Il rifugio dello scrittore

Tutorial - L'incipit

La struttura del Racconto / Romanzo

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    Carissimi,

    abbiamo di che dilungarci quando parliamo di incipit?

    Ecco, quello sopra è già un incipit.
    Ne esistono di vari tipi, e sono direttamente dipendenti dal cosiddetto: attacco.

    L'incipit è la parte assolutamente iniziale del racconto / romanzo.
    Non ha misure: può durare dieci righe oppure una, sette, tre... o una pagina.

    Ciò ch'è importante è la sua struttura o, per meglio dire, cosa dovrà contenere.

    L'incipit è una sorta di:
    "Ehi, voglio raccontarti una storia: siediti e ascolta".
    Esempio 1. Quand'ero piccolo, a scuola con me c'era un bambino che sembrava un uomo: aveva già i baffi a soli nove anni; lo chiamavo "il pirata". Fu lui ad insegnarmi i più bei giochi della mia infanzia. Costruimmo un veliero di cartone con cui navigavamo sul prato del giardino di casa.

    In questo incipit, sebbene non abbiamo scoperto granché sul narratore, nonché personaggio principale, abbiamo conosciuto "pirata" e sappiamo che il precoce baffuto ha segnato l'infanzia dell'altro. Da qui in poi, la storia può già entrare nella costruzione. Lui e pirata potrebbero essere ancora in contatto, potrebbero ritrovarsi dopo tanti anni, potrebbero aver vissuto per anni nel medesimo quartiere, oppure no. È un incipit con attacco lento, preparatorio, quasi un preambolo. Ma qui il lettore, grazie alla figura, già strana, di pirata, dà il via alle ipotesi. L'intento era quello di incuriosirlo, e forse lo abbiamo già acciuffato.

    Vediamone un altro:
    Esempio 2. Aaaah ! Accorsi immediatamente e svoltai l'angolo: c'era un uomo che sanguinava. Disse che non aveva colpa.

    Quello sopra, è un tipico attacco fulmineo (o fulminante), un incipit che ci trascina immediatamente nella costruzione poiché, con una sola immagine, ci ha già creato mille aspettative possibili.
    Potrebbe essere la vittima di un accoltellamento, potrebbe essere un tizio che è caduto su un vetro tagliente, così come potrebbe trattarsi di un burlone con tanto di trucchi da scena, che poi fa: "Bubù sèttete!".
    In un incipit con attacco fulmineo, ciò che importa è che abbiamo segnalato al lettore quanto segue: il protagonista non immaginava che, in un solo attimo, la sua vita, o almeno la sua giornata, sarebbe stata travolta da una visione così cruenta.
    La stessa cosa sarebbe valsa se, guardando l'asfalto, avesse visto una valigetta aperta, con dentro un mucchio di denaro e gioielli di sicuro valore.
    In tal caso il lettore potrà continuare sull'analisi delle emozioni: il malcapitato si sente in imbarazzo? Ha paura di prendere quei valori per poi dileguarsi? Pensa subito di chiamare la polizia? E se mentre lui telefona, o tentenna... passa uno che, senza batter ciglio, arraffa tutto e scappa via?

    L'incipit trasporta il protagonista - dunque anche il lettore - da una situazione a un'altra: dalla sua routine giornaliera, normale, verso un evento scatenante o imprevisto. Non importa di quale natura sia l'evento; importa che scateni la narrazione.



    Fonte: autonoma (me medesimo, compresi i testi di esempio).
     
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    "A trattar le persone secondo il merito, chi mai si salverebbe dalle frustate?"

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    Quando iniziai a dedicarmi alla scrittura, mi capitò di leggere una recensione professionale di un libro di Andrea Vitali (non ricordo quale) che diceva "Apre e chiude i capitoli in modo mai banale".
    Ebbene, non so perché, ma quella semplice frase mi folgorò. Da allora non inizio a scrivere un romanzo o un racconto se non ho per le mani un buon incipit (o meglio, che io ritengo tale :) ) e ahimè, vale per ogni singolo capitolo :D
     
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    La poesia non ha bisogno di seguaci, ma ... di amanti

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    Ottimo! Ho già messo nella mia valigetta come fare ad iniziare una storia od un racconto, il che è di estrema importanza, perchè come dice un proverbio: " Chi ben incomincia è a metà dell'opera!"
     
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  4. Liborio
     
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    CITAZIONE (Axum @ 16/10/2017, 21:25) 
    L'incipit trasporta il protagonista - dunque anche il lettore - da una situazione a un'altra...

    Lo scrivo qui, tanto è uguale.
    Il tuo impegno, i tuoi sforzi sono encomiabili. Grazie da me
     
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    Stasera do un'occhiata più scrupolosa, ma non mi sembra che gli altro forum di scrittura presentino tutorial come questi. Un altro punto per gli admin!
     
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    Madadayo!

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    Ricordo di aver letto anche come nell'incipit si possa spesso
    incorrere nel rischio di fare "Infodump", ovvero di piazzarci una
    spiegazione sui massimi sistemi del mondo che stiamo creando
    (Questo ad esempio in un Fantasy, Fantascienza ecc.), il che è una
    garanzia di perdere immediatamente l'attenzione del lettore.

    Ora mi chiedo però: in un romanzo abbiamo ampiamente spazio
    per fare "worldbuilding" e dare informazioni sulla vicenda, sui
    personaggi ecc. senza piazzare tutto all'inizio, ma in una short
    story o un racconto più breve dove lo spazio è più ridotto, quale
    sarebbe una buona strategia per dare una base sufficiente?

    Ho potuto difatti constatare per esperienza personale che in qualche
    mia short tendevo a stare troppo "succinto" nelle informazioni
    e questo disorientava il lettore. Uno ad esempio mi aveva rimproverato
    il fatto che non avessi fatto le descrizioni fisiche dei personaggi e che
    quindi "faticasse ad immaginarseli"

    Il problema è che se avessi speso dieci righe a dire "Aveva una faccia tot,
    indossava tot" sarebbe divenuto ben pesante.
     
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    Se non riesce a immaginarsi il personaggio direi che è lui ad avere poca fantasia.
    Nei racconti, purtroppo l'incipit dev'essere fulminante, secondo me. Deve già essere dentro la storia
     
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    Per rispondere in modo diretto alla domanda topica, e sedendomi accanto a Kishu che consiglia l'attacco fulminante, nei brevi possiamo usare anche la/le domanda/e indiretta/e del narratore onnisciente, focalizzato all'esterno, magari come unica comparizione.

    1. Ma chi era, in fondo, NomePersonaggio?

    2. I tempi erano cambiati; cosa sarebbe successo a Madrid dell'anno successivo al termine della Monarchia? Quale professione avrebbe scelto di intraprendere l'ex Infanta?

    3. Quanti altri delitti si aspettava l'ispettore Zazà da quel nuovo assassino seriale?

    4. Dopo trent'anni di ricerche fruttuose, mirate alla sconfitta della grande malattia, cosa sarebbe cambiato nel mondo intero?

    5. L'ultimo drago era dipartito, generando l'estinzione certa; chi avrebbe sostituito il vecchio terrore nella contea dei Malnati?

    6. L'astronave in frantumi, un pianeta sconosciuto. Cosa avrebbe escogitato il capitano Turner coi pochi dell'equipaggio scampati all'impatto?

    7. Era diventata una strega; come avrebbe usato i poteri acquisiti?

    8. ... ... ...

    In ognuna delle ipotesi, la scelta da non fare, sarebbe continuare proprio col personaggio o il luogo menzionato...
    Sarebbe più efficace posizionarsi altrove, su qualcun altro, che "apre le danze" da un'altra visuale, ovvero la voce narrante o l'io narrante (nei casi di narrazione in prima), o persino un dialogo diretto.
    Perché no? Perché altrimenti il racconto avrebbe un attacco in modalità "spiegone", una di quelle cose che il lettore vede come il pepe in una tazza di tè.

    La domanda indiretta, usata come incipit, fa lo stesso effetto della domanda che talvolta si usa in fine quarta.
    Funziona? Sì, finora ha sempre funzionato.
     
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    Madadayo!

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    Mhh questo ragionamento mi ha fatto venire un pò in mente
    "Citizen Kane", a proposito di saper instillare curiosità o "domande"
    nelle menti del pubblico.

    Prima scena vediamo il protagonista morire nella sua grande magione,
    con un globo di neve in mano e pronunciando un nome: "Rosebud"

    E muore, lasciandoci così una marea di domande: chi è Kane? Come
    ha fatto a diventare così ricco? E sopratutto, chi è Rosebud?

    Tutte domande a cui dà risposta il resto del film, peraltro narrato da tanti
    punti di vista di chi Kane l'aveva conosciuto e che aveva assistito alla sua
    ascesa e alla sua tragedia.
     
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8 replies since 16/10/2017, 21:25   153 views
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