Il rifugio dello scrittore

Arriva zio Candido

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    TITOLO DELLA COMMEDIA

    LO ZIO CANDIDO

    Scritto da
    Scarato Eliseo




















    PERSONAGGI:

    SIGNORA BELLAMANO ELVIRA - La padrona di casa, 60 anni, vedova del Commendatore Sabatelli, Dirigente in pensione della Banca D’Italia.

    DORINA – Cameriera Veneta, 25 anni, in casa Bellamano da 25 anni.

    MARCHINO – Nipotino di 8 anni della Signora Bellamano, fi-glio della nuora Adalgisa e del figlio Vittorio.

    ADALGISA – Nuora della Signora Bellamano moglie del Signor Vittorio, 35 anni.

    VITTORIO – Figlio della Signora Bellamano e marito di Adalgisa, 40 anni.

    CANDIDO LUIGI – Fratello del Signor Vittorio, 60 anni, vive da 25 anni in America e sta per ritornare a trovare i nipoti e la cognata.

    MARISA – La maestra di pianoforte di Marchino, 30 anni e senza fidanzato.

    SANDRO – Figlio del fornaio del quartiere, 30 anni e libero. (bel ragazzo, un po’ sempliciotto).



    NEL TEATRO LE LUCI SI ABBASSANO, I TENDONI PIANO PIANO SI APRONO E SI PRESENTA AL PUBBLICO LA SALA DA PRANZO DI CASA BELLAMANO. LA STORIA SI SVOLGE IN QUESTA SALA. LA STORIA E’ GIRATA AI GIORNI NOSTRI.





    1° ATTO




















    La sala è addobbata per le feste grandi. Sul tavolo al centro c’è una grande tovaglia tutta ricamata e piena di pizzi, tovaglioli di pizzo, un servizio di argento e bicchieri di cristallo.
    La credenza di noce è lucida come una mela da concorso, le sedie sono allineate e guardano quelle di fronte, allineate anche quelle.
    Al centro del tavolo un grande centrotavola di ceramica ro-sa, fatto a cestino e pieno di rose.
    Vicino alla finestra c’è un carrello per gli antipasti, con tovaglietta bianca e bordi in pizzo, per ora è vuoto.
    La cameriera sta controllando che tutto sia in ordine. Ogni tanto tocca un bicchiere, tocca una forchetta o un coltello, così tanto per abitudine.
    Entra la Signora Bellamano. Si posiziona all’angolo destro del tavolo, mette le mani sui fianchi e si guarda in giro. Controlla che tutto sia in ordine e pronto.

    SIGNORA BELLAMANO - Dorina, sei sicura che tutto è in ordine?
    DORINA - Sì Signora, va tutto bene, ho controllato. Tutto è in ordine.

    La Signora guarda ancora intorno, si vuole sincerare di per-sona. Poi esce.
    Entra Marchino, fa il giro del tavolo saltellando. Poi si ferma e si gira verso Dorina.

    MARCHINO - Ciao Dorina, vedo che la tavola è addobbata di lusso, posso rimanere?
    DORINA - No! Se ti vede tua nonna, sono guai. Vai! Vai!
    Lo spinge via con il gesto delle mani. Poi esce anche lei.
    Dalla finestra giunge un rumore impressionante. Un martello pneumatico sembra un mitragliatore.
    Rientra Dorina di corsa, chiude la finestra e brontola in silenzio.
    Arriva Adalgisa, si guarda in giro.

    ADALGISA – Ma cosa succede? Che cosa è questo rumore fastidioso? (con una espressione del viso come di schifo)
    DORINA – Oh! niente Signora, stanno aggiustando la strada.
    ADALGISA – Dimmi Dorina, mio marito è già rientrato? (preoccupata)
    DORINA – Non l’ho ancora visto Signora.

    Adalgisa si avvicina a Dorina, si china verso di lei con fa-re carbonaro.

    ADALGISA – Ma dimmi un po’ Dorina, questo zio Candido, cosa viene a fare? (incuriosita)
    DORINA – Non ho capito bene, Signora Adalgisa, ma credo che sia per l’eredità lasciata dalla buonanima del Signor Saba-telli.

    Adalgisa fa una faccia sorpresa.

    ADALGISA – Ah! Si? Strano, mio marito non mi ha detto nulla e neanche mia suocera.

    Entra la Signora Bellamano, Adalgisa e Dorina si ricompongo-no.

    SIGNORA BELLAMANO – Su su Dorina, in cucina hanno bisogno di te, vai. Ah! Dorina, mi raccomando il pane, che non manchi.
    Invece cara Adalgisa, ho da dirti alcune cose, seguimi, an-diamo nell’ufficio del mio povero marito.
    Beh! Forse dovrei dire ex marito? Mah.
    Dorina esce, Adalgisa con faccia stupita e preoccupata esce dietro alla Signora Bellamano.
    Si sente il campanello della porta di casa. Rumore di porta che si apre e si chiude.
    Entrano Dorina seguita da Sandro.

    DORINA – Allora Sandro come ti stavo dicendo, la Signora vuole tre chili di pane, devi fare tre sacchetti separati. Stai prendendo nota?

    Sandro un po’ impacciato tira fuori un piccolo notes e una matita. È impegnato a guardare Dorina.

    SANDRO – Sono pronto. E se posso permettermi Dorina, quando mi dici “Allora Sandro”, mi piace, sento un non so che…

    Dorina lo guarda con occhi dolci, poi alza un pugno.

    DORINA – Sandro! Ma perché io devo combattere con te, ogni volta, dai sii serio su!

    Sandro fa una faccia triste.

    DORINA – Allora, Sand… ehm allora, un sacchetto con un chilo di libretti. Hai scritto? (fa tamburello con le dita sul tavolo)

    Sandro fa vedere il notes con l’ordinazione, sorride.

    DORINA – Oggi mi sembri strano mah. Va beh, un sacchetto con un chilo di bocconcini all’acqua.

    Dorina guarda il notes, scrolla la testa.

    DORINA – Acqua con ci e qu, acqua. Scrivi, un sacchetto con un chilo di grissini all’olio. Fammi vedere dai.

    Sandro è ancora impegnato nella scrittura, porge il notes a Dorina.

    SANDRO – Oggi mi sembra di essere addormentato, mah.
    DORINA – Oggi eh, gli altri giorni… (fa gesti con le mani)

    Dorina prende il notes e ricontrolla le ordinazioni.

    DORINA – Va bene Sandro, allora mi raccomando.

    Dorina restituisce il notes a Sandro.

    SANDRO – Stai tranquilla, vado subito in negozio e trasmetto l’ordinazione.

    Sandro rimane impalato a guardare Dorina, ha una faccia estasiata.
    Dorina si volta e vede Sandro che la guarda.

    DORINA – Sandroooo! Devi dirmi altro?

    Dorina apre le mani e allarga le braccia. Ha il viso interrogativo.
    Sandro si scuote, si batte il palmo della mano destra in fronte e si gira ed esce. (sorridendo)
    Dorina vede un biglietto in terra vicino alla gamba del tavolo, lo raccoglie e lo apre per leggerlo.
    Entra la Signora Bellamano, Dorina mette in tasca il biglietto e guarda la Signora.

    SIGNORA BELLAMANO – Dorina, tutto bene?
    DORINA – Oh! Si, si Signora, tutto bene. Ha bisogno?
    SIGNORA BELLAMANO – No! No Dorina, guardavo!

    La signora Bellamano guarda in direzione delle gambe del ta-volo, poi esce.
    Dorina tira fuori il biglietto e lo apre, inizia a leggerlo.
    Mentre legge i suoi occhi si aprono, le sopracciglia si inarcano e la bocca prende varie forme.

    DORINA – Ohhh! Ma… Nooon ciii creeedoo, non è possibile.

    Dorina (scuote la testa).
    Dorina chiude il biglietto e lo mette in tasca. Entra Adalgisa.
    ADALGISA – Dorina, cosa hai? Sembri sotto sopra, sei rossa. Mi sembri anche agitata.
    DORINA – Oh! Niente, mi è… No, niente, è tutto, è tutto normale. Mi scusi, Signora ma devo andare in cucina.

    Dorina esce di corsa.

    ADALGISA – Quella ragazza, mi preoccupa, sembrava scossa. Boh.

    Adalgisa fa il giro del tavolo ed esce.
    Entra la Signora Bellamano, guarda sotto al tavolo e si china per vedere meglio. Si alza e scrolla la testa.
    Entra Vittorio.

    VITTORIO – Ciao mamma, sei pensierosa, cosa ti succede?

    Vittorio si avvicina alla mamma, le dà un bacio sulla guancia.

    SIGNORA BELLAMANO – Ehm, ciao figliolo, ohhh! Niente, stavo guardando, ho perso un fo… no, credo che sia in camera. Devo assentarmi.

    La Signora Bellamano esce.

    VITTORIO – Strano, mi fa sempre un sacco di storie, domande, ora mi vede e scappa via. Mah.

    Entra Marisa.

    MARISA – Buongiorno Signor Vittorio, sa dirmi dove trovo Marchino?
    VITTORIO – Cara Marisa, sei sempre più inquieta. No, no non credo di poterti aiutare, no.
    Entra Adalgisa.

    ADALGISA – Ciao Vittorio, giusto tè, devo parlarti. Poi si rivolge a Marisa, Marchino ti aspetta in camera sua, puoi andare?

    Marisa si gira ed esce.
    Vittorio vede il viso della moglie tirato e ha le labbra arricciate.

    VITTORIO – Cara, cosa ti turba? Mi sembri tesa.
    ADALGISA – Ho parlato con tua madre, prima, e mi ha accenna-to al testamento che tuo padre avrebbe lasciato. Tu hai no-tizie?

    Vittorio rimane di stucco. (faccia sorpresa)

    VITTORIO – Un testamento dici? No, non ne sapevo nulla, porca miseria, mia madre non mi ha detto nulla. Ora mi sente.

    Vittorio lascia la moglie con la bocca aperta ed esce.
    Adalgisa con i pugni chiusi e le braccia tese va verso la finestra. Guarda fuori e vede suo marito che parla con Marisa. Dalle gesta e dal movimento delle labbra sembra che stiano litigando. La sua faccia assume un cipiglio ancora più brutto.
    Esce quasi correndo.
    Dorina entra e quasi si scontra con la Signora Adalgisa, ve-de il volto della Signora, rosso e arrabbiato.

    DORINA – Chissà cosa ha visto la Signora Adalgisa, era arrabbiatissima e aveva anche le lacrime agli occhi.

    Dalla finestra gli giungono voci di litigio. Va a vedere. Apre la finestra.

    VOCE FUORI CAMPO – ADALGISA - Cosa fate voi qui, sembrate due amanti, Vittorio credevo che mi amassi. Devi spiegarmi hai capito!

    Dorina dalla finestra non crede a quello che sta vedendo e sentendo, scrolla la testa.

    VOCE FUORI CAMPO – VITTORIO - Dai Adalgisa, cara, guarda che ti sbagli, non è vero niente, quello che pensi è tutto una cosa senza senso, diglielo anche tu Marisa, dai.

    VOCE FUORI CAMPO – MARISA – Signora Adalgisa, non deve pensare quello che ha detto, noi stavamo litigando per Marchi-no, lo voglio portare a un concorso per giovani pianisti, il Signor Vittorio non è d’accordo. Forse mi sono lasciata an-dare, ma quello che ha detto, non è vero.

    Dorina è ipnotizzata da quella sceneggiata.

    VOCE FUORI CAMPO ADALGISA – Io, io ho visto, io credevo… Mi dispiace, Vittorio perdonami, Marisa ti chiedo scusa, vi prego rientriamo e leviamoci dalla strada. Scusatemi, scusa-temi.

    Dorina va via dalla finestra, si sistema e chiude. Poi esce.
    Vittorio, Adalgisa e Marisa entrano in sala le voci ancora concitate.

    VITTORIO – Cara, devi calmarti o non riusciamo a capirci, ti prego.
    ADALGISA – Ho sbagliato, lo so, ma devi capirmi, vi ho visto litigare, eravate vicini, tutto mi fatto pens… ohhh! Accidenti che stupida sono stata.
    MARISA – Signora le chiedo scusa, io, io non farei mai una cosa del genere, ho solo alzato la voce per suo figlio, è bravo, voglio portarlo al concorso.

    Le voci si calmano, Adalgisa allunga una mano, Vittorio la prende e la stringe, si guardano negli occhi poi si baciano.
    Marisa prende un grosso respiro e si siede con le mani in grembo.

    VITTORIO – Marisa, scusami, per prima, non sono stato molto… beh senti, ne parliamo dopo, prenderemo una serena decisione. Ora se puoi, devo parlare con mia moglie, da soli. Grazie.

    Marisa fa segno di avere capito, si alza ed esce.

    ADALGISA – Vittorio, ero arrabbiata con tua madre, per il testamento, credimi mi dispiace.
    VITTORIO – Adalgisa, lo sai che ti amo, mai e poi mai ti fa-rei soffrire, credimi. Per il testamento, ho parlato con mia madre.
    ADALGISA – Eeehhh! (espressione interrogativa)
    VITTORIO – Mia madre ha detto che il patrimonio della fami-glia sarà gestito da me, lo zio Candido avrà la casa di Milano e due milioni di euro. Quando arriva ne parleremo.

    Adalgisa si calma.

    ADALGISA – Ho avuto paura che tu venissi estromesso, lo sai che tuo padre non aveva molta fiducia in te.

    Dorina entra.

    DORINA – Scusate, Signor Vittorio sua madre la vuole.
    VITTORIO – Grazie Dorina, vado. Adalgisa, amore stai tranquilla.

    Vittorio esce

    ADALGISA – Dorina, ti ho visto dalla finestra, non vorrei che pensassi male. Sono stata una sciocca…
    DORINA – Signora, lei non deve spiegarmi nulla, io non so nulla e non voglio farmi idee sbagliate.
    ADALGISA – No Dorina, sei di famiglia lo sai, è stato tutto un malinteso, Vittorio e Marisa litigavano per Marchino. Marisa lo vuole portare a un concorso e Vittorio non è molto d’accordo. Io ho creduto altre cose, ma ora ci siamo spiega-ti e ho capito. Tutto qui.
    DORINA – Signora, grazie. Avevo avuto la sua impressione, ma vede che avevo torto anch’io. Però posso dirle che il Signor Vittorio è una persona seria, non credo che faccia cose di questo genere.
    ADALGISA – Vero Dorina, sono una stupida.

    Adalgisa sorride ed esce.

    DORINA – (sottovoce) Mamma che paura, credevo che si scannassero. Bè ora è tutto apposto.

    Dorina si tocca la tasca dove ha il biglietto.
    Marisa entra blaterando.

    MARISA – Ma come è possibile che non capisca, devo farlo ragionare.

    Marisa si accorge che Dorina la sta guardando.

    MARISA – Dorina, scusa, non ti avevo vista.
    DORINA – Non preoccuparti Marisa, c’è stato un po’ di parapiglia, ma ora è ritornata la quiete.
    MARISA – Tutta colpa mia, quel concorso mi ha fatto sbottare, devo portarci Marchino, è bravo e può fare cose buone. Vedrai che la spunto.

    Marisa esce a testa alta.

    Dorina rimane sola, si tocca il biglietto in tasca, lo tira fuori e va a mettersi vicino alla finestra. Apre il foglio, lo guarda.

    DORINA – Devo leggerlo, devo sentire le parole per capire chi è, chi sono gli interessati.

    Dorina va alla porta della sala, guarda nel corridoio e cerca di sentire se qualcuno sta arrivando. Deve essere sicura di rimanere tranquilla. Ritorna dalla finestra.
    Si appoggia al muro e inizia a leggere.

    DORINA – Caro amore mio, il desiderio di starti vicino è grande. Ogni giorno lo passo pensandoti e sognandoti. Ho voglia di baciarti, di accarezzarti, desidero guardarti negli occhi e stringerti. È doloroso starti lontano, sentire la tua voce mi fa fremere e mi riempie di desiderio. A presto caro amore.

    Dorina fa un lungo respiro, ha letto tutto in apnea.

    DORINA – Che belle parole, che amore. Magari qualcuno provasse per me questi sentimenti.

    Dorina rimette il foglio nella tasca, si sistema e va alla porta per uscire.

    Marisa entra e per poco gli sbatte la porta in faccia.

    MARISA – Ops! Scusa! Credevo non ci fosse nessuno.
    DORINA – Niente, già che sei qui, ti voglio far vedere una cosa che ho trovato in terra nella sala.

    Marisa la guarda con curiosità.
    Dorina tira fuori il foglio, si guarda in giro.

    DORINA – Tieni, leggilo ma attenzione che non ti veda nessuno.

    Marisa apre il foglio, lo guarda e poi inizia a leggere. Subito si ferma.

    MARISA – Mah! Mamma mia.

    Marisa continua a leggere, ogni tanto socchiude gli occhi, alza le sopracciglia, apre la bocca e la chiude, scrolla la testa e alla fine chiude il foglio, batte le mani.

    MARISA – Ma che bellissima dichiarazione, è dolcissima, è un amore puro e tenero. Ma chi l’avrà persa? Bella, bellissima.

    Marisa restituisce la lettera a Dorina che la mette in tasca.
    Suonano alla porta d’ingresso.
    Dorina esce.
    Marisa dalla sala sente le voci che si avvicinano.
    Dorina entra seguita da Sandro.

    DORINA – Cosa sei venuto a fare?
    SANDRO – Beh, ecco io credo di avere perso un foglio e mi stavo chiedendo se lo aveste trovato.

    Dorina a quelle parole strabuzza gli occhi, ha il foglio in tasca. Dà un rapido sguardo a Marisa, che fa un’alzata di spalle e fa una faccia stranita.

    DORINA – Ma dimmi Sandro, che foglio è, grande piccolo, c’è scritto qualche ordine o cosa.
    SANDRO – Beh, è una pagina di quaderno, e… beh, non c’era scritto un ordine, c’era scritto una… Ma scusa, lo avete trovato o no?
    MARISA – Ma Sandro, quando l’hai perso? Forse ti è caduto in strada!
    SANDRO – No no, quando sono venuto prima lo avevo, ne sono sicuro. Forse mi è caduto quando ho preso il notes.

    Sandro è molto preoccupato, si pulisce le mani sui pantaloni e si guarda le scarpe.
    Nel mentre entra la Signora Bellamano.

    SIGNORA BELLAMANO – Ciao Sandro, come mai sei qui?
    SANDRO – Oh! Signora, il pane lo porterò dopo, sono qui perché penso di avere perso un foglietto e vorrei ritrovarlo.
    La Signora Bellamano lo guarda sorpresa.

    SIGNORA BELLAMANO – Che combinazione, anche io ho perso…

    La Signora Bellamano si accorge che Marisa e Dorina stanno sentendo.

    SIGNORA BELLAMANO – Beh, ehm ora devo andare, e Sandro mi raccomando il pane.
    La Signora Bellamano esce, Sandro la segue.
    Dorina è ancora con la bocca aperta e gli occhi spalancati, Marisa è rimasta di sasso, occhi sbarrati e bocca cascante.
    La prima che si scuote è Dorina.

    DORINA – Ma, ma hai sentito? Dico hai sentito anche tu è ve-ro?
    Non posso crederci.

    Marisa si riscuote un attimo, apre la bocca per parlare ma non gli viene nulla, si passa la lingua sulle labbra e inghiotte la saliva.

    MARISA – Ho sentito bene? Ho sentito è vero no? La Signora, il biglietto. Nooo! Non voglio neanche pensarci.

    Dorina esce con le mani verso l’alto e scrollando la testa.
    Marisa si siede su una sedia con le mani in grembo.

    MARISA – E se il foglio fosse di Sandro? La Signora non sarebbe coinvolta. Ma se il foglio fosse della signora? Nooo! No, no, sarebbe troppo, la Signora…

    Marisa esce con la testa bassa.
    Adalgisa entra seguita da Vittorio.

    VITTORIO – Mi sembra che mia madre sia un po’ scossa, sta farneticando su un biglietto che ha perso. Mah. Te come stai?
    ADALGISA – Vittorio, Vittorio, sono ancora sconvolta, ti ho accusato e me ne dispiace. Vorrei che facessi pace con Marisa, lo ha fatto per Marchino.
    VITTORIO – Va bene Adalgisa, va bene, con Marisa vedrai che tutto si sistemerà. Ne parleremo con calma e tutto andrà come deve andare.

    Si sente suonare alla porta.
    Vittorio e Adalgisa escono.

    VOCE FUORI CAMPO DORINA – Sandro. Ancora qui? Hai trovato il tuo foglietto?
    VOCE FUORI CAMPO SANDRO – Io… beh non ancora, comunque sono qui per il pane.
    VOCE FUORI CAMPO DORINA – Va bene. Vieni andiamo in sala.

    Entrano Sandro e Dorina.

    DORINA – Allora quanto ti devo pagare?

    Dorina prende un borsellino dal cassetto della credenza che è nella sala.

    SANDRO – Il conto mio padre lo ha segnato nel registro in negozio, mi ha detto che passerà la Signora a pagare.

    Poi Sandro china la testa e si guarda i piedi, si tiene le mani e gioca con le dita. Non dice nulla.

    DORINA – Eeeh! Dai Sandro, cosa c’è ancora?

    Sandro sembra scuotersi, lascia stare le mani e se le mette in tasca.

    SANDRO – Sai Dorina, io… io voglio dirti che beh…

    A Sandro mancano le parole, sta per ricadere a guardarsi i piedi.

    DORINA – Dai Sandro, cosa vuoi dirmi? Ci sono problemi con i conti? Tuo padre non è contento dei pagamenti?

    Sandro alza la testa, guarda Dorina negli occhi e rimette le mani in tasca.

    SANDRO – No! No, no è tutto regolare, tutto apposto. Io volevo dirti che ti a…

    Sandro rimane con la bocca aperta, sta entrando Adalgisa e si sta dirigendo verso di loro. È attratta dalla posizione di Sandro.

    ADALGISA – Ciao Sandro, direi che la bocca puoi chiuderla, cosa dicevi?

    Adalgisa guarda Dorina e gli fa una faccia interrogativa.
    Sandro chiude la bocca, diventa rosso e leva le mani dalle tasche. I suoi occhi rimangono posati su Dorina.

    SANDRO – Oh! Scusate, credo che andrò.

    Sandro si gira e corre verso la porta, quasi ci sbatte contro, poi esce.
    Adalgisa è curiosa, quello che ha visto entrando la stuzzica.

    ADALGISA – Hummm! Dorina, dimmi, ti sei accorta di come ti guardava Sandro?

    Dorina rimane un attimo perplessa, fa una espressione interrogativa.

    DORINA – Ma io veramente… Non so, non ci ho fatto caso.

    Adalgisa torna alla carica.

    ADALGISA – Sai Dorina, io credo che Sandro sia innamorato di te, è una mia idea, e difficilmente mi sbaglio.
    DORINA – Ma signora, non credo, io non mi sono accorta di nulla e non saprei…
    ADALGISA – Dorina, tu sei con questa famiglia da vent’anni. Io sono arrivata dieci anni orsono, e sinceramente non ti ho mai vista uscire con un ragazzo, anzi direi che esci molto poco.

    Dorina alza le spalle, fa una smorfia.

    DORINA – Io veramente non ho mai tempo, sa signora, questa famiglia mi ha tenuto come una figlia, mi hanno voluto sempre bene. Io, io non lo so, è vero esco poco ma ho i miei hobby, mi piace leggere e poi…

    Dorina tiene la testa bassa, e si mette le mani in grembo.

    ADALGISA – È bello da parte tua tenere alla famiglia, ti fa onore. Ma dovresti dedicarti anche ad altri svaghi. E poi mi dicevi?
    DORINA – Beh, veramente io, io mi diletto a scrivere e…
    ADALGISA – Ma non mi dire, ma davvero? E, vorresti… mi piacerebbe leggere qualcosa di tuo, sempre che tu voglia naturalmente.

    Dorina è sempre più imbarazzata.

    DORINA – Ma signora, veramente non so se… non vorrei farle perdere tempo, lei è sempre così impegnata.
    ADALGISA – Assolutamente, ti prego Dorina, ne sarei veramente felice, lo faccio volentieri.

    Dorina si sfrega le mani, le passa sul grembiule.

    DORINA – Va bene signora, vado a prendere un racconto e glielo porto. Però signora, vorrei che rimanesse un segreto fra lei e me. Per favore.
    ADALGISA – Stai tranquilla Dorina, hai la mia parola.

    Adalgisa fa il giuramento degli scout. (indici incrociati sulla bocca)

    Dorina esce

    ADALGISA – Che cara ragazza, è semplice, è seria, forse an-che troppo seria. Sono convinta che quel Sandro è innamorato di lei, devo scoprirlo.
    Dorina entra. Porge ad Adalgisa il manoscritto.

    DORINA – Lo tenga quanto vuole signora, lo può leggere con calma.

    Adalgisa si mette il manoscritto sul petto.

    ADALGISA – Non vedo l’ora di iniziarlo. Sai Dorina, ritornando a Sandro, credo proprio che quel ragazzo sia invaghito di te.
    È un bel ragazzo, ha un lavoro suo…
    DORINA – Beh si, è un bel ragazzo, ma figuriamoci se sta dietro a me.

    Entra Vittorio, sorridente e allegro.

    VITTORIO – Ohhh! Proprio voi due cercavo, mentre tornavo a casa, sono passato dal forno del padre di Sandro. Ho preso una torta di quelle con la frutta e la crema, per oggi.
    Credo che la porterà Sandro a breve.
    Cara, potresti venire nel mio ufficio? Devo farti vedere alcune cose.

    Vittorio e Adalgisa escono. Dorina rimane sola. Si siede su una sedia, con le mani in grembo e lo sguardo perso nel cielo, fa due sospiri verso la finestra.
    Entra Marisa con Marchino. Fa un cenno di saluto a Dorina.

    MARISA – Allora Marchino, ti ho spiegato che il concorso di Pianoforte è importante, tu sei bravo e se passerai l’eliminatoria potrai andare al Conservatorio, sai è bello, ci saranno altri ragazzi e studierete insieme.

    Marchino fa un viso felice, sorride, abbraccia Marisa.

    MARCHINO – Mamma mia, che bello. Sai non vedo l’ora di poterci andare, dobbiamo iniziare subito. Cominciamo adesso? Dai Marisa.

    Marisa lo prende per mano e insieme escono.







    FINE 1° ATTO






    LE LUCI SI ACCENDONO E IL SIPARIO PIANO PIANO SI CHIUDE SUL-LA SCENA.





    NEL TEATRO LE LUCI SI ABBASSANO, I TENDONI PIANO PIANO SI APRONO E SI PRESENTA AL PUBBLICO LA SALA DA PRANZO DI CASA BELLAMANO.










    2° ATTO
















    Si sente suonare alla porta. La porta viene aperta e qualcuno entra.

    Dorina entra seguita da Sandro, che sembra un cane bastona-to.

    DORINA - Sandro, ma come devo dirtelo… Va tutto bene, c’è un po’ di fermento perché la signora Bellamano sta aspettando suo cognato, il signor Candido. Tutto qui.
    SANDRO – Lo so, lo so. Ma io sono venuto per un altro moti-vo, io…

    Sandro si blocca, rimette le mani in tasca, si guarda le scarpe e inclina le spalle.

    SANDRO – Lo sai, dopo tutti questi anni, ti ho sempre vista, io… io ti voglio dire che… io ti a…

    La porta si apre, la signora Bellamano entra e si trova i due ragazzi uno di fronte all’altra. Li guarda un attimo.

    SIGNORA BELLAMANO – Sandro, ancora qui? Mi sembra che ultimamente ti vediamo spesso, hai portato qualcosa?

    Sandro apre la bocca, la richiude, con la mano fa segno verso Dorina, poi si gira e va via.

    SIGNORA BELLAMANO – Dorina, cosa succede? Ho visto bene?
    DORINA – Cosa dice Signora? Sa Sandro ultimamente è un po’ distratto, è venuto per… beh non lo so!

    La signora Bellamano guarda Dorina, sorride, giunge le mani davanti alla bocca.

    SIGNORA BELLAMANO – Dorina, io penso proprio che Sandro sia interessato a te.

    Dorina assume una espressione di sorpresa, un fremito la scuote.

    DORINA – Ma signora, io… io beh… non so!
    SIGNORA BELLAMANO – Dorina, Dorina io ho molta esperienza, beh ultimamente un po’ meno. Tuttavia, ti assicuro che Sandro è interessato a te. Vieni.

    Dorina va verso la signora Bellamano, la signora gli prende le mani e la tiene fra le sue.
    Le due donne si guardano negli occhi, poi la signora abbraccia Dorina.
    Mentre sono abbracciate entra Adalgisa.

    ADALGISA – Oh! Scusate, credevo non ci fosse nessuno.
    SIGNORA BELLAMANO – Niente Adalgisa, solo un piccolo abbraccio, Dorina è un po’ confusa.

    La signora esce.

    ADALGISA – Dorina, cosa succede?

    Adalgisa guarda Dorina con curiosità, ha un presentimento.

    DORINA – Oh! Signora, era qui Sandro, e mi stava dicendo che mi a… penso, oh non ci capisco niente!

    Dorina si siede con le mani sulle gambe, guarda il soffitto e respira velocemente.

    ADALGISA – Cosa ti ho detto? Dorina devi stare calma, Sandro è un ragazzo molto timido, devi dargli il tempo, vedrai che troverà il modo di dirtelo.

    DORINA – Io, io anche provo dei sentimenti per Sandro, ora che lo vedo con altri occhi, sento che quando mi guarda o mi è vicino, sento che… beh mi sento bene.

    Adalgisa guarda Dorina con tenerezza, sorride, anche lei abbraccia Dorina.

    ADALGISA – Ah, io sono venuta per dirti che ho letto alcune pagine del tuo racconto, sei brava, sei molto brava.

    Dorina fa una faccia sorpresa, si mette una mano sulla bocca.

    DORINA – Beh, io scrivo così per divertimento, le mie storie sono di fantasia, comunque sono contenta che le piacciano.

    ADALGISA – Ma scherzi, adesso voglio finirlo, poi ne parliamo. Ho in mente una cosa ma ne parliamo dopo.

    Adalgisa esce.
    Dorina rimane nella sala, si guarda in giro, inizia a volteggiare come se ballasse un valzer senza musica, gira e gira.
    Entra Marisa.

    MARISA – Ma bene, ti vedo raggiante, a cosa devi questa…
    Oh! Aspetta. Aspetta, non dirmelo. C’era Sandro, poi è andato via tutto emozionato, ehhh! Ti ha detto che ti ama.

    Dorina guarda Marisa con curiosità. Corre verso Marisa, gli prende le mani.

    DORINA – Marisa, Marisa. Ohhh! Penso che sia vero, Sandro non mi ha detto proprio che mi ama, ma lo stava facendo e la signora Bellamano è entrata, e io… e Sandro… beh la signora mi ha detto che Sandro tiene a me.

    Le due ragazze si abbracciano.

    MARISA – Ma… Dorina, ma è bellissimo, vedrai che arriverà e questa volta riuscirà a dirtelo.

    Marisa esce tutta gongolante.
    Dorina aspetta un attimo poi esce.
    Entrano Vittorio e Adalgisa.

    VITTORIO – Adalgisa, mi sembra che ci sia un’aria strana, mia madre gongola, tu gongoli, ho visto Marisa e sorrideva da sola. Dorina mi ha visto dalla cucina è sparita. Cosa ne sai?

    ADALGISA – Caro, voi uomini siete sempre un passo indietro.
    Ti dico una cosa, però devi promettermi di non ridere o non fare gesti o facce strane.

    Vittorio già fa una faccia incuriosita, un sorriso gli spunta.

    ADALGISA – Dai non fare lo stupido. Oggi abbiamo capito che Sandro ha un debole per Dorina, e anche lei…

    Vittorio smette di sorridere, guarda stupito Adalgisa.

    VITTORIO – Ma! Sandro, Sandro che tutti conosciamo!
    Ma lo sai che adesso che me lo dici, mi viene in mente che in tempi addietro, porca miseria, ma vero.
    L’ho visto che guardava Dorina con occhi languidi.
    Adalgisa, sono contento. Sandro è un bravo ragazzo, Dorina è di più.

    Il campanello alla porta suona.

    VOCE FUORI CAMPO DORINA – Buongiorno signor Candido, venga la faccio accomodare in salotto, intanto chiamo la signora Bellamano. Anzi, possiamo andare nella sala grande.

    Vittorio e Adalgisa si guardano allarmati, lo zio Candido è arrivato, il panico comincia a serpeggiare fra di loro.
    Escono guardinghi dalla sala, si guardano a destra e a sinistra. Poi scappano e si dirigono alla loro camera.
    Dorina e Candido entrano nella sala deserta.

    CANDIDO – Tu, sei Dorina vero?
    DORINA – Si, e lei è il fratello del defunto Commendatore Sabatelli.

    Dorina alza gli occhi al cielo, con sguardo contrito.

    DORINA – Che Dio lo abbia in gloria.

    Candido rimane colpito, vede il dolore di Dorina e ne rimane colpito.

    CANDIDO – Dorina, ti posso dare del tu?
    DORINA – Certo, in famiglia tutti mi danno del tu.

    Candido guarda Dorina, ha dei tratti che lui ricorda bene.

    CANDIDO – Sai Dorina, dovresti chiamarmi Elvira, devo parlare con lei.
    DORINA – Oh! Si, subito. Vado.

    Dorina esce con il sorriso.
    Candido rimane solo nella sala e inizia a girare.
    Poco dopo entra la signora Bellamano.

    Si guardano, i loro occhi non si lasciano. Candido prende le mani di Elvira e stanno lì a guardarsi.

    CANDIDO – Elvira, quanto ho aspettato questo momento.
    Devo chiederti una cosa.
    SIGNORA BELLAMANO – Luigi, tanto, troppo tempo ci ha tenuti lontani. Dimmi, cosa vuoi sapere?

    CANDIDO – Sai ho visto Dorina, è… è molto bella, non… voglio dire, tu non gli hai mai detto nulla?

    Elvira ritrae le mani da quelle di Luigi, si gira e rimane silenziosa.

    SIGNORA BELLAMANO – Luigi, vedi dopo… beh dopo quello che sai, tu sei andato via, mio marito era furibondo, e… no, non ho avuto il coraggio.

    CANDIDO – Hai regione Elvira, non posso darti colpe, ho anche io la mia parte di colpa. Però ora che sono qui, vorrei, vorrei… insieme a te, naturalmente. Cosa ne dici?

    SIGNORA BELLAMANO – Si Luigi, si! Anche io voglio togliermi questo peso.

    Si riavvicinano e mentre si prendono le mani entra Marchino con Marisa.
    Si ritraggono subito, ma Marisa ha visto.

    MARCHINO – Nonna, nonna ti ho trovato.

    Marchino si ferma e guarda Candido, incuriosito.

    MARCHINO – Nonna, chi è questo signore?
    SIGNORA BELLAMANO – Marchino, questo è lo zio Luigi, è il fratello del nonno.

    Marchino fa una faccia sorpresa. Rimane a bocca aperta.

    MARISA – Buongiorno signor Candido, la stavamo aspettando tutti. Felice di conoscerla.

    Candido la guarda con interesse. Volge uno sguardo interrogativo a Elvira.

    SIGNORA BELLAMANO – Ah! Luigi, questa ragazza è Marisa, è l’insegnante di pianoforte di Marchino.

    CANDIDO – Molto piacere Marisa. Pianoforte eh; brava, bello strumento.

    Così dicendo da la mano a Marisa.
    Marisa contraccambia sorridendo.

    MARISA – Signora, vedo che è occupata, volevo dirle una cosa ma ne parliamo dopo.

    Marisa prende Marchino per mano ed esce.
    La signora Bellamano e Candido, rimangono soli ancora una volta.

    CANDIDO – Elvira cara, è meglio che andiamo da un’altra parte, ho tante cose da dirti.

    Candido e la signora Bellamano escono.
    Poco dopo Marisa e Dorina entrano.

    MARISA – Oh mamma! Non ci crederai Dorina, ma ho visto il signor Candido che teneva per mano la signora Bellamano.

    Dorina strabuzza gli occhi.

    DORINA – Cooosaaaa! Ma… ma sei sicura?

    Dorina si strofina le mani, si tocca i capelli e sembra spa-ventata.

    MARISA – Si! Sono sicura, erano in sala e io e Marchino siamo entrati, credevo che la signora fosse sola.
    Invece c’era il signor Candido erano vicini vicini, e la teneva per mano.

    Dorina si mette i palmi delle mani in faccia, muove le labbra ma non esce parola.

    DORINA – Mamma! Mamma, qui sta succedendo qualcosa di strano, io non ho mai pensato che la signora fosse legata al signor Candido, ma adesso, adesso…

    MARISA – Dorina, il biglietto! Il biglietto che hai trovato.

    Dorina si siede, si mette le mani in grembo e un tic all’occhio destro inizia a tormentarla.

    DORINA – Hai ragione, il biglietto. Ma allora era uno scritto del signor Candido per la signora?

    Dorina rimane in silenzio, è delusa, in cuor suo sperava che fosse per lei da parte di Sandro.
    Dorina si tocca la tasca dove si trova il biglietto, ha una espressione di stizza.

    DORINA – Marisa, sai cosa faccio? Prendo il biglietto e lo consegno alla signora, gli dico che l’ho trovato sotto il tavolo e che non l’ho aperto.

    MARISA – Siii! Hai ragione, così se lo apre puoi vedere l’espressione della sua faccia. Brava Dorina, è una buona idea.

    Tutte e due escono.
    Entrano Adalgisa e Vittorio.

    VITTORIO – Cara, guardami, dimmi se sono in ordine, come ti sembro? Posso andare? Sai voglio fare buona impressione a zio Candido.

    ADALGISA – Ma stai tranquillo, sei il più bel marito e sei mio.

    Adalgisa si avvicina e bacia Vittorio.

    VITTORIO – Ecco, ecco, ora mi avrai lasciato i segni del rossetto. Cara, ti prego aiutami.

    Adalgisa tira fuori un fazzolettino e pulisce le labbra di Vittorio.

    ADALGISA – Va bene Vittorio, ora sei perfetto. Vedrai che zio Candido sarà soddisfatto.

    Entrano la signora Bellamano e il signor Candido.
    Vittorio va verso di loro seguito da Adalgisa.

    VITTORIO – Zio! Caro zio, che piacere di rivederti, quanto tempo…

    Candido e Vittorio si baciano e si salutano.

    CANDIDO – Ciao caro nipote, sei diventato un uomo, e devo dire un bell’uomo. Sono felice di rivederti.

    VITTORIO – Zio, ti presento mia moglie, Adalgisa.

    Adalgisa si fa avanti e porge la mano allo zio Candido.

    CANDIDO – Adalgisa, piacere, sei bellissima. Vittorio, hai una moglie bellissima.

    ADALGISA – Zio, grazie mi fate arrossire.

    La signora Bellamano si fa avanti.

    SIGNORA BELLAMANO – Vittorio, Adalgisa. Io e lo zio Candido dobbiamo parlarvi, ci sono aspetti che voi ancora non sape-te.

    Mentre la signora Bellamano fa segno di sedersi, entra Dorina.

    DORINA – Oppss! Scusate, credevo che la signora fossa sola.
    Posso tornare dopo.

    SIGNORA BELLAMANO – No! Dorina, vieni dimmi.

    Dorina rimane sulla porta della sala, fa cenno alla signora di avvicinarsi.
    La signora va vicino a Dorina.

    DORINA – Signora, mi scusi ma io… io ho trovato un biglietto sotto il tavolo, ve lo voglio dare. Credo sia vostro.

    Così dicendo, Dorina mette la mano in tasca e tira fuori il biglietto.
    La signora Bellamano lo guarda con curiosità.
    Dorina con mano tremante lo porge alla signora.
    La signora prende il biglietto e lo apre.
    Gli occhi della signora scorrono le righe del biglietto, con le labbra mima le parole scritte.
    Ha varie espressioni, di sorpresa, di affetto, sorride.
    Poi ripiega il biglietto e lo porge a Dorina.
    Dorina apre la bocca e non parla, e con mano ancora tremante riprende il biglietto.

    SIGNORA BELLAMANO – Dorina cara, ho letto parole bellissime, piene di amore e di passione. Però devo dirti che non è il mio biglietto, magari ci fosse un uomo che ha queste belle parole per me, sarei la donna più fortunata del mondo.
    Sicura che il tuo Sandro non ha nulla a che vedere con questo?
    Cara, ora ho da sbrigare una faccenda, ne parliamo dopo vuoi?
    Dorina è in trance, guarda ma non vede e non capisce bene, fa cenno di si con la testa e poi come un automa esce.

    SIGNORA BELLAMANO – Luigi, Vittorio, Adalgisa. Possiamo rimandare a dopo la nostra chiacchierata? Ho delle cose da rivedere con vostro zio.

    Tutti si alzano ed escono.
    Poco dopo entra Marisa.

    MARISA – Ma! Dove sono andati? Boh!

    Marisa sta per uscire quando entra Dorina, ancora in agitazione per quello che la signora gli ha detto.

    MARISA – Dorina, Dorinaaa. Mi senti? Dorina ma cosa ti succede?

    Marisa fa schioccare alcune volte le dita, Dorina si riscuote.

    DORINA – Marisa, oooh mio dio, il biglietto, il biglietto non è della signora. Ma allora, allora… quelle parole, l’amore…

    Dorina si siede, si tocca la faccia, si passa le mani sulla veste.
    Marisa rimane immobile. Apre la bocca per dire qualcosa ma non esce nulla.

    MARISA – Dorina, ma… ci pensi, il biglietto è per te, quelle parole meravigliose, penso che te le meriti tutte.
    Marisa abbraccia Dorina, tutte due piangono.

    Marisa esce.

    DORINA – Sandro, Sandro, stupido, parlami, dimmelo.

    Uno squillo alla porta d’ingresso riporta Dorina alla realtà. Si ricompone e esce per andare ad aprire.
    Entrano Dorina e Sandro.

    DORINA - Sandro, ti prego. Tieni ho trovato il tuo biglietto.

    Dorina da il biglietto a Sandro.
    Sandro, (faccia allibita), prende il biglietto, se lo mette in tasca senza guardarlo.
    Dorina capisce che il biglietto è di Sandro. Gli spuntano due lacrime.

    SANDRO - Dorina...

    Sta per mettersi le mani in tasca ma ci ripensa.

    SANDRO - Sai, è tanto tempo che ti voglio dire una cosa. Credo che sia il momento.

    Intanto Dorina è lì, ferma non respira neanche, guarda Sandro e sorride.

    SANDRO - Ebbene, Dorina, si ti amo...

    Non fa tempo a finire che Dorina gli si lancia contro e lo bacia.
    Rimangono a lungo a stringersi, le loro mani si trovano, il bacio è dolce.

    DORINA - Sandro, amore mio, ma perchè, ho capito che ti ama-vo da parecchio, ma non potevo sapere che anche tu... Ohhh! questo è il momento più bello della mia vita. Ora ti ho trovato!

    Si abbracciano, si baciano ancora. Si tengono per mano e iniziano a ballare nella sala.
    Entra Marisa.

    MARISA - Ma che bello, lo sapevo! Lo sapevo, Dorina sono tanto felice. Sandro, non ti azzardare a farla soffrire, dovrai vedertela con me.

    Si abbracciano tutti e tre.

    Entrano Adalgisa e Vittorio.

    VITTORIO - Giusto te Marisa, volevo dirti che... beh si, Marchino può partecipare alle prove, credo che ve lo merita-te. Vieni che ne discutiamo.

    Marisa sta per dire qualcosa, poi schiaccia l’occhio a Dorina ed esce con Vittorio.

    ADALGISA - Dorina, dimmi, è riuscito a dirtelo?

    DORINA - Ohhh! Si signora, finalmente, mi sento felice, mi sento di poter volare nella sala, ancora sono incredula.

    Sandro prende la mano di Dorina.

    SANDRO - Signora Adalgisa, era tempo che lo dicessi, ho passato giorni interi a dirmi che dovevo farlo.

    ADALGISA - Sai Dorina, ho finito quello che tu sai, è un ottimo lavoro. Ma ora goditi il tuo Sandro, poi ne parliamo. Ho un progetto che ti piacerà.

    Adalgisa esce.
    Sandro abbraccia Dorina e le accarezza i capelli.
    Entrano la signora Bellamano e lo zio Candido.

    SIGNORA BELLAMANO - Dorina, finalmente vedo che Sandro si è deciso, sono molto felice per te. Ora se non ti dispiace, io e Luigi vorremmo parlarti.

    Dorina si stacca da Sandro e va verso la signora, Sandro sta per andare via.

    ZIO CANDIDO - Giovanotto, credo che sia meglio che tu rimanga, da quello che ho visto e sentito, credo che prossimamente tu diventerai della famiglia. Sedetevi.

    Sandro e Dorina si siedono vicini, la signora Bellamano e lo zio Candido si siedono davanti a loro.

    SIGNORA BELLAMANO - Dorina, oggi per te è giorno di rivela-zioni. Hai trovato l’amore di Sandro, e ora troverai un altro amore.

    Dorina prende la mano di Sandro, capisce che sta succedendo qualcosa.

    ZIO CANDIDO - Si! Dorina, devi sapere che tanti anni fa, le cose fra Elvira e suo marito non andavano bene. Fra di noi è nato un sentimento, e la passione ci ha travolti.

    Dorina a quelle parole stringe ancora di più la mano di Sandro e si mette sulla bocca l’altra mano. Spalanca gli occhi.

    SIGNORA BELLAMANO - Cara, è vero, poi mio marito si è accorto della cosa, e Luigi ha deciso di andarsene via. Gli anni hanno attenuato quella parentesi, ma…

    La signora Bellamano fa una lunga pausa, prende la mano di Luigi per farsi forza.

    SIGNORA BELLAMANO - Ma, quella passione ha lasciato un frutto, un frutto meraviglioso. Ero rimasta incinta…

    A quel punto Dorina lascia la mano di Sandro e si tiene la faccia con due mani.

    DORINA - Ma… ma signora, io non ho mai capito, non ho mai saputo…

    SIGNORA BELLAMANO - Dorina, ti chiedo perdono, perdonami se per tutti questi anni non ti ho mai tenuta fra le mie braccia, ho sofferto tantissimo, ti ho tenuta qui come mia… oh, Dorina, tu sei quel meraviglioso frutto, figlia mia perdonami.

    Dorina è immobile, le lacrime le scendono senza fermarsi, Sandro le cinge le spalle.

    DORINA - Ma… oh mio Dio, allora, lei, tu sei mia madre! Ma… eco perchè mi trattavi sempre con amore, ricordo che in molte occasioni mi accarezzavi, ti ho vista piangere. Oggi, mi cambia la vita, Sandro mi ama, ho ritrovato mia madre.

    Dorina, si gira e guarda zio Candido.

    DORINA - Ho ritrovato un padre, credo che ricorderò per sempre questo momento. Avremo anche tante cose da dirci.

    Dorina si alza, abbraccia sua madre, si tengono strette, è un abbraccio che deve sopperire a vent’anni di vita. Poi ab-braccia suo padre. Infine si aggiunge anche Sandro.
    Dopo pochi minuti.

    SIGNORA BELLAMANO - Figlia mia, ti prego vai a chiamare tutti, vogliamo che siano tutti partecipi.

    Dorina esce.
    Entrano tutti.

    ZIO CANDIDO - Ho, anzi io e Elvira abbiamo da dirvi una cosa.

    Luigi si schiarisce la voce prende la mano di Elvira.

    ZIO CANDIDO - Alberto, avremo modo di spiegarti quello che è successo, ma ora la cosa più importante è che Dorina è tua sorella.

    Alberto e Adalgisa saltano su dalla sedia, Marisa è talmente allibita che rimane seduta. Marchino è ancora piccolo per capire.

    ALBERTO - Mamma, ho capito bene? Ma come…

    La signora Bellamano fa un cenno.

    SIGNORA BELLAMANO - Alberto, rimandiamo a dopo le cose da dirci. Per ora ti chiedo scusa per non averti mai detto questo. Anche a te Adalgisa, chiedo scusa. Ma vi prometto, vi promettiamo di dirvi tutto.

    DORINA - Alberto, anche io ho saputo questa… sono felice, ho una famiglia.

    Dorina si rifugia nelle braccia di Sandro.

    ALBERTO - Per la miseria, mi ritrovo una sorella, Dorina, vieni qui.
    Alberto e Dorina si abbracciano, si unisce Adalgisa con le lacrime agli occhi.

    Marchino si fa avanti, tira il grembiule di Dorina.

    MARCHINO - Allora, allora Dorina sei mia zia!

    Dorina si abbassa e abbraccia Marchino.

    ZIO CANDIDO - Oggi sono felice, ho ritrovato il sentimento che avevo per Elvira, ho trovato mia figlia, alla quale in tutti questi anni ho pensato con amore. Alberto e Adalgisa, avrò modo di conoscervi meglio e sdebitarmi con voi, Marchino, sei un bambino vivace, e hai un’ottima maestra di pianoforte. Questa casa sarà la casa di tutti.





    FINE




    Le luci si accendono e il sipario si chiude.

    Il sipario si riapre.
    Tutti gli attori fanno l’inchino al pubblico.
    Il sipario si richiude.
     
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