliere tenace

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    Eccomi, con qualche giorno di ritardo, a ringraziarti molto per esser passato a leggere e recensire, Xarthin.
    Il tuo commento mette a fuoco ulteriori punti che mi sono sicuramente molto utili per mettere a posto questo primo capitolo.

    Mi colpisce sempre come, nonostante sia il più antico e rivisitato, ci sia sempre modo di perfezionarlo.
    E ti ringrazio, perché in fondo si tratta del biglietto da visita del romanzo, dunque è essenziale che sia ben fatto e che attiri l'attenzione, sia per la cura formale che per il coinvolgimento dal punto di vista della trama.

    Mi sono segnato le tue osservazioni e rinnovo i ringraziamenti.
    Spero di averti dilettato con questo incipit.
    Alla prossima!
     
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9 replies since 19/10/2017, 17:27   142 views
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